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”Allora ciao”, il libro che insegna come divorziare senza farsi male

Il divorzio non รจ un fallimento personale, รจ solo il fallimento di un progetto di coppia. Un momento difficile, ma che si puรฒ superare. Cosรฌ afferma la sociologa Milena Stojkovic...

Scritto a quattro mani dalla sociologa Milena Stojkovic e dalla mediatrice familiare Camilla Galeota, il nuovo manuale edito da De Agostini spiega come affrontare tutte le problematiche e le difficoltà connessa al divorzio

MILANO – Il divorzio non è un fallimento personale, è solo il fallimento di un progetto di coppia. Un momento difficile, ma che si può superare. Così afferma la sociologa Milena Stojkovic, autrice insieme alla mediatrice familiare Camilla Galeota del libro ”Allora ciao”, edito da De Agostini. Il manuale suggerisce come superare le inevitabili difficoltà della separazione e del divorzio senza dissipare tempo ed energie, come vivere con serenità il nuovo assetto relazionale e trovare lo slancio per immaginare un altro orizzonte e ricominciare da capo. Meno difficile di quel che pensiamo, se non siamo lasciati soli a farlo.

LE AUTRICI – Milena Stojkovic è nata a Belgrado e da vent’anni vive a Roma, dove si è laureata in Sociologia e ha fondato la prima agenzia europea di divorce planning, Ciao Amore. Da anni si occupa di mediazione familiare e coordina un team di professionisti per offrire l’assistenza necessaria alle coppie che si separano oppure desiderano recuperare un rapporto incrinato. Camilla Galeota, dopo aver conseguito una laurea in Legge e una in Scienze Politiche, ha maturato molteplici esperienze nell’ambito del diritto civile e in particolare nel diritto di famiglia.  Nel 2010 ha conseguito il titolo di Mediatore Familiare. Dal 2008 è socia fondatrice dello studio legale Lex Consulting di Roma.

Abbiamo intervistato le due autrici che ci hanno raccontato qualcosa di più sul libro.

Come nasce l’idea di realizzare questo libro?
MILENA STOJKOVIC: Nasce dalla mia attività di ‘divorce planning’ che svolgo qui a Roma. Ho aperto sei anni fa la prima agenzia nel suo genere in Italia, che abbraccia tutti gli aspetti di una separazione, da quelli emotivo a quello legale e poi organizzativo. Siamo più professionisti: avvocati, mediatori, psicoterapeuti, che lavorano insieme alle coppie. Quindi il libro nasce proprio da questa esperienza sul campo. Il nostro obiettivo era di mettere nero su bianco quello che tutti i giorni facciamo qui nel nostro studio, ovvero aiutare le persone a separarsi in modo civile. La cronaca, che ci riporta notizie terribili sulla morte di donne uccise da mariti che non accettano la separazione, dimostra come sia necessario dare un supporto psicologico alla persone prima ancora che istituzionale.

Il 12 marzo è stato il 40simo anniversario del referendum sul divorzio, rispetto a 40 anni fa come sono cambiate le motivazioni che portano al divorzio?
MILENA STOJKOVIC: La nostra società si è modificata completamente negli ultimi 40 anni, è diventata una “società liquida”, definizione del grandissimo sociologo Zygmunt Bauman che io riprendo nel libro. Bauman parla di “società liquida” perchè tutto cambia in continuazione, cambiano continuamente i rapporti, non solo tra due coniugi, ma anche tra colleghi di lavoro o tra amici. Quelle che un tempo erano istituzioni molto stabili, come il matrimonio, oggi risultano inadeguate a contenere a lungo questo “movimento fluido”. Alle motivazioni classiche che possono portare a una separazione si uniscono questi cambiamenti della società, dove niente ormai dura per sempre.

Qual è il messaggio che si deve dare alle persone che non riescono ad accettare un divorzio?
MILENA STOJKOVIC: Il messaggio importante da dare a queste persone è che non muore la famiglia: restano i figli per tutta la vita e quello che era della famiglia non si distrugge, ma cambia. C’è bisogno di un po’ di razionalità, e di un supporto piscologico. Bisogna far passare alle persone il messaggio che il divorzio non è un fallimento personale, è solo il fallimento di un progetto di coppia. E’ sicuramente un momento molto difficile, ma che si può superare, creando una nuova unione e una nuova famiglia, tenendo sempre un occhio di riguardo per i figli.

Sicuramente anche la velocità legale dei divorzi incide nel modo in cui le persone coinvolte vivono questo momento: in Italia i tempi sono molto lunghi, sta cambiando qualcosa?
CAMILLA GALEOTA: Sicuramente il prolungarsi dei tempi porta con sé un accrescersi di varie problematiche. La norma burocratica era basata sulla speranza che, facendo passare un po’ più di tempo, le persone avessero modo di riflettere e vedere se la famiglia si poteva ricostituire. La legge sicuramente è stata ispirata dalla tradizione cattolica, che spera che il periodo di separazione della coppia possa far assestare la situazione, ma nella pratica non fa altro che accentuare e prolungare le lotte e i rancori ad esse correlati. Attualmente si sta lavorando per accelerare la pratica: sicuramente nel caso di separazioni e divorzi consensuali i tempi sono già molto più veloci.

Questo libro che aiuto può dare?
CAMILLA GALEOTA: Questo libro può dare un duplice aiuto: da una parte indaga il lato legale, spiega come funzionano la separazione e il divorzio in Italia. E questo è un aiuto molto importante, perché molte persone non sanno come si deve procedere, quali sono i loro diritti o le conseguenze di un divorzio. Dall’altro dà un visione completa di tutto quello che una persona dovrebbe fare nel caso in cui decida  di separarsi. Spiega come scegliere l’avvocato, quali professionisti possono essere utili durante la separazione a livello pratico e anche a livello psicologico, dà un appoggio soprattutto in caso ci siano di mezzo dei bambini. I figli sono quelli che possono subire le ingiustizie più grandi, di cui richiano di risentire per tutta la vita. Per questo in ogni capitolo abbiamo dato grande importanza ai figli e alle problematiche che possono riguardarli.  Abbiamo cercato di rivolgerci ai lettori nel modo più semplice e più chiaro possibile, così che la legge diventi comprensibile a tutte le persone che vivono un disagio e hanno bisogno di aiuto.

23 marzo 2014 

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