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Andrea Purgatori (Corriere della Sera), ”La documentazione sulla Strage di Ustica è stata volontariamente distrutta”

Acquisire carte, documentazioni e le risposte da parte dei paesi coinvolti. Soltanto così si può arrivare alla verità su Ustica”. Parola del giornalista, sceneggiatore e conduttore radiofonico italiano Andrea Purgatori...

Inviato del Corriere della Sera dal 1976, Andrea Purgatori è noto per le inchieste e i reportage su casi scottanti del terrorismo italiano negli ‘anni di piombo’ e sullo stragismo, come il rapimento Moro e la strage di Ustica. Il giornalista spiega perché ancora la verità non è emersa e in che modo è possibile arrivare, il prima possibile, a rintracciare i diretti responsabili della Strage di Ustica

SPECIALE USTICA – “Acquisire carte, documentazioni e le risposte da parte dei paesi coinvolti. Soltanto così si può arrivare alla verità su Ustica”. Parola del giornalista, sceneggiatore e conduttore radiofonico italiano Andrea Purgatori. Inviato del Corriere della Sera dal 1976, è noto per le inchieste e i reportage su casi scottanti del terrorismo italiano negli ‘anni di piombo’ e sullo stragismo, come il rapimento Moro e la strage di Ustica. Andrea Purgatori spiega perché ancora la verità non è emersa e in che modo è possibile arrivare, il prima possibile, a rintracciare i diretti responsabili della Strage di Ustica.

 

Nei suoi articoli ha approfondito il caso Ustica. Cosa è emerso dai suoi reportage ed inchieste?

Dal lavoro dei magistrati è emerso che il DC9 sarebbe stato abbattuto in uno scenario di guerra aerea, tra caccia alleati probabilmente francesi, e MiG libici che si nascondevano servendosi del DC9 dell’Itavia, che trasportava 81 persone.

Nonostante ci sia un sentenza della Cassazione, ancora oggi a distanza di 34 anni non si sa da chi è partito il missile che ha abbattuto l’Itavia. Cosa ostacola il fatto che non sia ancora emersa tutta la verità?

Le indagini procedono con molta lentezza, nonostante si siano fatti dei passi avanti, perché la gran parte della documentazione fu distrutta ed è sparita subito dopo la strage. Molti dei Paesi sospettati di aver avuto un ruolo diretto ed indiretto, hanno risposto solo parzialmente alla richiesta dei Magistrati della Repubblica di Roma. Se il governo darà un’ulteriore spinta politica, sostenendo le richieste dei magistrati a questi Paesi, probabilmente ci saranno delle novità.

Secondo lei, queste documentazioni sono state consapevolmente nascoste?

E’ difficile sostenere che non ci sia stata una volontà di far sparire i documenti, quando molti ordini di servizio su cui c’erano i nomi dei militari che erano nelle varie basi italiane la sera del 27 giugno 1980 sono spariti, mentre c’erano quelli del 26 e del 28 giugno. Difficile che si tratti di una coincidenza…

Cosa occorre fare per far emergere la verità? Quale deve essere l’impegno da parte di Istituzioni e Magistratura?

Un punto importante è stata la decisione del Governo Renzi di secretare gli atti su Ustica, che non sono soltanto quelli che riguardano i servizi segreti, ma tutte le amministrazioni, anche la nostra diplomazia, il Ministero degli Esteri, la Polizia e tutto quello che riguarda Ustica. Poi è fondamentale che il Governo sostenga politicamente le richieste dei magistrati nei confronti dei governi dei Paesi che in qualche modo sono coinvolti in questa vicenda, spingendoli a collaborare e rispondere. Ci sono alcuni quesiti importante su cui non abbiamo ancora risposte. Per esempio, la Libia non ha mai risposto, e sarà difficile, nella situazione in cui adesso si trova, ritrovare alcuni documenti.

27 giugno 2014
 
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