8 libri tra arte e storia: misteri e verità nascoste

9 Novembre 2025

Scopri 8 libri che uniscono arte e storia in un viaggio dai misteri del Vaticano alle dinastie Asburgo e l'epopea di Cesare. Verità nascoste e grandi cronache.

8 libri tra arte e storia: misteri e verità nascoste

A novembre arriva il momento di varcare i confini della conoscenza e scoprire il lato nascosto degli eventi e dei personaggi che hanno plasmato il mondo grazie a dei libri eccezionali.

La storia non è solo una sequenza di date; è un palcoscenico di drammi, segreti e creature che si nascondono tra mito e scienza.

Dai fasti e le macchinazioni segrete di dinastie millenarie, come la saga degli Asburgo, ai profondi misteri del Vaticano, fino alla cruda verità svelata dai processi che hanno riscritto la storia.

Questi 8 libri offrono la chiave per entrare in una dimensione dove l’arte — dalla semiotica di un’immagine alla grandezza di Cesare — incontra le cronache più avvincenti.

Libri per appassionati e i curiosi

Questa è l’occasione per arricchire la propria libreria e sfogliare le pagine che contengono la vera sostanza della Storia.

“Cesare. La conquista dell’eternità” di Alberto Angela (Mondadori, 18 novembre)

Alberto Angela torna con un’opera imponente e immersiva, dedicata a una delle figure più complesse e carismatiche della storia: Giulio Cesare. Il libro ci trasporta nel 58 a.C., in una Roma potente ma inquieta, e in una Gallia ancora selvaggia, teatro delle imprese che cambieranno il destino dell’Impero e dell’Occidente.

Con il suo stile narrativo cinematografico, Angela invita il lettore a “viaggiare accanto a Cesare” tra battaglie, intrighi e scoperte, ripercorrendo le vicende del De bello Gallico come se fossero un racconto in presa diretta. Ogni pagina restituisce il ritmo delle marce militari nella neve, la tensione dei tradimenti politici, la meraviglia delle foreste stregate e dei santuari perduti. Ma accanto all’epica del condottiero emerge il ritratto dell’uomo: carismatico e instancabile, geniale e controverso, diviso tra ambizione e fragilità, tra il desiderio di conquista e il bisogno di essere amato.

Angela ci mostra un Cesare completo — generale e scrittore, stratega e amante — che attraversa passioni e perdite, dalle battaglie con Pompeo ai legami con Calpurnia, Giulia e Cleopatra. Sullo sfondo, un affresco vivo e pulsante della Roma repubblicana, animata da figure come Cicerone, Catullo, Crasso e Marco Antonio.

Grazie all’uso delle tecnologie più avanzate, dalle ricostruzioni tridimensionali all’intelligenza artificiale, l’autore riesce a restituire volti, ambienti e momenti con un realismo senza precedenti, trasformando la Storia in un’esperienza sensoriale. “Cesare. La conquista dell’eternità” è un viaggio nel tempo che unisce il rigore dello storico e la passione del narratore, rendendo tangibile la grandezza — e la vulnerabilità — dell’uomo che voleva dominare il mondo e conquistare l’immortalità.

“La saga degli Asburgo. Potenza, drammi e segreti sul trono d’Europa” di Antonio Parisi e Eugenio Parisi (Diarkos, 26 novembre)

Dalla nascita in un piccolo castello svizzero fino alla caduta dell’impero nel 1918, la dinastia degli Asburgo ha segnato per secoli il destino politico, militare e culturale dell’Europa. Antonio e Eugenio Parisi ricostruiscono in questo volume una delle saghe più affascinanti e tormentate della storia, intrecciando potere e tragedia, fede e ambizione, in un racconto che unisce rigore storico e ritmo narrativo.

Gli autori ripercorrono le tappe che portarono la casata a dominare territori vastissimi, tanto da permettere a Carlo V di affermare che sul suo impero “non tramontava mai il sole”. Dalla difesa di Vienna contro i Turchi alla gestione delle colonie nel Nuovo Mondo, la parabola asburgica è una storia di gloria e contraddizioni. Ma “La saga degli Asburgo. Potenza, drammi e segreti sul trono d’Europa” non è solo un ritratto di potere: è anche il racconto delle fragilità umane dietro la corona.

