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Alberto Galla di ALI, ”Le vendite natalizie rappresentano in media il 20% del fatturato annuo di una libreria”

Fino al 31 non è possibile fare un bilancio attendibile sull'andamento delle vendite in libreria nel periodo natalizio, che rappresentano circa il 20% del fatturato annuo complessivo, ma per ora si registra un calo in linea con quello registrato nel corso di tutto quest'anno. Ad affermarlo è Alberto Galla, presidente di ALI (Associazione Librai Italiani)...

Il presidente dell’Associazione Librai Italiani spiega quanto pesino sul fatturato annuo complessivo di una libreria le vendite del periodo natalizio e disegna una prima panoramica sull’andamento degli affari di questo dicembre

MILANO – Fino al 31 non è possibile fare un bilancio attendibile sull’andamento delle vendite in libreria nel periodo natalizio, che rappresentano circa il 20% del fatturato annuo complessivo, ma per ora si registra un calo in linea con quello registrato nel corso di tutto quest’anno. Ad affermarlo è Alberto Galla, presidente di ALI (Associazione Librai Italiani).

 

Quanto vale per le librerie il periodo di Natale sul fatturato annuo complessivo?
Dicembre, che non è neppure un mese intero visto che il tutto si concentra nelle tre settimane fino al 24, rappresenta anche più del 20% del fatturato complessivo annuo di una libreria – dipende poi dal tipo di libreria di cui si tratta, se fa soltanto varia o anche scolastica, o se è una libreria specializzata. I valori comunque si attestano tra il 18 e il 22%. È come se dicembre valesse per due mesi. Si può ben immaginare dunque che gioco della roulette russa sia il periodo di Natale per le librerie: se va bene si possono anche risollevare le sorti dell’anno, se va male questo crea non pochi problemi.

Quali sono le librerie che riescono a vendere maggiormente nel periodo di Natale?
Direi tutte, non è che ci siano particolari distinzioni. Nel mio settore – io ho una libreria per ragazzi – questo periodo ha un’incidenza addirittura superiore del 20%: il libro per ragazzi è ancora considerato una buona idea regalo per fortuna. La libreria per ragazzi è più stagionale di altre: lavora molto nel periodo della scuola e poi a Natale, mentre raggiunge punti molto bassi in altri periodi dell’anno.
Per noi librai indipendenti, che basiamo la nostra attività sul servizio e l’attenzione al cliente, in realtà il Natale rappresenta un periodo in cui la nostra vocazione viene un po’ svilita: si arriva a un momento in cui il pubblico acquista compulsivamente, senza prestare attenzione. Fino a un  certo punto del mese di dicembre, con i clienti e i lettori che vediamo anche in tutto il resto dell’anno, portiamo avanti uno scambio di opinioni e un confronto sui titoli migliori da acquistare, ragionando sui gusti della persona a cui dovrebbe andare il libro quando viene acquistato in regalo, poi arrivano in libreria i non lettori: quando in negozio c’è un grande afflusso di persone, è perché inizia a entrare in libreria anche chi non ci viene in altri periodi – la famosa “altra metà della luna”, come li chiamo io, quel 50% di italiani che non legge nemmeno un libro all’anno. Scatta così l’acquisto di quelli che io definisco i “libri santo Stefano”, quei famosi libri omnibus che la gente compra magari per sdebitarsi  con il commercialista, il dentista o il medico, pescati tra i best seller, che tornano puntualmente indietro il giorno dopo Natale – parlavo proprio di questo due settimane fa con Beppe Severgnini, che ha trattato l’argomento nella sua rubrica “Italians” sul Corriere dalla Sera. Dopo Natale dunque vediamo sfilare in negozio questa processione, formata da tutti quelli che hanno regalato un libro senza metterci del proprio, che si sono buttati sul libro come regalo-salvezza dell’ultimo minuto.

E come stanno andando le vendite quest’anno?
Non si può mai fare una valutazione fino al 31 dicembre. L’anno è mobile, i giorni cambiano sempre: nel 2011 l’8 dicembre cadeva di giovedì, e ci sono stati tre giorni – giovedì, venerdì e sabato – in cui le vendite sono andate molto forte. Quest’anno l’8 dicembre è caduto di sabato, per cui abbiamo avuto dei giorni in meno. In compenso il 24 cade di lunedì, e questo ci potrebbe consentire di avere  una vigilia diluita su tre giorni, a partire dal weekend. Tante volte poi le vendite sono interessanti anche nei giorni dopo Natale, un po’ perché la gente torna a portare indietro i libri non graditi o doppi, un po’ perché le persone sono magari in ferie e hanno tempo da spendere in libreria. Il Natale, si può dire, continua almeno fino alla prima decade di gennaio, anche se non con gli stessi livelli di affari di dicembre.
In questo 2012 comunque l’andamento del periodo natalizio è sostanzialmente in linea con quello dell’anno: abbiamo abbassato l’asticella, e questo abbassamento è dettato sia dal fatto che ci sono tanti libri con prezzi bassi, sia dal fatto che c’è una diminuzione del numero di acquisti. Ho però in mano una rilevazione di dati fatta da un gruppo di librerie indipendenti da cui risulta un calo di fatturato annuo del 5-6%, inferiore al calo generale registrato dal mercato, attorno al 9%: questo mi fa sperare che per le librerie indipendenti ci sia una possibilità di riscossa.

 

19 dicembre 2012

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