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5 libri da leggere se hai amato “I Leoni di Sicilia”

I libri della saga "I Leoni di Sicilia" hanno stregato moltissimi lettori. Se anche voi siete ammiratori della serie di Stefania Auci, adorerete questi 5 consigli di lettura.

“I Leoni di Sicilia” è, sin dalla sua uscita in libreria, una delle saghe contemporanee più amate d’Italia. Con le numerose traduzioni operate nel tempo, poi, i libri di Stefania Auci hanno fatto il giro del continente e sono presto entrati nel cuore dei lettori europei.

Perché “I Leoni di Sicilia” ha avuto tanto successo

I motivi del successo de “I Leoni di Sicilia” sono da ricercare negli ingredienti costitutivi dei libri di Stefania Auci, un mix perfetto di elementi che hanno non solo invogliato il pubblico a un primo acquisto, ma che poi lo hanno incuriosito e fatto innamorare definitivamente.

Innanzitutto, il merito di un successo così luminoso lo si deve allo stile asciutto e scorrevole adoperato dall’autrice siciliana: i romanzi sembrano essere già pronti per entrare in una sceneggiatura. Mentre le pagine scorrono, i lettori riescono a visualizzare con nitidezza i personaggi, come se guardassero un film.

L’ambientazione esotica di una Sicilia calda e odorosa di agrumi e spezie, insieme al tema sentimentale sempre presente anche se non in primo piano, sono dettagli di grande rilievo nell’impianto dell’opera.

Ma ciò che, più di tutto il resto, ha decretato il successo della saga è l’elemento della veridicità storica riscoperta. Con i suoi libri, Stefania Auci ha riportato alla luce un pezzo fondamentale della storia economica della Sicilia e dell’Italia. I Florio, i cosiddetti “Leoni di Sicilia”, hanno rappresentato per lungo tempo una delle famiglie più illustri d’Europa.

“I Leoni di Sicilia” è una saga familiare che pone al centro dell’intreccio l’ingegno di uomini che, partiti dalla miseria più assoluta, sono entrati a far parte dell’élite del paese. L’abbiamo amata per tante ragioni. Forse, soprattutto perché ci ha mostrato una storia che fa parte del nostro passato e perché, attraverso quest’ultima, ci ha insegnato che nulla è impossibile, quando il desiderio è forte e vero.

5 libri da leggere se ti è piaciuta la saga de “I Leoni di Sicilia”

Se anche tu hai amato “I Leoni di Sicilia”, troverai interessanti i 5 libri che ti proponiamo di seguito.

1. “I Viceré” di Federico De Roberto

Il primo libro consigliato se hai amato “I Leoni di Sicilia” ha in comune con la saga di Stefania Auci l’ambientazione siciliana e l’incrocio fra i generi del romanzo familiare e di quello storico.

Si tratta di un classico della letteratura italiana che è passato un po’ in sordina rispetto ai romanzi contemporanei. “I Viceré” racconta la storia della famiglia Uzeda di Francalanza, discendente da antichi Viceré spagnoli della Sicilia dei tempi di Carlo V.

I fatti si svolgono nella cornice della Sicilia del Risorgimento, e la storia della famiglia Uzeda è inscindibile dalla Storia con la “s” maiuscola. Amerai questo romanzo se cerchi una lettura coinvolgente che unisca il tema storico familiare a quello sociale, senza lasciare indietro un certo gusto decadente che rende “I Viceré” unico nel suo genere.

2. “L’acqua del lago non è mai dolce” di Giulia Caminito

Per stile “L’acqua del lago non è mai dolce” si differenzia molto dalla saga di Stefania Auci: nel suo romanzo, sembra che Giulia Caminito aspiri a districare, attraverso le parole, la fitta ragnatela di emozioni che unisce la voce narrante e la protagonista del suo racconto.

Ciò che lega questo bel libro alla saga ideata da Stefania Auci è, per contro, insieme al tema della famiglia, quello della realizzazione e della crescita.

