6 curiosità su Goliarda Sapienza e sul suo best-seller “L’arte della gioia”

26 Marzo 2025

Ha acquistato nuova visibilità in ambito internazionale “L’arte della gioia”, il capolavoro assoluto di Goliarda Sapienza, di cui scopriamo qualche curiosità.

6 curiosità su Goliarda Sapienza e sul suo best-seller “L’arte della gioia”

Con la serie prodotta da Sky Studios e da HT Films, “L’arte della gioia”, capolavoro assoluto di Goliarda Sapienza, è tornato a dominare le classifiche di vendita italiane. Il romanzo, frutto di una scrittura libera e di un’anima ribelle e anticonformista, è stato riadattato da Valeria Golino e Nicolangelo Gelormini per raccontare in modo incisivo e potente la giovane Modesta, impersonata da una strabiliante Tecla Insolia.

Ma qual è la storia di Goliarda Sapienza? E come mai il suo romanzo è così potente? In questo articolo scopriamo qualche curiosità su “L’arte della gioia” e sulla sua straordinaria autrice, Goliarda Sapienza.

3 curiosità su Goliarda Sapienza

Anticonformista, libera sin dal principio

Una bambina viene alla luce a Catania il 10 maggio 1924. I genitori le assegnano un nome fuori dagli schemi: Goliarda. Dalle origini incerte, questo nome ha in comune, con tutti gli etimi plausibili, una radice di libertà, di “incontinenza”, di anarchia.

E in effetti, per Goliarda i genitori – Maria Giudice è la prima donna a capo della Camera del Lavoro di Torino, mentre Giuseppe Sapienza è un avvocato socialista – desiderano un futuro di libertà ed emancipazione, privo di schemi e vincoli sociali.

Il nome di Goliarda ha però anche un retroscena privato: uno dei figli del padre, venuto alla luce da un precedente matrimonio, si chiamava Goliardo. Era un giovane coraggioso, morto prematuramente per mano violenta.

Una carriera da attrice?

Prima di dare alle stampe il suo travagliato romanzo, Goliarda Sapienza ha in mente altro per il suo futuro. All’età di sedici anni, infatti, la giovane si iscrive all’Accademia nazionale d’arte drammatica di Roma, dove si è nel frattempo trasferita insieme ai genitori.

Qui, Goliarda trova un primo sfogo per il suo desiderio di libertà. E infatti, dopo gli studi, inizia a lavorare nei teatri italiani distinguendosi in ruoli pirandelliani.

A volte si dedica anche al cinema: in un’occasione collabora perfino con Luchino Visconti. Negli ultimi anni della sua vita, Goliarda insegna recitazione presso il Centro Sperimentale di cinematografia di Roma. Al mondo del cinema è legata anche la sua intensa esperienza amorosa con il regista Citto Maselli, a cui si accompagna per oltre diciott’anni.

Un’esperienza in carcere

Goliarda vive anche una breve esperienza di detenzione. È il 1980, e la donna viene accusata di aver rubato dei gioielli a un’amica, per poi portarli al banco dei pegni. La permanenza in carcere, che dura qualche giorno, le permette di concentrarsi sulla scrittura e ispira una delle sue opere, “La certezza del dubbio”.

3 curiosità su “L’arte della gioia”

Una protagonista non convenzionale

Modesta è la protagonista di un’opera che sin dal titolo esprime con energia i suoi intenti: è la capacità di incanalarsi in un percorso in cui la libertà e la gioia di vivere siano le sole vie maestre. Intelligente, ambiziosa, spregiudicata e determinata, Modesta prende in mano le redini del suo destino, correndo verso un futuro diverso, privo di condizionamenti e di limitazioni di qualunque genere.

Anche lo stile non è convenzionale

Così come la sua protagonista e la sua autrice, lo stile de “L’arte della gioia” è del tutto non convenzionale: il romanzo non presenta una struttura lineare e classica. Si costruisce su importanti salti temporali, ma anche su una presenza importante di riflessioni filosofiche inframezzate a momenti di intensa sensualità.

È un’opera unica nel suo genere, che trasuda energia e libertà da tutti i pori. E forse per questo la sua storia editoriale è piuttosto complessa…

Una pubblicazione non semplice

“L’arte della gioia”, infatti, non viene pubblicato subito e in modo semplice. Il romanzo viene rifiutato da più editori, rimasti increduli nel leggere la storia di Modesta, così piena di temi rivoluzionari e per di più veicolati da una protagonista e da un’autrice donna.

Solo dopo anni, sul finire del 1998, è proprio Citto Maselli con la sua casa editrice indipendente, Stampa alternativa, a decidere di dare alle stampe “L’arte della gioia”. Comunque, il romanzo rimane poco conosciuto dal pubblico italiano.

Il suo vero, enorme successo inizia altrove: in Francia, con una traduzione del 2005, “L’arte della gioia” diventa un best-seller assoluto. Da qui arriva la riscoperta in patria, con una riedizione curata da Einaudi.

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