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A Collisioni, Luciana Littizzetto e Paola Mastrocola parlano di libri e solidarietà

DAL NOSTRO INVIATO A BAROLO - ''Che caldo porco. Ma andate via all'ombra che state a fare qui?''. E' la solita Lucianina Littizzetto quella che fa il suo esordio sul palco della Piazza rossa a Barolo...
BAROLO – “Che caldo porco. Ma andate via all’ombra che state a fare qui?”. E’ la solita Lucianina Littizzetto quella che fa il suo esordio sul palco della Piazza rossa a Barolo. Quella che il suo pubblico conosce così bene da aspettarsi ogni minuto un colpo di genio, una risata.  Venti minuti  di ritardo, allora, sotto un sole cocente, è un gioco da ragazzi. Si può superare magari spruzzandosi un po’ di acqua sulla testa, o svestendosi. Gli uomini, allora, restano a petto nudo, le fanciulle, in costume. 
L’attesa vale la pena, sia per la presentazione del libro di Paola Mastrocola “Non so niente di te”, sia per le gag della Littizzetto, quelle che piacciono così tanto da far sdraiare, a mo’ di concerto, la gente a terra, “piantare la tenda”, e non spostarsi, anche se i primi arrivati hanno già portato via a tutti gli altri i pochi posti di ombra. 
“Sono in questo posto fighissimo non per il primo anno. Sono qui a sostegno della Fondazione Miroglio e Casa Oz, la casa per le famiglie di bimbi ammalati ricoverati al Regina Margherita di Torino. Ogni anno chiediamo aiuto a tanti amici. Paola è una di queste”, spiega Lucianina. Sul palco con loro c’è anche l’anima di Casa Oz, Enrica Baricco. Il pubblico apprezza. Poi, prima di cominciare, fa lo stesso gesto dei suoi fans, rovesciandosi addosso l’acqua con una bottiglietta: “Adesso potete farmi anche le foto da mettere sui giornali su”, dice tra i sorrisi. 
Il pubblico è così attratto che inizia ad entrare nella scena “seria”. Il libro della Mastrocola, parla di un ragazzo, Filippo, i cui genitori hanno programmato la vita da un pezzo: dopo la Bocconi deve fare master nelle Università più prestigiose al mondo. Va a Londra, ma invece di fare ciò che i genitori credono: “Pascola un gregge di pecore”, spiega l’autrice. Il messaggio che ne viene fuori è chiaro: i figli devono fare ciò che piace fare loro e non ai propri genitori. “Non c’è solo Harvard nella vita”, aggiunge l’autrice, “nella vita si può ambire anche ad altro. Ognuno deve trovare la sua strada”. A tratti la Littizzetto legge brani del libro, fa “tradurre” nel linguaggio dei segni alcune parolacce ad una ragazza che, a fianco alle relatrici, legge un titolo di un giornale su un recente fatto di cronaca che fa sbellicare la piazza dalle risate. Intanto prosegue il racconto del libro della Mastrocola, e delle avventure della mamma di Filippo, delle sue domande su che genitore è stata per non avere capito ciò che suo figlio nascondeva dentro di sé. 
Sulla piazza rossa, intanto, qualcuno molla: esce dal recinto e va sulla stradina dove un po’ di ombra sembra essere ancora libera. La maggior parte della folla, intanto, non molla neanche una parola del libro e delle gag. Poi con una mezz’oretta di anticipo, il tutto finisce. Il caldo è insopportabile. Il pubblico di Lucianina la insegue dietro il palco alla ricerca di una foto o di un autografo. Il bagno di folla per una grande artista e per una grande causa, quella di Casa oz.

Luigi Brindisi
@Luigi_Brindisi

7 luglio 2013
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