5 libri “ispirazionali” da leggere il primo fine settimana dell’anno

4 Gennaio 2025

Fine settimana lungo, il primo dell’anno. Se volete godervelo attraverso una lettura che vi motivi e vi accenda di positività, venite a scoprire con questi 5 libri "ispirazionali".

5 libri “ispirazionali” da leggere il primo fine settimana dell’anno

4, 5 e 6 gennaio: il primo fine settimana dell’anno è più lungo del solito grazie alla festività dell’Epifania. Se dopo queste feste vi sentite affaticati, desiderosi di trascorrere gli ultimi giorni di pausa nella serenità delle vostre dimore, magari accompagnati da una buona lettura, venite a scoprire con noi cinque libri “ispirazionali” da leggere per trovare ottimismo e positività, e per coltivare la propria spiritualità.

Possono essere definiti “ispirazionali” perché ispirano e motivano al tempo stesso, perché ci aiutano a comprendere più nel profondo noi stessi e il mondo, e stimolano la forza creativa, la capacità di andare avanti nella luce, nella serenità. Scopriamoli insieme.

5 libri “ispirazionali” da leggere il primo fine settimana dell’anno

Succede sempre qualcosa di meraviglioso” di Gianluca Gotto

Uno degli autori più letti da chi ricerca letture “ispirazionali” è il travel blogger Gianluca Gotto, che ormai da anni ha abbandonato la mondanità per inseguire il sogno di viaggiare ma, più di tutti, quello di trovare la serenità, la pace interiore.

Lungo il suo percorso, ha incontrato il buddhismo: questo stile di vita, che si basa sulla non violenza, sull’equilibrio e sulla spiritualità lo ha plasmato tanto da fargli desiderare di raccontare la sua esperienza al mondo intero.

È così che Gotto ha sentito per la prima volta la necessità di scrivere. I suoi libri sono amati in tutta Italia. Sono fonte di ispirazione per chi vive momenti bui della vita, ma anche per chi vuole ritrovarsi più pronto alle sfide che gli si presentano.

Il suo “Succede sempre qualcosa di meraviglioso” è uno dei romanzi che hanno avuto più successo, ancora primo nelle classifiche di vendita della categoria a distanza di tre anni dall’uscita.

“Succede sempre qualcosa di meraviglioso” è il racconto di un viaggio che ha come protagonista Davide, un ragazzo che vede tutte le sue certezze crollare una dopo l’altra, fino a perdere il desiderio di vivere. E Guilly, un personaggio fuori dal tempo che Davide, per caso o per destino, incontra in Vietnam e da cui apprende un modo alternativo e pieno di luce di prendere la vita.

Una storia di rinascita in cui perdersi per ritrovarsi, che Gianluca Gotto racconta portando il tema della ricerca della felicità – già affrontato nell’autobiografia “Le coordinate della felicità” – su un piano universale: la destinazione finale di questo viaggio non è conquistare un certo tipo di vita, ma uno stato d’animo.

Elogio della normalità” di Giulio Dellavite

Continuiamo sulla scia della spiritualità con il prossimo consiglio di lettura per questo fine settimana. “Riscoprire il divino nella vita di tutti i giorni”: questo il sottotitolo di “Elogio della normalità”, un libro con cui Giulio Dellavite vuole svelare ai suoi lettori la straordinarietà dell’ordinario. È nel quotidiano che ciascuno di noi misura la propria persona.

Nella vita di tutti i giorni, che troppo spesso sottovalutiamo e denigriamo, costruiamo pezzo dopo pezzo il nostro percorso. Su questo si concentra il saggio di Dellavite, che elogia la normalità attraverso spunti concreti e spirituali con una penna originale e leggera.

Il tuo sguardo illumina il mondo” di Susanna Tamaro

Proseguiamo la nostra carrellata di libri “ispirazionali” con un’opera toccante e delicata che parte da una indissolubile amicizia per raccontare la profondità della vita con parole che toccano le corde dell’anima.

«Gli anni della nostra amicizia sono stati per me gli anni della grande libertà. Libertà di essere come sono» scrive Susanna Tamaro a Pierluigi Cappello, il poeta scomparso nel 2017, tenendo fede a una promessa che si erano fatti prima che la malattia li separasse. Quella di scrivere un libro insieme. Il libro è questo.