Le pagine dedicate a Francesco Giuseppe e all’imperatrice Elisabetta — la leggendaria Sissi — riportano in vita l’austerità del sovrano e la malinconia della consorte. Seguono i misteri che ancora avvolgono la morte dell’arciduca Rodolfo a Mayerling, l’esilio dell’ultimo imperatore Carlo I e della moglie Zita, la loro persecuzione e la successiva beatificazione.

Il libro getta nuova luce anche sull’attentato di Sarajevo, scintilla della Prima guerra mondiale, e sul ruolo di Otto d’Asburgo, protagonista nella ricostruzione dell’Europa del dopoguerra. Gli autori si spingono fino al presente, interrogandosi su chi siano oggi gli eredi Asburgo e quale ruolo intendano giocare nel futuro del continente.

Un volume documentato e avvincente che, attraverso fonti e testimonianze poco note, restituisce l’immagine viva di una dinastia che, tra grandezza e declino, ha lasciato un’impronta indelebile nella storia europea.

“Dentro l’immagine. Il primo libro di semiotica visiva” di Valentina Manchia (Einaudi, 18 novembre)

Con “Dentro l’immagine. Il primo libro di semiotica visiva”, Valentina Manchia offre una guida affascinante e accessibile a un campo ancora poco esplorato: la semiotica visiva, ovvero la scienza che studia come le immagini “pensano” e comunicano. Dall’arte rinascimentale ai meme contemporanei, il libro accompagna il lettore in un viaggio nel linguaggio del visibile, insegnando a decifrare ciò che guardiamo ogni giorno senza davvero vedere.

Attraverso esempi che spaziano dalla pittura alla pubblicità, dalla fotografia alla grafica, dalle installazioni artistiche alle immagini generate dall’intelligenza artificiale, Manchia mostra come ogni rappresentazione — anche la più apparentemente neutra — sia un dispositivo di senso. Ogni immagine, infatti, non solo rappresenta qualcosa, ma orienta il nostro sguardo, stimola emozioni e costruisce narrazioni implicite.

Il volume si interroga su questioni fondamentali: cosa trasforma una figura in un racconto? Perché certi scatti o disegni ci coinvolgono più di altri? In che modo un’inquadratura, una linea o una texture possono veicolare significati profondi? Con un approccio insieme teorico e pratico, l’autrice fornisce strumenti per leggere le immagini in modo critico e consapevole, cogliendone l’architettura invisibile, le tensioni cromatiche, le dinamiche spaziali.

“Dentro l’immagine. Il primo libro di semiotica visiva” è un testo prezioso per chi si occupa di arte, comunicazione, design o media digitali, ma anche per chi vuole imparare a guardare meglio — a “entrare” davvero dentro ciò che appare. Tra riflessione estetica e analisi culturale, Manchia ci invita a un nuovo sguardo sul mondo visivo, dove ogni immagine diventa non solo oggetto di contemplazione, ma campo di pensiero.

“Le operazioni della Seconda guerra mondiale in 100 mappe” di Jean Lopez, Nicolas Aubin e Benoist Bihan (L’Ippocampo, 19 novembre)

Un’opera di grande impatto visivo e storiografico, “Le operazioni della Seconda guerra mondiale in 100 mappe” propone un viaggio completo e documentato attraverso le principali campagne militari del conflitto che ha segnato il Novecento. Jean Lopez, Nicolas Aubin e Benoist Bihan — tra i maggiori studiosi di storia militare contemporanea — combinano rigore analitico e chiarezza divulgativa per restituire, in un colpo d’occhio, la complessità strategica e geopolitica della guerra.

Cento mappe, chiare e minuziosamente costruite, illustrano le linee del fronte, i movimenti delle truppe, le rotte navali e le strategie di terra, mare e aria che hanno deciso le sorti del mondo tra il 1937 e il 1945. Dall’Europa all’Asia, dall’Africa agli oceani, ogni tavola è accompagnata da un testo che contestualizza le battaglie più decisive — da Stalingrado a Midway, da El Alamein allo sbarco in Normandia — offrendo un quadro esaustivo dei comandanti coinvolti, delle forze in campo, degli obiettivi, delle controffensive e delle conseguenze storiche.

