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6 libri imperdibili se vuoi sperimentare una lettura “lunga”

Sui nostri canali social vi abbiamo chiesto quali libri abbiate impiegato più tempo a leggere. Ecco 6 delle vostre risposte più gettonate.

Sulla pagina Facebook di Libreriamo vi abbiamo chiesto quali libri abbiate impiegato più tempo a leggere. Molte le risposte, in cui spesso vengono citati libri appartenenti al canone dei classici mondiali. In questo articolo abbiamo raccolto alcuni dei titoli più menzionati per scoprire sei libri perfetti se vuoi sperimentare una lettura “lunga”.

6 libri da leggere se vuoi sperimentare una lettura “lunga”

Guerra e pace” di Lev Tolstoj

Iniziamo con quello che, fra i libri citati nelle vostre risposte, è di gran lunga il più presente con due constatazioni: “Guerra e pace” è una lettura lunga e complessa, per via dell’estensione del romanzo ma anche della presenza della nomenclatura russa che produce spesso lettori non russofoni spaesati e confusi. Allo stesso tempo, questo libro è un capolavoro della letteratura che va gustato con calma e che, una volta concluso, dà tante soddisfazioni.

Meditata a partire dal 1863, più volte rivista e riscritta fino alla versione del 1886, “Guerra e pace” è l’opera più nota di Tolstòj e una delle più lette e amate della letteratura universale.

In queste pagine di altissima scrittura, in cui spiccano le celeberrime figure della contessina Natàsha Rostòva e del principe Andréj Bolkònskij, si narrano le vicende di due famiglie dell’aristocrazia russa, i Bolkònskij e i Rostòv appunto, sullo sfondo della Russia patriarcale e contadina devastata dalle guerre e dall’invasione di Napoleone, ma ancor più sconvolta dall’influsso, borghese e civilissimo, dell’Europa occidentale.

Della Grande Russia di inizio Ottocento “Guerra e pace” è infatti insieme il magnifico epos e la struggente elegia.

Un capolavoro che esce dagli angusti confini del romanzo, per ampliarsi e trasformarsi al di là di ogni definizione di genere, e diventare di volta in volta romanzo storico, cronaca familiare, trattato storiografico, pamphlet, testo filosofico.

Il pendolo di Foucault” di Umberto Eco

Ecco un altro degli autori più citati nelle vostre risposte sulle letture “lunghe”. È Umberto Eco. I suoi libri presenti fra i commenti al post sono diversi, dal più conosciuto “Il nome della Rosa” alle opere meno note. In tutte, i lettori concordano: sono libri complessi, tanto nella trama quanto nello stile, che necessitano di tempo per essere apprezzati in tutto il loro valore.

Questo romanzo si svolge dall’inizio degli anni sessanta al 1984 tra una casa editrice milanese e un museo parigino dove è esposto il pendolo di Foucault. Si svolge dal 1943 al 1945 in un paesino tra Langhe e Monferrato.

Si svolge tra il 1344 e il 2000 lungo il percorso del piano dei Templari e dei Rosa-Croce per la conquista del mondo. Si svolge interamente la notte del 23 giugno 1984, prima in piedi nella garitta del periscopio, poi in piedi nella garitta della statua della Libertà al Conservatoire des Arts et Métiers di Parigi.

Si svolge la notte tra il 26 e il 27 giugno dello stesso anno nella stessa casa di campagna che Jacopo Belbo, il protagonista, ha ereditato da suo zio Carlo, mentre Pim rievoca le sequenze temporali di cui si è detto sopra.

In sintesi: tre redattori editoriali, a Milano, dopo avere frequentato troppo a lungo autori “a proprie spese” che si dilettano di scienze occulte, società segrete e complotti cosmici, decidono di inventare, senza alcun senso di responsabilità, un Piano. Ma qualcuno li prende sul serio.

Vita e destino” di Vasilij Grossman

Ecco un altro titolo che ha a che fare con la Russia. Stavolta, la lettura “lunga” è “Vita e destino”, del giornalista e scrittore sovietico Vasilij Grossman.

