Sei qui: Home » Libri » Amazon e le 288 librerie chiuse in Italia negli ultimi 5 anni

Amazon e le 288 librerie chiuse in Italia negli ultimi 5 anni

Mentre centinaia di librerie indipendenti e non chiudono in Italia, si fa sempre più importante la presenza di Amazon, che offre tanti vantaggi. Ma a quale prezzo?

MILANO – Tra il 2010 e il 2015 hanno chiuso in Italia 288 librerie. Le ragioni sono varie ma è difficile non pensare che un certo ruolo sia stato giocato dallo strapotere di Amazon. Dalle 1.115 del 2010 ne sono rimaste 827. Le più colpite sono le librerie mono-negozio, soprattutto a gestione familiare. Le librerie hanno chiuso a una media di 60 negozi all’anno.

VANTAGGI FISCALI – Secondo businessinsider.com, “se la chiusura di 288 piccole librerie non è certo imputabile direttamente e unicamente alla società di Jeff Bezos, va detto che a differenza dei negozianti costretti a barcamenarsi tra tasse e anticipi fiscali, Amazon si avvantaggia di un’articolata (e perfettamente legale) struttura societaria che le consente di pagare il grosso delle imposte in Lussemburgo, con un regime estremamente agevolato”. Gli editori, che spesso si sono mostrati poco a loro agio con il colosso americano, contano molto sulle entrate immediate e certe di Amazon. Così facendo, però, accettano implicitamente le condizioni della società, alimentando un cortocircuito che sembra impossibile disinnescare.

VANTAGGI E SVANTAGGI – Amazon indubbiamente offre ai clienti certi vantaggi, come la consegna gratuita per i clienti “prime” e uno sconto del 15% su tutti i libri. Uno sconto che fanno sui libri e anche molte grosse catene come Mondadori e Feltrinelli. Il problema è che le librerie indipendenti certi sconti non possono permetterseli e le persone preferiscono risparmiare, quando possono, qualche euro. Secondo businessinsider.com, il problema sta nel fatto che “non è detto che quello che i cittadini ottengono da Amazon in termini di sconti non lo perdano sotto altri fronti. Ben più difficili da valutare. E, soprattutto, da recuperare”.

© Riproduzione Riservata