Odore di alghe limacciose e sabbia densa, odore di piume bagnate. È un antico cratere, ora pieno d’acqua: è il lago di Bracciano, dove approda, in fuga dall’indifferenza di Roma, la famiglia di Antonia, donna fiera fino alla testardaggine che da sola si occupa di un marito disabile e di quattro figli. Antonia è onestissima, Antonia non scende a compromessi, Antonia crede nel bene comune eppure vuole insegnare alla sua unica figlia femmina a contare solo sulla propria capacità di tenere alta la testa. E Gaia impara…

3. “Il cognome delle donne” di Aurora Tamigio

“Il cognome delle donne” è perfetto per chi de “I Leoni di Sicilia” ha adorato lo sfondo storico, l’ambientazione siciliana e il racconto che passa di generazione in generazione. La differenza? Qui, le protagoniste principali sono le donne.

All’origine c’è Rosa. Nata nella Sicilia di inizio Novecento, cresciuta in un paesino arroccato sulle montagne, rivela sin da bambina di essere fatta della materia del suo nome, ossia di fiori che rispuntano sempre, di frutti buoni contro i malanni, di legno resistente e spinoso. Al padre e ai fratelli, che possono tutto, non si piega mai sino in fondo.

Finché nel 1925 incontra Sebastiano Quaranta, che “non aveva padre, madre o sorelle, perciò Rosa aveva trovato l’unico uomo al mondo che non sapeva come suonarle”. È un amore a prima vista, dove la vista però non inganna.

4. “I gerani di Barcellona” di Carolina Pobla

Già il titolo ricorda per assonanza “I Leoni di Sicilia”. Dei cinque libri che ti suggeriamo di leggere se hai amato la saga dei Florio, questo è probabilmente il più simile ai romanzi di Stefania Auci. Anche il sottotitolo è un’evidente analogia: “La saga dei Torres”.

E se non dovesse ancora essere sufficiente, ecco un altro punto che le due storie hanno in comune: il commercio delle spezie.

1928. Le sorelle Torres abitano nella villa più bella di Málaga. Il padre l’ha costruita per loro, perché vivessero come delle principesse. Rosario, la maggiore, di una bellezza elegante e decisa, ama il canto ed è la preferita della famiglia. Remedios cresce nella sua ombra, comunque felice di dividere con lei i giochi nel loro posto magico: il giardino della villa, che di volta in volta si trasforma in un’isola deserta infestata dai pirati o in un castello incantato.

Fino al giorno in cui l’idillio finisce. Una delle navi con cui il padre commercia spezie, tessuti e tappeti affonda. La bancarotta è una tragedia dalla quale l’uomo non si riprenderà più. Rosario e Remedios rappresentano il futuro della casata. Un fardello troppo pesante per due giovani donne. Ma, come la pianta simbolo della loro famiglia, il geranio, devono essere forti e coraggiose.

5. “La portalettere” di Francesca Giannone

Infine, se ciò che ti ha più colpito de “I Leoni di Sicilia” è la veridicità storica della saga, che ti ha permesso di immergerti in un’epoca e in un luogo distanti da te attraverso fatti realmente accaduti, non possiamo che consigliarti il fenomeno letterario nazionale del 2023: il romanzo dell’esordiente Francesca Giannone, intitolato “La portalettere“.

Salento, giugno 1934. A Lizzanello, un paesino di poche migliaia di anime, una corriera si ferma nella piazza principale. Ne scende una coppia: lui, Carlo, è un figlio del Sud, ed è felice di essere tornato a casa; lei, Anna, sua moglie, è bella come una statua greca, ma triste e preoccupata: quale vita la attende in quella terra sconosciuta?

Persino a trent’anni da quel giorno, Anna rimarrà per tutti «la forestiera», quella venuta dal Nord, quella diversa, che non va in chiesa, che dice sempre quello che pensa.

E Anna, fiera e spigolosa, non si piegherà mai alle leggi non scritte che imprigionano le donne del Sud. Ci riuscirà anche grazie all’amore che la lega al marito, un amore la cui forza sarà dolorosamente chiara al fratello maggiore di Carlo, Antonio, che si è innamorato di Anna nell’istante in cui l’ha vista.

Poi, nel 1935, Anna fa qualcosa di davvero rivoluzionario: si presenta a un concorso delle Poste, lo vince e diventa la prima portalettere di Lizzanello. La notizia fa storcere il naso alle donne e suscita risatine di scherno negli uomini. «Non durerà», maligna qualcuno. E invece, per oltre vent’anni, Anna diventerà il filo invisibile che unisce gli abitanti del paese.

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