Noi di Libreriamo non smettiamo mai di viaggiare con le storie, soprattutto con quelle che arrivano da lontano. La narrativa straniera è un territorio sconfinato, dove si incontrano voci nuove e autori già amati, capaci di farci guardare il mondo con occhi diversi.
Che si tratti di un romanzo che scalda il cuore o di uno che ci porta tra le ombre dell’animo umano, ogni libro tradotto è un piccolo ponte tra culture diverse e sensibilità nuove.
7 capolavori di narrativa straniera per sognare, riflettere e scoprire il mondo
Dalla magia del cioccolato ai misteri gotici della Cornovaglia, dalle amicizie complicate del Giappone contemporaneo alla poesia selvaggia: in questo articolo abbiamo raccolto alcune delle nuove uscite più attese del mese; storie diversissime tra loro, ma unite dal potere universale della parola.
“Amore, zucche e cannella” di Isabelle Popp
Un’autrice esordiente porta una ventata d’autunno nella narrativa romantica con una commedia vivace, frizzante e speziata.
Popp racconta la storia di Sadie Fox, artista dal cuore ribelle e dalla lingua affilata, una ragazza che non avrebbe mai pensato di tornare nella sua cittadina natale dell’Indiana: Pea Blossom, la sonnacchiosa Per Blossom; eppure, quando il padre le chiede di occuparsi per l’estate del loro campo di zucche, Sadie accetta — con riluttanza — di coltivare una zucca da record e vincere la fiera statale; farlo, potrebbe finalmente farle ottenere la sua approvazione.
Ma i piani vanno presto in fumo, quando un’orda di maiali affamati devasta il raccolto…
È allora che compare Josh Thatcher, affascinante ex imprenditore della Silicon Valley convertito all’agricoltura sostenibile. Inaspettatamente, Josh le offre il suo aiuto: un gesto che Sadie non riesce a interpretare, divisa tra l’orgoglio di una rivale e un’attrazione che cresce a ogni sguardo. In un contesto di fiere rurali, profumo di cannella e tramonti infuocati, la loro gara di zucche si trasforma in una sfida del cuore.
Con dialoghi frizzanti e un ritmo da rom-com cinematografica, Isabelle Popp mescola ironia, sensualità e spirito di rinascita, firmando un romanzo che profuma di dolci alla zucca e promesse d’amore.
“L’apprendista del cioccolato” di Joanne Harris
È il 1959 e Vianne, ventunenne e incinta, sparge le ceneri della madre in riva al mare. Non immagina che il vento, suo eterno compagno, la spingerà verso Marsiglia, dove l’attende un incontro destinato a cambiarle la vita.
In una città profumata di sale, spezie e promesse, Vianne conosce Louis, un cuoco gentile che la accoglie nel suo piccolo bistrot e le insegna la pazienza e l’arte della cucina. Tra mani infarinate e dita macchiate di cioccolato, Vianne impara che il cibo può curare le ferite del cuore, trasformando la fatica in dolcezza e la perdita in speranza.
Ma la serenità è fragile: un’ombra del passato si insinua tra le luci della Provenza, ricordandole le parole della madre – “il pericolo si annida dove ci si sente più al sicuro”.
E quando il vento ricomincia a soffiare, Vianne deve scegliere: restare e rischiare tutto, o seguire ancora una volta il richiamo dell’ignoto. Tradotta in tutto il mondo, Joanne Harris intreccia sensualità e malinconia in un romanzo che celebra la magia dei sensi e la forza dell’indipendenza femminile.
Un viaggio nel cuore e nel sapore, dove il cioccolato diventa il simbolo di una libertà conquistata.
“Aquarium” di Asako Yuzuki
Dopo il successo globale di “Butter”, Asako Yuzuki torna con un romanzo magnetico e inquietante che esplora i lati più oscuri della solitudine e della femminilità contemporanea.
“Aquarium” racconta l’amicizia – o meglio, la dipendenza – tra due donne diversissime, unite da un bisogno reciproco tanto irresistibile quanto tossico.
Eriko ha tutto: una carriera prestigiosa nel settore ittico, una famiglia perfetta, un appartamento ordinato e una routine che la protegge da ogni imprevisto.
Sotto la superficie, però, si nasconde un vuoto che la divora. È proprio questo senso di mancanza a spingerla verso Shōko, una blogger di lifestyle che incarna tutto ciò che lei non è: disordinata, vivace, apparentemente libera.
Quello che inizia come un incontro casuale si trasforma in un legame ambiguo, fatto di ammirazione, invidia e bisogno di essere visti.
Yuzuki costruisce il ritratto di due donne intrappolate nei ruoli che la società giapponese assegna loro – la madre devota e la creativa indipendente – e che tentano disperatamente di riscrivere la propria identità.
Ma più Eriko cerca di appropriarsi della vita di Shōko, più la realtà comincia a incrinarsi. Tra cibo, social network e desiderio di perfezione, “Aquarium” è un romanzo disturbante, che indaga la fame di connessione e il rischio di annullarsi pur di sentirsi amati.
Asako Yuzuki conferma la sua capacità di raccontare le ossessioni del Giappone contemporaneo con la delicatezza di una scrittrice capace di mettere a nudo le ferite invisibili della modernità.
“Assassinio in Cornovaglia” di Elizabeth George
Un nuovo, intricato caso per l’ispettore Thomas Lynley e la detective Barbara Havers, ambientato tra le scogliere maestose e le ombre della Cornovaglia.
Quando un efferato omicidio sconvolge la quiete di una cittadina costiera, Lynley scopre che il principale sospettato è un uomo a lui molto vicino.
