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Anna Da Re (Mondadori), ”Per una casa editrice la comunicazione digitale è fondamentale”

“Pagine social, blog e siti dedicati alla lettura ed alla cultura? Più ce ne sono meglio è. In Italia si legge poco, e se si diffonde l'idea che leggere è cool e divertente, non può fare che bene”. E’ quanto affermato da Anna Da Re...

La digital PR Libri Mondadori ci spiega come funziona la promozione online di un libro e quali sono le differenze principali tra la promozione tradizionale di un libro e quella online

 

MILANO – “Pagine social, blog e siti dedicati alla lettura ed alla cultura? Più ce ne sono meglio è. In Italia si legge poco, e se si diffonde l’idea che leggere è cool e divertente, non può fare che bene”. E’ quanto affermato da Anna Da Re, digital PR Libri Mondadori e coautrice del blog Ciabattine. In questa intervista, Anna Da Re ci spiega come funziona la promozione online di un libro e quali sono le differenze principali tra la promozione tradizionale di un libro e quella online.

 

Quanto contano per un gruppo editoriale come Mondadori le pubbliche relazioni digitali?

Contano molto. La rete è diventata una fonte di informazione importantissima, e attraverso le digital pr noi diffondiamo le informazioni sui nostri libri, che aiutano i lettori nella scelta. Sono molto importanti anche gli influencer, quegli attori che fanno qualcosa di più dell’informazione, possono attivare il passaparola, che è da sempre uno dei modi più efficaci per la diffusione di un libro.

Nell’occasione del lancio di un libro, in cosa consiste la tua attività di digital pr?

Dipende molto dal tipo di libro, ed è per questo che noi digital pr, come i nostri colleghi dell’ufficio stampa tradizionale, cerchiamo di leggere sempre i libri di cui dobbiamo parlare. Poi individuo i blog, le testate online, i siti e le webzine che potrebbero essere interessate. E con loro poi concordo un’attività da fare insieme: può essere un’anteprima, un’intervista, un blogtour, un giveaway, un sondaggio… le possibilità sono virtualmente infinite. L’unico limite è la creatività!

Quali sono gli attori della rete con i quali ti interfacci principalmente?

Principalmente sono booksblogger. Ma dato che Mondadori è un editore generalista e abbiamo libri molto diversi, sono sempre alla ricerca di nuove realtà in rete. A volte lavoro su nicchie veramente microscopiche, ma importanti. Seguo la teoria della coda lunga di Chris Anderson…

Quali sono le differenze principali tra la promozione tradizionale di un libro e quella online?

Ci sono delle differenze di dimensione, nel senso che il numero dei giornali è un numero finito e conosciuto, mentre il numero di chi si occupa di libri (o solo di un particolare libro) in rete è sconosciuto e in continua crescita. In rete ci sono meno vincoli, ad esempio sulla data di uscita del libro, a cui invece i giornali sono molto attenti. Ma c’è anche più libertà nell’approccio: quando organizziamo gli incontri dei nostri autori con i blogger, tutti notano come le domande dei blogger sono più personali, più originali di quelle delle interviste con la carta stampata. Del resto i blogger sono liberi battitori, e questo ha dei vantaggi! E’ invece molto più difficile valutare l’output di un lavoro di digital pr: non solo non ci sono strumenti come le rassegne stampa, ma non ci sono neanche tirature e dati di readership che aiutino nella valorizzazione dei risultati raggiunti.

Cosa ne pensi del gran numero di pagine social, blog e siti dedicati alla lettura ed alla cultura?

Io penso che più ce ne sono meglio è. In Italia si legge poco, e se si diffonde l’idea che leggere è cool e divertente, non può fare che bene. Poi il pubblico della rete è per sua natura disperso e frammentario, e quindi è normale che ci siano tante iniziative. Anche se non fanno grandi numeri sono importanti. Inoltre oggi sono piccole e domani potrebbero essere grandi… bisogna dare una chance a chiunque fa un buon lavoro, considerato che in rete questi lavori vengono fatti per passione e non per tornaconto.

8 luglio 2014

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