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5 libri da leggere per ritrovare la fiducia in sé

Le vicende personali e il carattere, insieme alle difficoltà del mondo in cui viviamo, a volte ci fanno perdere consapevolezza. Ecco 5 libri da leggere per ritrovare la fiducia.

Stando a ciò che si dice in giro, e all’esperienza universale, se non credi in te, nessuno lo farà per te. Se hai perso la fiducia – o per tua natura ti sembra di non averne mai avuta abbastanza -, forse dovresti considerare un cambiamento. Il percorso non è semplice né tutto in discesa, ma ci sono azioni quotidiane che possono davvero rivelarsi un valido aiuto. Una fra tutte, i libri.

Con questo articolo vogliamo suggerirti titoli “insoliti”, che non hanno nulla di apparentemente motivazionale, né sono costruiti appositamente per iniettare coraggio in chi li legge.

Sono libri scritti, prima di tutto, per chi li ha concepiti. Libri di autrici e autori che hanno avuto bisogno di mettersi a nudo, di spogliarsi delle ipocrisie per ritrovarsi. Che, forse, è il modo migliore per ritrovare la strada verso l’auto accettazione.

Cosa aspetti? Corri a scoprire i 5 libri da leggere per ritrovare la fiducia in sé

5 libri da leggere per ritrovare la fiducia in sé

Il tempo invecchia in fretta” di Antonio Tabucchi

Se tutti i libri di Antonio Tabucchi sono una rivelazione, “Il tempo invecchia in fretta” lo è un po’ più degli altri: medicina per l’anima, questa raccolta di racconti ci insegna che tutti, sia nel mondo reale che in quello del sogno e della fantasia, siamo in un modo o nell’altro uguali.

Tutti abbiamo problemi. Tutti soffriamo, una volta o l’altra. Ma è bello così. Siamo umani e con la sofferenza e la “deviazione” dal percorso prestabilito ce ne rendiamo conto. Del resto, è dal negativo che nasce il bene, come il fiore di loto che fiorisce sul fango.

Tutti i personaggi di questo libro sembrano impegnati a confrontarsi col tempo: il tempo delle vicende che hanno vissuto o stanno vivendo e quello della memoria o della coscienza. Ma è come se nelle loro clessidre si fosse alzata una tempesta di sabbia: il tempo fugge e si ferma, gira su se stesso, si nasconde, riappare a chiedere i conti.

Dal passato emergono fantasmi beffardi, le cose prima nettamente distinte ora si assomigliano, le certezze implodono, le versioni ufficiali e i destini individuali non coincidono.

È la nostra epoca impietosa e futile, fatta di un tempo anfibio che non scandisce più la vita e del quale ci sentiamo ospiti estranei. Storie straordinarie che entrano in modo indelebile nel nostro immaginario, anche se non appartengono al piano dell’immaginario ma a una realtà di cui forse abbiamo perso il codice. Sono le storie di Antonio Tabucchi.

Romanzo senza umani” di Paolo Di Paolo

Spesso la mancanza di fiducia in noi stessi deriva da una grande paura: quella dei pregiudizi, dell’immagine che temiamo gli altri si siano fatti di noi.

Pensaci bene, però: tu non sei solo questo. Tu sei un groviglio di carne, ossa, sogni, idee e passioni. Sei un essere complesso che ha tante sfaccettature quante sono le giornate che hai vissuto. Poi, che ognuna delle persone che conosci abbia in sé un’immagine particolare di te, è innegabile. Ma questo non ti rende ciò che sei. O meglio, lo fa solo in una infinitesima parte.

Per fare pace con quest’idea e col concetto di memoria, ti suggeriamo uno degli affascinanti libri di Paolo Di Paolo: “Romanzo senza umani“.

Un uomo solo cammina lungo le rive di un grande lago tedesco. È partito all’improvviso, chiudendo in valigia l’essenziale e un post-it stropicciato con una strana lista di nomi. Forse Mauro Barbi vuole mettersi al riparo dagli effetti di una serie di “incidenti emotivi” – così li chiama – che lui stesso ha provocato.

È ripiombato nella vita di persone che non vedeva da tempo, pretendendo di riannodare fili interrotti, di avere risposte fuori tempo massimo. Si è messo in testa di far coincidere i ricordi altrui con i propri, di modificare e riparare la memoria di amici e compagni di strada, imponendo la sua versione dei fatti. Che razza di impresa è?

La vita che si ama” di Roberto Vecchioni

Nei suoi libri, Roberto Vecchioni riesce a incapsulare il segreto per non smettere mai di sognare. Consigliamo questa lettura a chi ha bisogno di ricominciare a volare, a chi ha perso un po’ di smalto e necessita di una bussola per ritrovare la felicità e il coraggio di amare la vita.

È inutile chiedersi cosa sia la felicità, o come fare a raggiungerla. Lo scrive un padre ai propri figli nella lettera che apre questo libro: la felicità, spiega, non è una questione d’istanti, ma una presenza costante, che corre parallela a noi. Il problema è saperla intravedere, imparando a non farci abbagliare.

Il padre è Roberto Vecchioni. Sono per i suoi figli Francesca, Carolina, Arrigo e Edoardo – i racconti che compongono il volume. Dalle bizzarrie vissute insieme a loro, a episodi comici e drammatici della sua carriera di insegnante; dagli amori perduti o ritrovati fino a un ritratto vivo e passionale di suo padre Aldo, Vecchioni attinge alla propria biografia per costruire un vero e proprio manuale su come imbrigliare la felicità, senza farla scivolare via finché non diventa soltanto un ricordo.

Il silenzio coprì le sue tracce” di Matteo Caccia

A volte, la mancanza di fiducia in sé deriva invece dalla mancanza di fiducia in ciò che ci circonda. Dedichiamo a questo tema gli ultimi due libri che ti suggeriamo oggi. Quello di Matteo Caccia è un romanzo sorprendente che ci immette in un percorso universale di crescita e amore.

Questa è una storia di uomini, boschi, animali e montagne, un romanzo che racconta il ritorno della natura, fuori e dentro di noi, e di quella emergenza selvatica in grado di sconvolgere la quotidianità a pochi passi dalle nostre vite.

Come sono diventata un albero” di Sumana Roy

Eccolo. L’ultimo dei libri che ti suggeriamo se hai perso la fiducia in te e hai bisogno di ritrovarla è un consiglio doppio.

Con quest’opera composita e immaginifica, l’artista e poetessa indiana Sumana Roy racconta la sua vita, la sua espressione artistica, le sue paure, il suo intero mondo.

Lo fa con un linguaggio di sconvolgente bellezza, che disarma perché sembra parlare a ciascuno di noi. Ci insegna che troppo spesso ci affanniamo dietro problemi inutili perché vogliamo nascondere a noi stessi la vera natura del dolore. Ci mostra una nuova via per ritrovarci: l’ascolto e l’espressione. Anche noi dovremmo imparare ad ascoltare di più, e ad esprimerci di più.

“Come sono diventata un albero” racconta in maniera totalmente nuova il rapporto di una donna con il proprio corpo nel tentativo di liberarlo da ogni condizionamento sociale e mescola storia letteraria, teologia, filosofia e botanica per incoraggiare i lettori a rallentare e a immaginare un mondo nuovo, quasi incantato, in cui gli uomini possano vivere secondo il tempo degli alberi.

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