Cara Emma Angelina,
come ogni anno, in prossimitร dellโotto marzo, mi chiedono di scrivere qualcosa sulla festa della donna. E, come ogni anno, io specifico che per me non esistono giorni commemorativi potenti se festeggiati singolarmente. Non esiste niente di piรน forte dela nostra memoria, quando allenata, ed utilizzata ogni giorno.
Ad agosto sono diventata tua madre, mamma di una donna. E ho pensato come avrei potuto proteggerti, difenderti, ma anche fornirti le armi per poterlo fare da sola. Soprattutto.
Come avrei potuto tramandarti lโorgoglio di un genere, ma anche lโemancipazione per non considerarlo mai un alibi.
Come avrei potuto mostrarti la bellezza, senza che ne diventassi schiava, ma generatrice fiera e gentile.
Come avrei potuto spingerti a fidarti delle donne, delle amiche, perchรฉ la complicitร e lโaltruismo sono la base della nostra vita.
Eleonora Duse, attrice teatrale, nel 1885, disse:โ Io non guardo se hanno mentito, se hanno tradito, se hanno peccato โ o se nacquero perverse โ perchรฉ io sento che hanno pianto โ hanno sofferto per sentire o per tradire o per amare… io mi metto con loro e per loro e le frugo, frugo non per mania di sofferenza, ma perchรฉ il mio compianto femminile รจ piรน grande e piรน dettagliato, รจ piรน dolce e piรน completo che non il compianto che mi accordano gli uomini. โ
Ecco. Non giudicarti, non giudicare. Diventa tassello del puzzle di una generazione che non si vuole far del male. Ma vuole contribuire al cambiamento.
Farai fatica, sarร difficile, ti scontrerai con invidie banali, recriminazioni, cattiverie. Persone che equivocheranno la tua accoglienza, uomini che non ti tratteranno come io sogno per te, da quando sei nata.
Ma oggi anche il Papa in unโintervista ha detto che le donne sono fondamentali nei luoghi di decisione, ma non devono diventare promozioni di tipo funzionale.
Ecco.
Guadagna il tuo posto nel mondo. Investi il tuo talento, impegnati. Non aspettare lโofferta, ma proponi il tuo sguardo. Non ho mai creduto che le โquote rosaโ potessero risolvere lโisolamento e le difficoltร reali delle donne. Ma sono un passo. Un piccolo passo di riconoscenza. La veritร , qualche volta, si nasconde nel mezzo.
Sii gentile Emma Angelina. Davvero. Non cedere alla fascinazione dellโaggressivitร , perchรฉ non diventerร potere. Aderisci ad un progetto, prendi posizione, lascia da qualche parte la tua firma (che non sia sui muri, perรฒโฆaltrimenti mi toccherร pulirli con te).
Non svilire il tuo corpo. Eโ la nostra divisa. Una delle poche che ho accettato di indossare. Ma non permettere che venga strumentalizzato, mortificato. Eโ la tua ombra, non la tua essenza. Ecco, cosa posso fare per te, in questo otto marzo. Posso dedicarti la mia libertร , trecentosessantacinque giorni lโanno.
Porti il nome delle mie nonne: Emma, che ha novantadueanni e ancora oggi, vive da sola, mi racconta storie, tira la sfoglia e mi fa trovare, a Bologna, nella sua cittร , i tortellini perchรฉ sa che li amo.
Ha vissuto due guerre. Quella che si perde quando ti uccidono un padre e vedi i tuoi amici cadere sotto i proiettili del nemico, e quella personale, quando lโamore della tua vita, ti delude.
Ma lei, la nonna dagli occhi viola, non ha mai smesso di amarci tutti. Di seguirci, di sostenerci.
E indossi il nome di mia nonna Angelina, calabrese, famiglia di gioiellieri. Suo marito fu catturato ad Addis Abeba, finรฌ per sei anniย โจnei campi di prigionia inglesi in Kenya. E lei, con suo figlio Gabriele di appena tre anni, fu internata in un campo profughi e rimpatriata, dopo unย โจlunghissimo viaggio, ย con una nave della Croce Rossa internazionale.ย โจVittorio, di cui non si ebbero piรน notizie per molti anni, rientrรฒ inย โจItalia soltanto nel 1946.โจ Ma ormai il suo progetto di vita si era infranto e si ritrovaronoย โจsenza piรน nulla fra le mani, solo qualche gioiello di famiglia. Leย โจdonne di famiglia cercarono di ricucire le delusioni dei mariti.ย โจRimboccandosi le mani come poterono. Senza rivendicare la solitudine aย โจcui erano state sottoposte con la guerra, i disastri, la povertร improvvisa. Angelina aveva studiato unโacconciatura strategica alย โจfine di non far scoprire ciรฒ che nascondeva. Le avevano requisito quasi tutto. Ma lei riuscรฌ a trattenere alcuni gioielli che si trovavano nella in Etiopia. E li infilรฒ fra iย โจcapelli. Aveva raccolto fra essi ciรฒ che restava della sua vita. Fu grazie alla suaย โจabilitร che, ritornati, poterono ristabilire delle basi su cuiย โจrimettere in piedi le loro attivitร in Calabria. Vendendo quellโoro. I nonni erano infatti orafi da generazioni. Disegnavano gioielli. Mio nonno sapeva riparare orologi diย โจogni tipo, intarsiava il legno con disegni che non ho mai piรน ritrovatoย โจin nessuna bottega antica. Figurarsi in quelle contemporanee. E ciย โจriuscirono con sacrificio, dolore, voglia di ricominciare. Come se nonย โจvi fosse nessuna alternativa possibile. Al lavoro, intendo.
Le storie Emma Angelinaโฆ Eโ nelle storie che risiede la nostra veritร . Sii custode e testimone. Ama la terra, le tradizioni, le tue origini. Ama il prossimo. Ama te stessa. Sono fiera di avere avuto una bambina. Sono curiosa di vederti donna. Auguri, oggi e per sempre,
Mamma,
Francesca
Francesca Barra
Giornalista, inviata di Matrix, conduttrice su Radio 1 del programma โLa bellezza contro le mafieโ e autrice di diversi libri in cui si รจ occupata di mafia e di donne