Per i telegiornali estivi le nostre spiagge e gli incendi, per quelli autunnali i nubifragi. Si rischia di farci l’abitudine, come alle vittime dei botti l’ultimo dell’anno.
Siamo uniti e solidali durante le tragedie e speriamo di non esserne colpiti direttamente. E chi per fortuna non si è abituato e prova a dire che franeremo a furia di eliminare alberi e radici, o rivendica lavori incompiuti che avrebbero potuto evitare questa tragedia, viene accusato di essere polemico perché si tratta di ‘eventi eccezionali’.
La verità è che la Sardegna sta dando segni di cedimento da tempo, di recente anche a Sant’Antioco e a Cagliari. Ma non è stata mai ascoltata. Addirittura alcuni amministratori si sono lamentati dei limiti imposti per la costruzione vicino ai fiumi.
La natura non è controllabile, ma la nostra terra sì e credo dovremmo essere ancora più uniti per tutelarla, ribellarci quando viene ignorata, violata e sfruttata per esperimenti militari.
20 novembre 2013
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