Un libro delicato, profondo e commovente che ripercorre gli anni brevi e intensi della loro amicizia. Un’amicizia speciale, limpida e luminosa, riflessiva e inquieta, capace di analizzare la tormentata complessità di questi tempi, senza lasciarsene mai sopraffare. Un’amicizia suggellata anche da due modi diversi di affrontare la disabilità.

Per Pierluigi, l’essere costretto su una sedia a rotelle, a causa di un incidente avvenuto da ragazzo. Per Susanna, una sindrome neurologica che l’ha confinata, fin dai primi anni di vita, in una dimensione di fragilità e solitudine.

Un libro capace di affrontare le asprezze dell’adolescenza, la crudeltà che si abbatte sui diversi, sulle persone sensibili, su chi non si arrende alla banalità del male. Un libro che racconta anche l’amore, la capacità di cambiare e la salvezza che passa attraverso la scoperta delle parole.

La casa dei fiori selvatici” di Mathangi Subramanian

Il quarto libro che vi suggeriamo oggi è un romanzo indiano intriso di umanità, che celebra la forza dell’umanità e della comunità. Si intitola “La casa dei fiori selvatici” e vede protagoniste cinque donne che trovano il coraggio di lottare per i loro sogni, facendosi forza tutte insieme.

Cinque ragazze nate lo stesso anno a Paradiso, una baraccopoli ai margini di Bangalore, nel sud dell’India. Tutte e cinque sanno che il mondo segue regole precise. Se sei un maschio, i tuoi genitori ti faranno studiare e ti daranno l’occasione di migliorare la tua vita.

Se sei una femmina, difficilmente andrai a scuola, perché tanto ti aspetta il matrimonio, ovviamente combinato. Se sei una femmina di Paradiso, ti toccherà pure fare tutto questo da sola, perché tua madre sarà al lavoro, per compensare le mancanze di un padre assente o fannullone.

A Paradiso, sono le donne a occuparsi di tutto, senza mai ricevere niente in cambio. Eppure loro cinque non si arrendono. Imparano a prendersi cura l’una dell’altra. Imparano a nutrire non solo lo stomaco, ma anche l’anima, e a sfruttare ogni trucco pur di restare a scuola.

E, quando arrivano i bulldozer a radere al suolo la baraccopoli per costruire un centro commerciale, imparano a lottare per salvare il quartiere. Perché il loro può anche non essere un paradiso, tuttavia c’è un’infinita bellezza nascosta tra le tende lacere e i tetti di lamiera.

I nove doni” di Giovanni Allevi

Non c’è molto da dire sull’ultimo dei libri “ispirazionali” che vi presentiamo oggi: la sinossi, così come l’intera opera di Giovanni Allevi, è capace di parlare in profondità a ciascuno di noi.

Nel turbine della vita, siamo felici? La domanda ci può apparire persino superflua, occupati come siamo nelle attività e nei pensieri quotidiani. Come tutti, non se la poneva Giovanni Allevi, immerso in una vita impegnativa: composizione, concerti, tour, registrazioni, conferenze stampa e viaggi in tutto il mondo.

Poi, è arrivato lui, il mieloma. Tutto è crollato, la fragilità del corpo è diventata all’improvviso una tangibile realtà quotidiana, è cominciato un lungo e dolorosissimo percorso terapeutico. Ma camminando sopra l’inferno, Giovanni è riuscito a mantenere lo sguardo fisso sui fiori.

E ad accogliere così nove specialissimi doni: come la libertà dal giudizio altrui, la coscienza di sé e l’autenticità, la prospettiva regalata dalla storia e dalla cultura, l’amore per la bellezza e per la Natura che guarisce, la gratitudine per gli incontri con persone, come i medici e gli infermieri, capaci di cambiare il corso dei suoi giorni.

E una nuova e profonda dimensione dello Spirito che anche oggi, tornato sul palco, si fa tutt’uno con la Musica. Perciò, questo libro non è la storia di una malattia, ma una testimonianza sincera, una riflessione filosofica profonda, la proposta di un modo nuovo per guardare la vita, abbracciando se stessi e la propria umana fragilità.

© Riproduzione Riservata