L’approccio grafico e narrativo rende l’opera accessibile non solo agli specialisti, ma anche ai lettori interessati a comprendere come la guerra abbia trasformato le geografie politiche e umane del secolo. Accanto alle mappe, brevi approfondimenti analizzano la logistica, le innovazioni tecnologiche e le scelte tattiche che determinarono il destino delle nazioni in guerra.

“Le operazioni della Seconda guerra mondiale in 100 mappe” si impone così come uno strumento indispensabile per osservare da vicino lo svolgimento del più vasto conflitto della storia moderna. Un atlante che unisce precisione scientifica e chiarezza visiva, ideale per commemorare l’ottantesimo anniversario della guerra e per riflettere, attraverso le sue mappe, sulla geografia della memoria collettiva.

“Segreti e misteri del Vaticano. Il lato oscuro di un potere millenario” di Antonio Parisi (Diarkos, 25 marzo 2026)

Il Vaticano, cuore della cristianità e Stato più piccolo del mondo, è anche uno dei luoghi più impenetrabili della storia. Antonio Parisi, giornalista e autore di inchieste sulle zone d’ombra del potere ecclesiastico, ne esplora i retroscena con rigore investigativo e spirito critico, raccontando ciò che si cela dietro la solennità di un’istituzione millenaria.

Il libro ricostruisce la nascita dello Stato pontificio moderno — riconosciuto nel 1929 con i Patti Lateranensi — e ne svela le contraddizioni: intrighi, delitti, scandali finanziari e lotte interne che, nei secoli, hanno accompagnato la costruzione del potere spirituale e temporale della Chiesa. Parisi attraversa gli episodi più controversi della storia vaticana recente: dai misteriosi intrecci economici legati alle banche d’Oltretevere all’enigmatica morte di papa Luciani, dall’omicidio del comandante delle Guardie svizzere alle denunce di messe nere e rituali satanici.

Non mancano le vicende ancora irrisolte che hanno scosso l’opinione pubblica, come la scomparsa di Emanuela Orlandi o le dimissioni di Benedetto XVI, lette da alcuni come un segno di crisi interna. Con uno stile diretto e un’impostazione da reportage, Parisi cerca di capire cosa si nasconda dietro l’aura di perfezione e mistero che avvolge la Santa Sede: un intreccio di potere, fede, denaro e silenzio.

Segreti e misteri del Vaticano. Il lato oscuro di un potere millenario” non è solo una cronaca di scandali, ma un’indagine sulle ombre che attraversano l’istituzione più antica del mondo occidentale, dove la luce della spiritualità si confronta con le zone grigie dell’ambizione e della corruzione. Un viaggio scomodo nei meandri di un potere capace di sopravvivere a tutto, persino ai propri segreti.

“I mostri nella storia. Creature ‘impossibili’ tra mito, storia e scienza” di Massimo Centini (Diarkos, 26 novembre)

Che cos’è un mostro? Perché l’umanità ha sempre avuto bisogno di inventarne uno? Massimo Centini affronta queste domande in un viaggio colto e affascinante che attraversa secoli di miti, religioni, fiabe e scienze, alla ricerca del significato profondo del perturbante. “I mostri nella storia. Creature ‘impossibili’ tra mito, storia e scienza” esplora la figura del “diverso” come specchio delle paure collettive e dell’inconscio sociale: dall’antichità classica ai laboratori della modernità, il mostro è la creatura che infrange la norma e al tempo stesso rivela ciò che l’uomo teme di sé stesso.

L’autore, storico e antropologo, indaga le origini e le trasformazioni di questo archetipo universale, mostrando come il concetto di mostruoso sia mutato di epoca in epoca: dai draghi e dalle sirene dell’immaginario medievale alle aberrazioni anatomiche studiate dalla scienza rinascimentale, fino ai mostri moderni della narrativa e del cinema, figli delle nostre ansie tecnologiche. Il libro intreccia il racconto delle credenze popolari con le riflessioni filosofiche e psicologiche, offrendo al lettore una prospettiva che fonde cultura alta e cultura popolare.