«Ho appena terminato un grande romanzo a cui ho lavorato per quasi dieci anni…» scriveva nel 1960 Vasilij Grossman, scrittore noto in patria sin dagli anni Trenta (e fra i primi corrispondenti di guerra a entrare, al seguito dell’Armata Rossa, nell’inferno di Treblinka).

Non sapeva, Grossman, che in quel momento il manoscritto della sua immensa epopea (che aveva la dichiarata ambizione di essere il “Guerra e pace” del Novecento) era già all’esame del Comitato centrale.

Tant’è che nel febbraio del 1961 due agenti del KGB confischeranno non solo il manoscritto, ma anche le carte carbone e le minute, e perfino i nastri della macchina per scrivere: del «grande romanzo» non deve rimanere traccia.

Gli occhiuti burocrati sovietici hanno intuito subito quanto fosse temibile per il regime un libro come “Vita e destino”: forse più ancora del “Dottor Živago”. Quello che può sembrare solo un vasto, appassionante affresco storico si rivela infatti, ben presto, per ciò che è: una bruciante riflessione sul male.

Il Conte di Montecristo” di Alexandre Dumas

Fra i libri lunghi e articolati che avete citato notando come la piacevolezza della lettura superi di gran lunga la fatica nell’estensione temporale, c’è il capolavoro di Dumas con protagonista il coraggioso Edmond Dantès.

Da capolavoro del romanzo popolare a capolavoro del romanzo: la storia della fortuna de “Il conte di Montecristo” si potrebbe condensare nella lenta caduta di un aggettivo.

Fin dal suo primo apparire, in quella Francia degli anni Quaranta dell’Ottocento che era il più fervido e convulso laboratorio delle rivoluzioni europee, la storia dell’eroe borghese Edmond Dantès, eponimo della sfortuna e dell’ingiustizia, che si trasforma in spietato giustiziere, fu accolta dalle migliaia di avidi lettori di feuilleton come la più iperbolica incarnazione dello spirito del tempo.

Via col vento” di Margaret Mitchell

Passiamo alla letteratura statunitense con gli ultimi due libri che avete citato fra le risposte sui libri e le letture “lunghe”. Il primo è “Via col vento”, l’emozionante e immersivo romanzo di Margaret Mitchell.

Rossella O’Hara è la viziata e capricciosa ereditiera della grande piantagione di Tara, in Georgia. Ma l’illusione di una vita facile e agiata si infrangerà in brevissimo tempo, quando i venti della guerra civile cominceranno a spirare sul sud degli Stati Uniti, spazzando via in pochi anni la società schiavista.

Il più grande e famoso romanzo popolare americano narra così, in un colossale e vivissimo affresco storico, le vicende di una donna impreparata ai sacrifici: la tragedia della guerra, la decimazione della sua famiglia, la necessità di dover farsi carico della piantagione di famiglia e di doversi adattare a una nuova società.

E soprattutto la sua lunga, travagliata ricerca dell’amore e la storia impossibile con l’affascinante e spregiudicato Rhett Butler, avventuriero che lei comprenderà di amare solo troppo tardi…

4321” di Paul Auster

E infine, ma non per importanza, il lungo, esteso, appassionante romanzo “quattro in uno” di Paul Auster.

Cosa sarebbe stato della nostra vita se invece di quella scelta ne avessimo fatta un’altra? Che persone saremmo oggi se quel giorno non avessimo perso il treno, se avessimo risposto al saluto di quella ragazza, se ci fossimo iscritti a quell’altra scuola, se…

Ogni vita nasconde, e protegge, dentro di sé tutte le altre che non si sono realizzate, che sono rimaste solo potenziali. E cosi ogni individuo conserva al suo interno, come clandestini su una nave di notte, le ombre di tutte le altre persone che sarebbe potuto diventare.

La letteratura, e il romanzo in particolare, ha da sempre esplorato la «vita virtuale»: non la vita dei computer, ma i destini alternativi a quelli che il caso o la storia hanno deciso, quasi che attraverso la lettura si riesca a fare esperienza di esistenze alternative.

Paul Auster ha deciso di prendere alla lettera questo compito che la letteratura si è data: e ha scritto “4321”, il romanzo di tutte le vite di Archie Ferguson, quella che ha avuto e quelle che avrebbe potuto avere.

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