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5 classici della letteratura gialla da leggere una volta nella vita

Quello del giallo è uno dei generi più amati dai lettori di tutti i tempi. In questo articolo scopriamo cinque magnifici classici della letteratura gialla da leggere una volta nella vita.

Sono intriganti, misteriosi e pieni di colpi di scena. Coinvolgono il lettore, che si sente immerso nella narrazione, quasi protagonista delle indagini. I gialli sono libri che da sempre conquistano, anche chi non è troppo avvezzo alla lettura.

Oggi il mercato editoriale straripa di gialli sempre nuovi. In questo articolo, però, ci dedichiamo ai classici della letteratura gialla, scoprendone cinque che hanno segnato la storia del genere e che anche oggi restano imperdibili e ineguagliabili.

5 classici della letteratura gialla da leggere almeno una volta nella vita

L’assassinio di Roger Ackroyd” di Agatha Christie

Pubblicato nell’estate del 1926 in Regno Unito, “L’assassinio di Roger Ackroyd” ha segnato la storia della letteratura gialla. È il terzo romanzo in cui compare l’amato investigatore Hercule Poirot.

È ambientato in un paesino inglese, in cui Poirot si è ritirato per vivere un’esistenza più serena, priva di sangue e violenza. Invece, ancora una volta è chiamato a risolvere un caso efferato, attraverso cui viene svelata una terribile rete criminale.

Quest’opera di Agatha Christie è stata a lungo modello per gli autori di gialli. Ricco di suspense e di intrighi, il romanzo racchiude un imprevedibile colpo di scena finale che ha fatto scuola.

Il mastino dei Baskerville” di Sir Arthur Conan Doyle

Come non citare, fra i classici della letteratura gialla, l’opera distintiva di Sir Arthur Conan Doyle? L’autore britannico ha creato uno dei personaggi letterari più amati di sempre.

Un gentiluomo tanto raffinato quanto intuitivo e geniale che è riuscito a conquistare il mercato editoriale mondiale e che, ancora oggi, affascina milioni di lettori di tutte le età. Sherlock Holmes ci ha insegnato che per confezionare un buon giallo, uno degli elementi chiave è l’attrattiva esercitata dal suo investigatore.

Nebbia, brughiera, un cane maledetto con le fiamme dell’inferno negli occhi, una morte incomprensibile: il palcoscenico perfetto per Sherlock Holmes e per l’immancabile Watson.

Un romanzo che tiene imprigionato il lettore in uno spazio narrativo che sta fra il giallo e il terrore. La morte in questione è quella di Sir Charles Baskerville, l’ultimo occupante di Baskerville Hall: che sia vera la leggenda che parla di un cane degli inferi, un mastino demoniaco che perseguita la famiglia Baskerville?

Un perfetto meccanismo a orologeria, un vero e proprio manuale di investigazione. E, non ultimo, il manifesto della logica d’acciaio del più celebre investigatore della letteratura mondiale.

La pietra di luna” di Wilkie Collins

Un capolavoro assoluto, in cui Wilkie Collins mescola alle dinamiche tipiche del giallo tutta una serie di elementi, che rendono “La pietra di luna” un romanzo unico nel suo genere.

Corredato di stralci di giornale, di documenti e di estratti dei diari personali dei personaggi, questo libro, ancora poco conosciuto in Italia, è uno dei capolavori della letteratura gialla. Tutto ha inizio con la misteriosa sparizione di un preziosissimo gioiello esotico…

La pietra di Luna, prezioso e antico diamante giallo originario dell’India, dopo una serie di avventurose vicissitudini nel corso dei secoli, arriva infine in Inghilterra e viene donato a una giovane nobildonna di nome Rachel Verinder nel giorno del suo diciottesimo compleanno.

Il gioiello, di valore inestimabile, scompare in circostanze misteriose quella notte stessa e un famoso investigatore, il sergente Cuff, viene incaricato di risolvere il caso. L’indagine, per quanto accurata, non porta a nessun risultato e causa, anzi, sgomento e confusione sia tra i membri della famiglia che nella servitù. A fare da sfondo a questo giallo c’è una romantica storia d’amore.

La spia che venne dal freddo” di John Le Carré

Ci spostiamo su uno dei versanti più amati della letteratura gialla: le storie di spionaggio. John Le Carré, in tal senso, è stato un vero maestro. Il suo “La spia che venne dal freddo”, pubblicato nel 1963, è ambientato negli anni della Guerra Fredda e vede sfidarsi due ingegnose spie fra intrighi e inspiegabili sotterfugi. Una spy story che, ancora oggi, non ha eguali.

La storia dell’ultima, pericolosa missione di Alec Leamas, un agente segreto, stanco e disilluso, che vuole disperatamente concludere la sua carriera di spia. Tutti i suoi migliori agenti sono stati scoperti e uccisi dal nemico e presto potrebbe venire anche il suo turno. Esiste un solo modo per uscire definitivamente dal giro: partecipare alla pericolosissima missione che gli propone Smiley.

Il nome della rosa” di Umberto Eco

In un’abbazia di monaci si consumano delitti efferati che vedono vittime gli stessi abitanti del monastero. Quale mistero si nasconde in questo luogo tanto isolato e inaccessibile alla vita mondana? A indagare su questa assurda rete di delitti, un frate francescano, che scoprirà terribili verità all’interno dell’affascinante biblioteca dell’abbazia.

“Il nome della rosa” è uno dei capolavori della letteratura gialla di tutti i tempi. Umberto Eco, che con questo romanzo ha vinto il Premio Strega nel 1981, ha confezionato una storia tetra e ammaliante, con uno stile unico, dando vita a un romanzo che ancora oggi non ha eguali.

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