Settembre 2025 porta in libreria una carrellata di romanzi diversissimi che interrogano la memoria, la maternità, il potere, la ribellione, la forza delle donne e le fragilità delle famiglie. Cinque storie accomunate dalla capacità di parlare al presente, di toccare corde profonde e di rivelare, ancora una volta, la ricchezza della narrativa italiana.
Ecco i 5 libri di narrativa italiana in uscita a settembre
Dai romanzi storici che rievocano epoche lontane a quelli che interrogano il presente attraverso le scelte più intime, fino ai classici riproposti in nuove edizioni, pronti a risuonare con forza nel nostro tempo. Cinque titoli che hanno al centro il corpo, l’amore, il destino, il legame familiare e, soprattutto, le donne…
“Il medico di Istanbul” di Francesca Thellung Di Courtelary
È il 1558, quando Melchiorre Guilandino, brillante medico padovano, viene catturato dai turchi durante una spedizione alla ricerca di erbe medicinali. Inaspettatamente, sulla galea diretta a Istambul, la sua scienza guarisce l’ammiraglio della flotta ottomana Uluch Alì da una malattia che nessun luminare aveva saputo curare; da quel momento la sua vita prende una piega imprevista: anziché la prigionia, viene condotto alla corte di Solimano il Magnifico. Qui, però, lo attende un compito terribile: provvedere all’evirazione degli eunuchi destinati all’harem.
Melchiorre, ribelle e idealista, non può piegare la sua arte medica a un simile orrore. Decide così di chiedere aiuto a Uluch Alì per fuggire e tornare a Padova dall’uomo che ama, il collega Gabriele Falloppio. L’ammiraglio acconsente, ma a un prezzo: Melchiorre dovrà giacere con la figlia Mariam e darle un erede da spacciare per legittimo.
“Amata” di Ilaria Bernardini
Il nuovo romanzo di Ilaria Bernardini è un racconto potente, intimo e politico che va a colpire laddove nell’ultimo periodo si discute moltissimo: maternità e diritto di scelta, due temi caldi che continuano a incendiare il dibattito pubblico e privato.
Protagoniste sono due donne diversissime: Nunzia, poco più che adolescente, partita dalla Sicilia per studiare a Milano, e Maddalena, quarantenne dal passato difficile che sembra aver trovato equilibrio accanto a un marito affettuoso, ma che lotta contro il dolore e l’impossibilità di avere un figlio.
La situazione è questa: Nunzia scopre di essere incinta, ma non vuole il bambino; Maddalena, invece, lo desidera con tutte le sue forze. Quando il destino intreccia le loro strade, i punti di vista cominciano ad alternarsi senza freni e senza filtro. Tra dubbi, paure, desideri e confusione, Bernardini presenta un romanzo a due voci sincero, capace di toccare corde universali.
In un’Italia che ancora fatica a riconoscere il diritto delle donne a decidere sul proprio corpo, “Amata” si pone come un romanzo coraggioso, dolce e lacerante al tempo stesso.
“Annalena Bilsini” di Grazia Deledda
Un grande ritorno dalle radici della nostra letteratura: il romanzo di Grazia Deledda, premio Nobel per la Letteratura nel 1926, riproposto in una nuova edizione da Utopia Editore. Ambientato in una regione rurale del Nord Italia, racconta la storia di Annalena, vedova e madre di cinque figli, che lotta con tutte le sue forze per garantire loro un futuro. L’affitto di un terreno promettente sembra ridare speranza, ma i comportamenti dei figli — tra passioni proibite, scandali e amori impossibili — rischiano di travolgere i sacrifici della madre.
È un romanzo che parla di fatica, desiderio, colpa e resistenza femminile. Annalena incarna la forza silenziosa delle donne che reggono famiglie intere, anche quando la società non riconosce loro né potere né voce. In un intreccio di passioni e tragedie, Deledda restituisce il dramma di una famiglia e di un’epoca, con quella lucidità psicologica e quella grazia narrativa che hanno fatto di lei una delle scrittrici più importanti della nostra letteratura.
“Corta è la memoria del cuore” di Giuseppina Torregrossa
Con la consueta sensibilità, Torregrossa ci conduce in una saga familiare al femminile che attraversa un secolo intero. Tutto inizia con Teresa, donna intelligente e colta, dotata di uno “strano dono” che la rende capace di leggere l’animo altrui e di intravedere il futuro. Ma Teresa è anche una madre silenziosa e distante, e la figlia Elena cresce con la ferita di una carezza mancata.
Il romanzo racconta i rapporti conflittuali e simbiotici tra madri e figlie nella famiglia Accoto, fino a oggi, quando Elena è nonna e sente che finalmente le donne della sua stirpe hanno trovato una lingua comune. È una genealogia femminile fatta di conflitti e silenzi, ma anche di rinascite e di legami che resistono al tempo.
Torregrossa mette in scena l’eterno conflitto tra il bisogno d’amore e il peso delle eredità familiari, componendo una storia intima e universale.
“Le donne muoiono” di Anna Banti
Con questa raccolta di racconti, pubblicata originariamente tra il 1936 e il 1950, Anna Banti ci offre uno sguardo lucido e penetrante sui destini femminili.
Troviamo ambientazioni diverse — una casa borghese del primo Novecento, la Roma saccheggiata dai Vandali, la Venezia del Settecento — a fare da sfondo, ma un solo comune denominatore: la condizione delle donne.
Dal racconto che dà il titolo alla raccolta, in cui alle donne del futuro è negata la memoria e l’arte diventa l’unica forma di immortalità, fino alla struggente storia di Lavinia, orfanella veneziana dotata di talento musicale, Banti esplora i limiti imposti alle donne da una società patriarcale e le loro silenziose ribellioni.
È un’opera drammaticamente attuale, che si interroga su cosa significhi essere artiste, madri, figlie, in un mondo che continua a negare spazi di libertà.