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Andrea Greco, ”Il rilancio della lettura parte da un’offerta che predilige più la qualità che la quantità”

Il rilancio dei libri? Parte da un'offerta che punti prima di tutto sulla qualità. E' quanto affermato da Andrea Greco, capo redattore di A (Anna), la rivista femminile della Rizzoli...

Il capo redattore di A (Anna) parla della sua passione per la lettura e analizza le tendenze del mercato editoriale

MILANO – Il rilancio dei libri? Parte da un’offerta che punta prima di tutto sulla qualità. E’ quanto affermato da Andrea Greco, capo redattore di A (Anna), la rivista femminile della Rizzoli che propone articoli su temi che spaziano dalla moda all’attualità, usando toni leggeri ma senza mai cadere nella superficialità. Il responsabile di Cultura e Libri/Editoria parla di come è nata la sua passione per la lettura e analizza le tendenze editoriali del momento.

Come nasce la sua passione per i libri?
Ho avuto la fortuna di crescere in una casa con tanti libri e con dei genitori che mi hanno sempre spronato alla lettura. Facevo la prima elementare quando ho letto il mio primo libro; si trattava de “La torta in cielo” di Gianni Rodari. Il piacere per la lettura è proseguita nei primi anni con “Topolino”. Leggere i libri che avevo in casa era per me un’abitudine; quando in casa tua tutti leggono, diventa un comportamento imitativo da parte di un bambino. In questo senso sono stato fortunato.

Qual è il suo genere preferito?
A me piacciono molto i libri che raccontano le storie. Il mio libro preferito in assoluto è “Moby Dick”. Mi piacciono inoltre i noir, i gialli, i romanzi classici, i libri divertenti.

Lei è caporedattore del settimanale A, rivista che si rivolge ad un pubblico femminile. Qual è la sensibilità delle donne nei confronti della lettura, alla luce delle diverse pubblicazioni uscite negli ultimi tempi dedicate all’universo rosa?
All’interno del panorama editoriale dedicato al mondo “rosa”, ci sono diverse correnti: una prima, all’interno della quale rientrano una serie di scrittrici, come Catherine Dunne, autrice de “La metà di niente”, e alcune autrici italiane come Elsa Morante e Dacia Maraini, le quali con le proprie opere attirano l’universo femminile. Poi c’è tutto un filone semi-esoterico, rappresentato in primis dai libri di Paulo Coelho. Un’altra corrente è rappresentata da best seller come quelli di Isabel Allende. Ho notato, ultimamente, che sono in auge due realtà editoriali: da una parte i manuali di auto-aiuto, i quali ad esempio spiegano come conquistare un uomo, e dall’altra la trilogia cult del momento: quella delle “50 sfumature” di E.L. James, che parla di sesso condito da un po’ di romanticismo. Un tipo di pubblicazioni poco digeribile per un maschio, ma che a quanto pare alle donne piace, e che tra l’altro ha dato vita a diverse parodie.


Secondo lei la lettura è un’abitudine prettamente maschile o femminile?

Secondo me i lettori non si dividono tra maschi e femmine, o tra amanti di questo o quel genere, ma tra i veri lettori, amanti di libri, e coloro che hanno un approccio più superficiale alla lettura, la cui attenzione ricade sulle pubblicazioni legate alle mode, come nel caso dei manuali. Quest’ultimi sono persone che, abitualmente, non leggono in maniera sistematica, ma vedono ciò che è esposto in vetrina nelle librerie o leggono ciò che gli viene consigliato. E’ proprio questa categoria che dà vita ai casi editoriali. Lo stesso accade nel cinema: ci sono i cinefili, che amano il cinema e non vengono suddivisi per generi, e quelli che vanno al cinema semplicemente per svago. Non c’è niente di male ad avere un approccio superficiale alla lettura: l’importante è che si legga. Leggere libri poco impegnativi spesso può rappresentare un viatico a leggere qualcosa di meno commerciale. L’unica cosa negativa può dipendere dal fatto che, per sfruttare un certo filone che sta riscuotendo in quel momento grande successo, le case editrici decidono di pubblicare parecchi libri rientranti in quel filone specifico, ma non tutti di alto livello.


In che modo trattate la cultura all’interno della vostra rivista?

Il nostro è un giornale che parla prettamente di personaggi, e cerchiamo di parlane con eleganza, senza ricorrere al gossip urlato. Per quanto riguarda i libri, non facciamo vere e proprie recensioni: proponiamo dei classici che vale la pena di rileggere e presentiamo libri che saranno grandi successi o che riteniamo interessanti. Non emettiamo un vero e proprio giudizio, ma consigliamo ai nostri lettori che vale la pena leggerli. Siamo stati tra i primi a lanciare “50 sfumature di grigio” come fenomeno in Italia, perché abbiamo colto che sarebbe stato un caso e ne abbiamo voluto parlare, senza dire se fosse bello o brutto. In altre parti del giornale, spesso parliamo di libri di economia rivelanti. Usiamo spesso i libri per introdurre qualcosa riguardo ad un universo che ci può interessare o per introdurre un dibattito su un determinato tema.

In Italia ci sono sempre meno lettori. Da cosa dipende?
In Italia si è sempre letto poco. Io penso che i libri non costino poco, almeno le nuove uscite, mentre i classici in realtà hanno un prezzo più ridotto. Le case editrici inondano il mercato con una quantità pazzesca di pubblicazioni, che probabilmente disorienta il lettore e propongono spesso libri di cui si potrebbe anche fare a meno. Se ci si concentrasse su pochi titoli, ma più validi, credo sarebbe la cosa migliore. Il libro rispetto alla tv è impegnativo e se il gioco non vale la candela uno che non è abituato rinuncia al volo.

9 novembre 2012
 
    

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