7 libri di fantascienza per chi ha amato “Dune”

7 Ottobre 2025

Hai amato "Dune" e cerchi mondi altrettanto visionari? Scopri 7 libri di fantascienza che ne raccolgono l’eredità, tra ecologia, filosofia, potere cosmico.

7 libri di fantascienza per chi ha amato “Dune”

La cosa più difficile, dopo “Dune”, è trovare libri che reggano il suo confronto. La buona notizia è che esistono romanzi che non cercano di imitare Frank Herbert, ma che ne condividono l’ambizione: mondi costruiti come ecosistemi viventi, trame che intrecciano scienza e mito, potere e spiritualità, personaggi intrappolati fra destino e scelta; e tanto basta per avvicinarsi a quel mix irripetibile di ecologia, profezia, strategia politica e worldbuilding ineccepibile che è “Dune”.

Abbiamo scelto sette titoli molto diversi tra loro, ma uniti da un’idea comune: la fantascienza come specchio della condizione umana.

7 mondi per chi cerca un nuovo “Dune”

C’è chi esplora l’universo come fosse un viaggio interiore, chi trasforma il realismo scientifico in allegoria politica, chi reinventa l’utopia in chiave anarchica e chi, come guarda alla filosofia e alla percezione del reale.

Sono storie che ampliano il respiro del genere, capaci di parlare di fede, linguaggio, sopravvivenza e civiltà come faceva Herbert: tutte, a modo loro, ci ricordano che la fantascienza non è mai evasione: è il modo più radicale per interrogare il nostro presente.

“Hyperion” di Dan Simmons

XXVIII secolo: l’umanità ha colonizzato la galassia grazie ai portali e alle singolarità che permettono viaggi istantanei, ma la Terra non esiste più; è stata distrutta, dimenticata, sostituita da un’alleanza di mondi interconnessi dove la tecnologia è ormai indistinguibile dal sacro.

Sul pianeta Hyperion, al confine dell’Impero, stanno per aprirsi le Tombe del Tempo: manufatti enigmatici provenienti dal futuro, dove le leggi della fisica si piegano e il tempo scorre al contrario. A custodirle c’è lo Shrike, una creatura semidivina che incarna insieme il terrore e la redenzione, la follia e la fede.

Sette pellegrini vengono inviati verso le Tombe: un sacerdote, un soldato, un poeta, uno studioso, una detective, un console e una madre. Ognuno di loro porta una storia, un dolore, una domanda senza risposta. Durante il viaggio, si alternano nel raccontare le proprie vicende, componendo un mosaico che unisce epica, filosofia e umanità perduta.

Simmons costruisce un universo di proporzioni omeriche, dove il destino del cosmo si intreccia con quello dei singoli, e la poesia convive con l’orrore.

“Il problema dei tre corpi” di Liu Cixin

Nella Cina della Rivoluzione culturale, una giovane astrofisica segnata dalla perdita del padre entra in un progetto militare segreto: inviare segnali nello spazio, nella speranza di contattare forme di vita extraterrestri; ma il messaggio arriva troppo lontano, e al pianeta sbagliato.

A rispondere sono i Trisolariani, abitanti di un sistema orbitante attorno a tre soli, dove la gravità impazzita alterna deserti di fuoco e glaciazioni mortali. Questi hanno visto undici mondi andare in fiamme e sanno che il loro non farà eccezione: per sopravvivere, devono trovare una nuova casa e la loro scelta ricade sulla Terra.

Mentre la flotta di invasione parte da Trisolaris, a milioni di anni luce di distanza, l’umanità inizia a dividersi: chi vuole accogliere i nuovi “dei” come redentori, chi prepara la resistenza contro l’estinzione. Nel frattempo, un misterioso videogioco — anch’esso intitolato “Tre corpi” — nasconde l’eco di un’altra intelligenza, che sembra conoscere troppo bene i segreti della scienza e dell’animo umano.

Liu Cixin firma un capolavoro della fantascienza contemporanea: una riflessione monumentale su scienza, fede e sopravvivenza, dove l’universo diventa un campo di battaglia morale e cosmico. Un romanzo che trasforma la fisica in destino, e il destino in domanda filosofica.

“Il libro del Nuovo Sole” di Gene Wolfe

Ambientata in un futuro così remoto da sembrare un passato mitico, la saga del “Nuovo Sole” è una delle opere più ambiziose e poetiche della fantascienza moderna.

Siamo su Urth, un pianeta esausto che attende la rinascita del sole e, forse, dell’uomo stesso. Tra le rovine di civiltà scomparse e tecnologie dimenticate, il giovane Severian cresce come apprendista in una gilda di torturatori, custodi di un’arte crudele e rituale. Ma quando mostra pietà per una prigioniera, viene bandito dalla Città degli Autarchi, costretto a un pellegrinaggio che è insieme fisico e spirituale.

Attraverso lande devastate e città abbaglianti, Severian diventa testimone e protagonista di un destino più grande di lui, sospeso tra scienza, fede e memoria. Il suo viaggio — fatto di visioni, mostri e reliquie — ricorda “Dune” per ampiezza simbolica e profondità filosofica: la ricerca di redenzione coincide con la rinascita del mondo.

Gene Wolfe costruisce un universo che è insieme mistico e tecnologico, in cui il linguaggio diventa labirinto e ogni dettaglio nasconde un doppio significato. Definito da molti “il Proust della fantascienza”, Wolfe unisce introspezione, erudizione e senso del mistero in un ciclo di romanzi che riscrive la fantascienza come mito.