Centini ci conduce così in un vero e proprio atlante del terrore, dove le figure deformi, ibride e spaventose diventano simboli dell’instabilità umana e del bisogno di dare forma visibile al male. Ma “I mostri nella storia. Creature ‘impossibili’ tra mito, storia e scienza” è anche un saggio sull’empatia: mostra come ogni epoca abbia proiettato nei suoi mostri la paura dell’altro, del corpo, del limite, e come in quelle stesse creature risieda una parte di noi.

Con uno stile limpido e divulgativo, il volume si muove tra mito, storia e scienza, restituendo un ritratto sorprendente dell’umanità attraverso i suoi incubi più antichi — e ricordando che, spesso, il vero mostro è lo sguardo che giudica.

“Il processo di Tokyo. La Seconda guerra mondiale a giudizio” di Gary J. Bass (Mondadori, 11 novembre)

Frutto di oltre dieci anni di ricerche in diciotto archivi di sette paesi, “Il processo di Tokyo. La Seconda guerra mondiale a giudizio” è un’opera monumentale che intreccia rigore storico e ritmo narrativo. Gary J. Bass, già finalista al Premio Pulitzer, ricostruisce il più grande processo per crimini di guerra dopo Norimberga: quello che, tra il 1946 e il 1948, vide sul banco degli imputati ventotto tra i più alti esponenti della leadership giapponese.

Il tribunale internazionale nato a Tokyo rappresentò per le potenze alleate una doppia occasione: giudicare i responsabili dei conflitti e, al tempo stesso, fondare un nuovo ordine giuridico capace di proibire il ricorso alla guerra d’aggressione. Il processo divenne così il laboratorio di un’idea di giustizia globale, dove la punizione dei colpevoli si intrecciava alla costruzione di un linguaggio politico e morale condiviso.

Bass mostra come, dietro le aule del tribunale, si celasse anche la partita per il futuro dell’Asia: la definizione dei rapporti di forza tra Stati Uniti, Unione Sovietica e nuovi paesi emergenti, il difficile equilibrio tra vendetta e riconciliazione, il ruolo del Giappone nel nuovo assetto mondiale. Attraverso una scrittura limpida e avvincente, l’autore restituisce le tensioni, i dubbi e i contrasti che attraversarono i giudici provenienti da undici nazioni, dalle potenze occidentali alle ex colonie asiatiche.

“Il processo di Tokyo. La Seconda guerra mondiale a giudizio” non è solo un resoconto giudiziario, ma un affresco politico e umano che indaga le fragilità dei protagonisti e le contraddizioni della giustizia internazionale. Un libro che interroga ancora oggi il nostro modo di pensare la guerra, la colpa e la memoria, mostrando come dietro ogni sentenza si nasconda la complessità della storia e la fatica del perdono.

“Il mistero delle origini dell’uomo” di Massimo Polidoro (Feltrinelli, 11 novembre)

Sin dall’alba dei tempi, l’uomo ha cercato di rispondere a due domande che non smettono mai di interrogarlo: da dove veniamo e dove stiamo andando? Ne “Il mistero delle origini dell’uomo”, Massimo Polidoro ci accompagna in un viaggio che intreccia mito, scienza e filosofia, alla scoperta della nostra fragile e straordinaria esistenza.

Dalle leggende antiche alle scoperte più recenti nel campo della genetica, della fisica e delle scienze della Terra, Polidoro ricostruisce il lungo percorso che ha portato Homo sapiens a interrogarsi su sé stesso. La teoria dell’evoluzione di Darwin, l’analisi del DNA antico e lo studio dei climi passati diventano strumenti per comprendere che la nostra presenza nel mondo è il frutto di coincidenze biologiche e storiche che avrebbero potuto non accadere. Nessuno ci stava aspettando — e proprio per questo il nostro esserci è tanto più prezioso.

Con rigore e sensibilità, l’autore trasforma la scienza in un racconto dell’origine e della responsabilità. Perché oggi, per la prima volta, la sopravvivenza della specie umana dipende dalle sue stesse scelte. Dopo quasi un milione di anni di adattamenti e rivoluzioni, ci troviamo davanti a un bivio: preservare il fragile equilibrio che ci ha permesso di esistere o compromettere ciò che ci ha resi umani.

“Il mistero delle origini dell’uomo” non è solo una ricostruzione scientifica, ma una riflessione profonda sul tempo, sul caso e sul destino. Un invito a guardare al passato per immaginare, con consapevolezza, il nostro futuro.

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