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Alessandra Tedesco ”Con l’ebook si avvierà per gli scrittori una grande fase di sperimentazione”

Andare dal produttore al consumatore, quasi senza passare dal via, con costi decisamente più limitati rispetto al cartaceo. E' questo il principale vantaggio dovuto all’introduzione degli ebook secondo Alessandra Tedesco, la conduttrice della rubrica “Il cacciatore di libri” in onda su Radio 24 dedicata agli scrittori di narrativa. La giornalista illustra quali saranno i diversi cambiamenti introdotti dalla digitalizzazione dei libri, che riguarderanno in particolare gli scrittori...

La conduttrice de “Il cacciatore di libri” analizza i diversi cambiamenti che nei prossimi anni porterà il digitale in ambito editoriale

 

MILANO – Andare dal produttore al consumatore, quasi senza passare dal via, con costi decisamente più limitati rispetto al cartaceo. E’ questo il principale vantaggio dovuto all’introduzione degli ebook secondo Alessandra Tedesco, la conduttrice della rubrica “Il cacciatore di libri” in onda su Radio 24 dedicata agli scrittori di narrativa. La giornalista illustra quali saranno i diversi cambiamenti introdotti dalla digitalizzazione dei libri, che riguarderanno in particolare gli scrittori.

 

Come vede, da qui a 5 anni, il mercato dell’editoria italiana con lo sviluppo della digitalizzazione?
L’arrivo degli ebook incide profondamente nel mondo dell’editoria, sia per i lettori che per gli scrittori. Per quanto riguarda i lettori, con le prossime generazioni, quelle nate con pc, tablet e internet per intenderci, ci sarà un’impennata del digitale perché si tratta di persone abituate fin da piccole a leggere su uno schermo. La vendita di ebook crescerà sempre più anche se rimarrà la presenza del libro di carta (le previsioni apocalittiche che parlano della morte del libro cartaceo lasciano il tempo che trovano). Difficile fare una previsione precisa, ma se dovessi azzardare direi che per raggiungere una fetta di mercato a due cifre per gli ebook in Italia, si dovrà aspettare forse poco più di 5 anni. Ma i cambiamenti riguardano anche gli scrittori: sapendo che si verrà letti sempre più su un tablet, magari si adatterà lo stile. Del resto un ebook può contenere foto, immagini e suoni oltre alle parole. Gli scrittori inizieranno a sperimentare in questo senso, e non solo nei libri per i più piccoli. Personalmente non lo trovo esaltante, preferisco ancora il vecchio metodo, con le parole che provocano emozioni senza ulteriori supporti. Da qui a 5 anni le case editrici continueranno a lanciarsi nel mercato degli ebook, ma inizieranno anche a fare i conti con la pirateria (come già successo con la musica) e quindi inevitabilmente con minori introiti. Non voglio difendere a spada tratta i guadagni delle case editrici, ma non dimentichiamo che i libri fanno parte di un mercato, con pochi soldi si rischia anche di perdere la qualità. Per intenderci: dietro un romanzo o un saggio c’è non solo il lavoro dello scrittore, ma anche quello dei "lettori" delle case editrici, degli editor, della redazione. E tutto questo costa. Basti pensare alla differenza abissale di qualità che c’è fra il 90% dei prodotti di selfpublishing e i libri editati a dovere. Le case editrici dovranno ripensare un po’ di meccanismi. Lanciarsi solo sui libri ultra pop non è la soluzione.

 

Quale contributo può dare il digitale per la lettura? Può favorire un aumento delle vendite e portare ad un maggior numero di lettori, o al contrario può portare ad un abbassamento delle vendite? Sono più i vantaggi o gli svantaggi?
L’ebook non è un concorrente del libro cartaceo, è lo stesso contenuto in forma diversa. Non credo che potrà allargare la platea dei lettori, ma sicuramente farà crescere le copie vendute di ogni singolo libro. Non dimentichiamo che un ebook costa in media quasi la metà di un cartaceo. Un lettore abituale con la stessa cifra sarà magari spinto a comprare due titoli al posto di uno. Fra i miei amici non sono pochi quelli che si sono convertiti all’ebook, soprattutto per un fattore economico. Fra gli addetti ai lavori e i lettori veramente forti l’e-reader ha un altro vantaggio: in un piccolo spazio e con un peso contenuto si può avere un numero enorme di titoli. Personalmente leggo su kindle solo le bozze dei romanzi che ricevo in anteprima dalle case editrici, ma se c’è il cartaceo non ho dubbi. Il libro di carta mi dà la sensazione di avere presente il tutto, so a che punto del romanzo mi trovo (la barretta dell’e-reader non mi dà la stessa sensazione), posso sfogliarlo a caso, riguardare la copertina, la quarta… Quando leggo in digitale a volte ho una sensazione di spaesamento. Ma forse è solo questione di abitudine. Comunque una cosa è certa: l’ebook non darà mai la gioia di una libreria piena, l’emozione di guardare fra i titoli e ricordare "ehi, questo l’ho letto nell’estate del ’91 su una spiaggia del Salento!".
 
Quali sono i dati di vendita degli ebook in altre nazioni?
In Europa siamo più o meno allineati, si distingue solo la Gran Bretagna che grazie al vantaggio della lingua risente di più del mercato americano. E infatti sono gli Stati Uniti il vero punto forte per la vendita di ebook. Per la narrativa il mercato digitale americano ha già superato le due cifre rispetto al totale dell’editoria. Ma si sa, quanto alle tecnologie l’America ci precede sempre di parecchie spanne. Un esempio? Se negli Stati Uniti i titoli in ebook sono circa 1 milione, in Italia siamo sui 30mila, ancor meno in Francia e Germania. Se fra i lettori americani quasi il 20% legge (anche) ebook, da noi sono il 2%. 
 
Come reagiranno le case editrici all’introduzione sempre più frequente dei supporti ebook?
Gli editori continueranno a fare quello che stanno già facendo: puntare sul mercato ebook perché non si può fermare il progresso e non si può correre il rischio di rimanere fuori. E’ per questo che le grandi case editrici stanno concentrando attenzioni e risorse sul digitale, la stessa cosa vale anche per le medie e le piccole, spesso più avvezze alle novità per guadagnarsi una fetta di mercato.
 
Come successo per la musica e per il cinema, teme che l’introduzione del digitale possa compromettere la proprietà intellettuale?
Certo che sì. Lo accennavo prima: il vero problema degli ebook è la pirateria. Non ci si mette a fotocopiare un romanzo di 300 pagine. Ma con un solo clic si scarica un intero libro. Già esistono una serie di siti dove si trovano le ultime uscite piratate. Non ho una soluzione, ma è su questo che bisogna concentrarsi.
 
Come cambia la filiera della distribuzione con l’avvento della digitalizzazione?
Con l’ebook si può andare dal produttore al consumatore, quasi senza passare dal via. Ovviamente bisogna appoggiarsi a una piattaforma, ma il percorso e i costi sono decisamente più limitati rispetto al cartaceo. E’ uno dei motivi per cui gli ebook costano meno. La distribuzione del cartaceo pesa circa il 30% sul prezzo del libro e arriva al 50% per le case editrici più piccole. I grandi editori possono spuntare prezzi minori (quando non hanno la distribuzione già in casa), ma per i piccoli è un bel problema.

 

23 ottobre 2012

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