“Anathem. Il pellegrino” di Neal Stephenson

Su Arbre, un pianeta gemello della Terra, il sapere è sacro e segregato. Gli scienziati, i filosofi e i matematici vivono isolati nei ‘concenti’, comunità monastiche dove il pensiero è libero ma il contatto con il mondo esterno è proibito. Fuori, invece, gli “extramuros” vivono immersi nella tecnologia e nei suoi eccessi. Per secoli, questo fragile equilibrio ha mantenuto la pace tra spirito e materia. Ma quando un misterioso corpo celeste appare nel cielo, la barriera tra i due mondi comincia a incrinarsi.

Espulso dal concento per eresia, il sapiente Orolo affida il proprio sapere al giovane discepolo Erasmas, che si ritroverà al centro di una crisi cosmica. La scoperta di un oggetto alieno in avvicinamento obbligherà Erasmas e i suoi compagni a lasciare il chiostro per affrontare il “fuori” — un viaggio che è allo stesso tempo un pellegrinaggio filosofico e una missione di salvezza. Con “Anathem”, Neal Stephenson costruisce un universo vasto e vertiginoso, dove la fantascienza incontra la metafisica e la linguistica.

Le riflessioni sulla realtà, la conoscenza e il tempo riecheggiano la profondità teologica di “Dune”, ma qui la fede è sostituita dalla matematica e dalla logica pura. È un romanzo monumentale, capace di unire l’azione avventurosa alla vertigine del pensiero astratto, chiedendoci fino a che punto la verità possa essere separata dal mondo.

“I reietti dell’altro pianeta” Ursula K. Le Guin

Due mondi gemelli, due visioni inconciliabili del futuro. Urras, rigoglioso e opulento, è dominato dal potere economico e dalle disuguaglianze sociali. Anarres, il suo satellite arido e polveroso, è invece la patria degli esiliati che, secoli prima, hanno scelto di fondare una società anarchico-collettivista, libera da proprietà e gerarchie.

Tra questi due pianeti, separati da un confine invisibile ma invalicabile, si muove Shevek, fisico geniale e ribelle, deciso a completare la propria teoria del tempo e a rompere l’isolamento che divide i due mondi.

La sua impresa non è solo scientifica: è un viaggio etico e politico verso la possibilità di una nuova convivenza. Attraverso Shevek, Le Guin mette in scena il dilemma eterno tra libertà e appartenenza, idealismo e compromesso, costruendo un’“ambigua utopia” dove nessuna società è davvero perfetta, e dove la ricerca del bene comune passa inevitabilmente per la solitudine del pensiero.

Con la sua prosa limpida e visionaria, Ursula K. Le Guin fa del libro un romanzo-mondo che parla di scienza e rivoluzione, di linguaggio e desiderio, di confini materiali e morali. È un’opera sorella di “Dune” per ampiezza di visione e profondità filosofica, ma opposta nel tono: dove Herbert costruisce imperi, Le Guin interroga l’anarchia, e ci chiede se la vera conquista non sia quella dell’anima.

“Il gioco di Ender” di Orson Scott Card

In un futuro in cui la Terra è minacciata dagli Scorpioni, una razza aliena che ha già quasi annientato l’umanità, la guerra è diventata una questione di genetica e controllo. Gli strateghi del governo selezionano bambini eccezionalmente dotati, li isolano dalle famiglie e li crescono come futuri comandanti nelle stanze d’addestramento della Scuola di Guerra orbitante.

Tra loro c’è Andrew “Ender” Wiggin, l’ultimo e più promettente dei candidati. A soli sei anni viene sottoposto a test psicologici, simulazioni di battaglia e manipolazioni mentali che ne fanno un leader brillante ma profondamente solo.

Nella guerra simulata contro gli Scorpioni, Ender mostra una genialità strategica senza precedenti, imparando a prevedere e dominare il pensiero dei suoi avversari. Ma la linea tra addestramento e realtà diventa sempre più sottile, e l’eroismo che gli viene imposto rischia di distruggere la sua umanità.

Con un linguaggio teso e visionario, Orson Scott Card costruisce un romanzo sulla paura e sul potere, dove la guerra si gioca nella mente prima che nello spazio. Come Paul Atreides in “Dune”, anche Ender è un predestinato manipolato da un sistema che lo spinge a diventare ciò che teme di essere: l’arma perfetta.

“Svegliatevi, dormienti” di Philip K. Dick

Nel 2080 la Terra è ormai un pianeta esausto, sovrappopolato e dominato dal caos economico. Milioni di persone, considerate “inutili” perché non produttive, sono state messe in animazione sospesa in attesa di tempi migliori.

Quando James Briskin, politico afroamericano in corsa per la presidenza degli Stati Uniti, promette di restituire dignità ai dormienti, la sua visione sembra impossibile; ma una scoperta scientifica cambia tutto: una breccia spazio-temporale conduce a un mondo parallelo, un pianeta vergine e misterioso, pronto a essere colonizzato.

Mentre scienziati e politici si contendono l’opportunità di sfruttare la nuova frontiera, emerge un dettaglio inquietante: quel mondo è già abitato da esseri umanoidi dotati di poteri telepatici e magici.

È una civiltà innocente o un riflesso distorto dell’umanità? E cosa fare, ora che i dormienti stanno iniziando a risvegliarsi? Tra satira politica e inquietudine metafisica, “Svegliatevi, dormienti” può essere considerato una sorta di “romanzo profetico” di Philip K. Dick.

Anticipa temi oggi attualissimi – l’intelligenza artificiale, la disuguaglianza, il colonialismo spaziale – e mostra un futuro dove il sogno americano diventa un incubo collettivo. Un capolavoro che ci obbliga a chiederci: chi sono davvero i dormienti da risvegliare?

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