Mentre Havers si trova in congedo forzato, l’ispettore deve anche affrontare i problemi legati alla villa di famiglia, il cui tetto necessita di un costoso restauro. Ma un dettaglio inatteso potrebbe cambiare tutto: nei terreni della proprietà potrebbe celarsi una riserva di litio, e una società che si dichiara ecologista sembra intenzionata a ottenerla a ogni costo.
Convincendo Havers ad accompagnarlo in Cornovaglia, Lynley si ritrova presto coinvolto in un’indagine che intreccia avidità, passioni e segreti di famiglia. Il delitto che ha scosso la regione rivela una rete di interessi oscuri, dove nulla è come sembra e ogni relazione può diventare un’arma.
Quando emerge che l’uomo arrestato è il fratello della donna di cui Lynley è innamorato, il caso assume una dimensione personale e dolorosa, mettendo a dura prova il suo senso del dovere.
Con la sua consueta maestria psicologica, Elizabeth George costruisce un thriller denso di tensione morale e introspezione, in cui la verità non è mai una sola e la giustizia si muove su un terreno instabile.
“Atlante della luce e dell’ombra” di Sylvain Tesson
Con la sua prosa tagliente, Sylvain Tesson torna a esplorare le zone liminali del mondo e dell’animo umano. In “Atlante della luce e dell’ombra”, trentuno racconti tracciano un itinerario che attraversa la Russia post-sovietica, la Siberia, l’Himalaya e l’India, spingendosi fino ai confini della percezione, dove la luce e l’oscurità si inseguono come due forze inseparabili.
Ogni storia, densa e breve come un colpo di vento, è un frammento di umanità: un’archeologa e un geologo legati da un amore fatale durante una missione scientifica, un guardiano di zoo che affoga tra la vodka e la solitudine, un reduce di guerra chiamato a difendere i bambini di un villaggio dagli orsi siberiani.
Tesson ci invita a viaggiare con lui in un caleidoscopio di destini, paesaggi estremi e contraddizioni, dove la violenza della natura convive con la sua innegabile bellezza.
Le sue pagine raccontano la fragilità dell’uomo di fronte al paesaggio e il fascino eterno del mistero, dissolvendo ogni confine tra geografia e introspezione. La ricerca della luce e dell’ombra diventa così una metafora dell’esistenza: l’alba e il tramonto, la speranza e la disillusione, la vita che continuamente precipita e si rialza.
Un libro che vibra come un atlante spirituale del nostro tempo, capace di risvegliare stupore e malinconia con la grazia dei grandi narratori del viaggio.
“Il caffè dei gatti messaggeri” di Shimeno Nagi
C’è una dolce malinconia che attraversa ogni pagina di Il caffè dei gatti messaggeri, il nuovo romanzo di Shimeno Nagi, capace di fondere spiritualità, quotidiano e poesia in una storia che profuma di tè e di ricordi. Narrato dalla voce tenera e ironica del gatto Fūta, il libro ci conduce in un aldilà sorprendentemente quieto, dove il tempo non è più scandito dal dolore ma dalla nostalgia dell’amore lasciato sulla terra.
Fūta ha avuto una vita lunga e felice accanto alla sua umana, Michiru, ma nel regno dei gatti sente ancora la mancanza del calore delle sue mani, delle coccole, di quella familiarità che solo un legame autentico può dare.
Per sua fortuna esiste un luogo magico, il Café Pont: un bar situato al confine tra il mondo dei vivi e quello dei morti, dove i felini fungono da messaggeri, portando le parole mai dette a chi resta, o quelle d’amore e perdono a chi se n’è andato. Fūta riceve una missione speciale: dovrà portare a termine cinque consegne senza errori per meritarsi un incontro con Michiru.
Tra atmosfere sospese e un tenero senso di meraviglia, Shimeno Nagi ci regala una fiaba delicata sulla perdita, sulla gratitudine e sulla possibilità che i legami più veri non conoscano confini. Un romanzo che consola come un abbraccio e che, pagina dopo pagina, ci insegna a credere nei piccoli miracoli quotidiani.
“La casa delle rose” di Corina Bomann
Con “La casa delle rose”, Corina Bomann torna con una storia di amicizia e rinascita tutta al femminile, ambientata nella Svezia dei primi del ‘900, dove la libertà è ancora un lusso concesso a pochi.
Liv Boregard è una giovane donna prigioniera di un matrimonio spento, soffocata da un marito distante e da un ruolo sociale che la vuole docile e silenziosa. Quando incontra Marlene, un’operaia dal temperamento fiero e generoso, la sua vita cambia direzione.
Marlene lavora in una fabbrica di lampade a Karlskrona, è abituata alla fatica ma anche alla dignità di chi non si arrende, e il suo spirito di indipendenza diventa presto un esempio per Liv. Da quell’amicizia nasce un’idea rivoluzionaria per l’epoca: trasformare Rosenhag, la tenuta ereditata da Liv nel cuore della foresta, in un rifugio per donne sole e in difficoltà. Tra cespugli di rose rampicanti e giornate di lavoro condiviso, le due protagoniste costruiscono un luogo di accoglienza e speranza, dove la solidarietà diventa una forma di libertà e di resistenza contro le convenzioni di una società patriarcale.
Con la sua scrittura fluida e ricca di atmosfera, Corina Bomann celebra la forza discreta delle donne che si sostengono a vicenda, unendo emozione e impegno civile in un affresco che profuma di rose e di riscatto.
“La casa delle rose” è un romanzo che parla di emancipazione, di coraggio e di amicizia: un inno alla sorellanza che sboccia come un fiore anche nei luoghi più inaspettati.