Smettetela di farvi troppe domande, smettetela di pensare troppo. Alle volte riflettere è come rimestare in un pentolone. C’è una cosa che sapete, ma che avete dimenticato di ascoltare: la vostra vocina interiore; sì, proprio quell’impulso che vi dice “fatelo” o “fermatevi” prima che la mente inizi a fare i suoi contorti calcoli.
I libri possono aiutare
Sapete, nella vita siamo tutti bravissimi a seguire le mappe che gli altri ci danno – la carriera giusta, la persona giusta, la vita “normale”. Ma le storie più belle, le svolte che cambiano davvero le carte in tavola, arrivano quando facciamo un atto di coraggio: spegniamo il cervello e accendiamo il cuore. O, se preferite, l’istinto.
In questo articolo, vi portiamo alla scoperta di quattro libri che vi spingono a mollare gli ormeggi e a fidarvi della vostra bussola interiore. Perché, fidatevi, non è mai troppo tardi per capire chi siete.
Pronti a scoprire quali?
“Quel posto che chiami casa” di Enrico Galiano
Il libro è un viaggio emozionante e a tratti un tuffo misterioso nel cuore di Vera, una ragazza che fin da piccola è stata “accompagnata” da una voce: quella di suo fratello, Cè, morto quando lei aveva solo quattro anni. Cè non è un fantasma rassicurante; è una voce ironica, tagliente, a volte crudele, che le detta regole di vita stravaganti e la tiene costantemente sotto esame con domande come: “Sei davvero Vera? Ma chi era Cè?”.
A causa di questa presenza costante, Vera non si è mai sentita libera di vivere la sua vita. I suoi genitori, infatti, l’hanno sempre vista come l’erede del fratello perduto, e lei è cresciuta “all’ombra” di una persona che non ha mai conosciuto veramente, sacrificando i suoi desideri, inclusa la scelta di studiare giurisprudenza solo per compiacere le aspettative. L’unica a vederla davvero è l’amica Gin.
La svolta arriva quando Vera, in un momento di pura impulsività, decide di disobbedire alla voce di Cè e di seguire una coccinella fuori dai cancelli di una clinica. È qui che incontra Francesco, un ragazzo che sembra conoscerla meglio di chiunque altro e che potrebbe avere la chiave per svelare il segreto che la sua famiglia le ha nascosto per anni. Francesco le insegna una verità semplice ma rivoluzionaria: lei non è pazza, è soltanto viva. Il percorso di Vera diventa una dolorosa ma necessaria ricerca per distinguere la sua vera identità dal fantasma di suo fratello, imparando finalmente a dare ascolto al suo istinto e a trovare quel “posto” che, alla fine, si rivela essere dentro di sé.
“Iris, la libertà” di Walter Veltroni
Questo romanzo, ispirato alla storia vera di Iris Versari, non è solo un racconto sulla Resistenza, ma un potentissimo inno alla libertà e al coraggio di seguire le proprie convinzioni fino alle estreme conseguenze.
Vi portiamo nel cuore dell’Italia in guerra, dove Iris, giovanissima e piena di vita – ha appena vent’anni – decide che la sua bussola interiore punta verso la lotta partigiana. Si arruola nella banda del leggendario Silvio Corbari. Capite subito che non si tratta di una figura sottomessa: Iris è poco incline ai comandi e all’obbedienza, mossa unicamente dal suo coraggio e dalla sua determinazione. È l’unica donna della banda e si impone con una forza straordinaria, compiendo azioni armate e non esitando a uccidere quando necessario.
Il libro racconta l’intensa relazione che Iris intreccia con Corbari, ma soprattutto il suo percorso di trasformazione in un simbolo di resistenza femminile. Essere partigiani, per lei, significa rischiare e donarsi totalmente per la libertà, anche sapendo che potrebbe non vederla mai realizzata.
La sua storia culmina tragicamente nell’agosto del 1944. Dopo aver ucciso un SS per consentire ai suoi compagni di fuggire dalla milizia fascista e dai nazisti, Iris, ferita e senza via di scampo, sceglie di togliersi la vita per non cadere nelle mani nemiche. Il suo corpo, assieme a quello di Corbari e di altri, verrà impiccato in una piazza di Forlì, come monito. Veltroni ci restituisce il ritratto di una donna tenace, che con il fuoco negli occhi e la libertà nel cuore, ha lottato per la nostra democrazia, dimostrando che l’istinto di autodeterminazione è la forma più alta di libertà.
“La domestica a ore” di Sveva Casati Modignani
Il romanzo vi immerge in una Milano che nasconde segreti e ipocrisie dietro facciate di apparente perfezione, raccontando la forza silenziosa delle donne e l’importanza di credere nella possibilità di ricominciare.
La protagonista è Isabella Boccadoro d’Este, una donna che, nonostante le sue nobili origini, ha scelto di vivere con discrezione e lavorare onestamente come domestica a ore. La sua vita è all’insegna dell’ordine e della solitudine. Ma le cose cambiano drasticamente una mattina, quando entra nell’elegante appartamento dei Tizzoni, una famiglia apparentemente “perfetta”, e trova la giovane padrona di casa, Laura, gravemente ferita.
Dietro la facciata rispettabile si cela una storia di violenza domestica e menzogne che rischia di travolgere anche i due figli della coppia. Mentre la giustizia arranca, Isabella si ritrova coinvolta personalmente, spinta dal suo istinto di protezione. Scopre la forza della solidarietà femminile e anche la fragilità di chi sembra invincibile.
A complicare il tutto arriva Duccio Soldanieri, un affascinante e determinato capitano dei carabinieri, anche lui di nobile estrazione, che porta nella vita di Isabella un sentimento inatteso di amore e incertezza. Tra segreti familiari, passioni nascoste e scelte difficili, Isabella dovrà affrontare le proprie paure più profonde e imparare che, a volte, avere coraggio non significa lottare, ma lasciarsi amare e fidarsi di chi vi offre una via d’uscita e un nuovo inizio. La sua scelta di aiutare gli altri è una chiara dimostrazione di come l’istinto morale sia una guida potente.
“Come una santa nuda” di Alessandra Saugo
Per chi non la conoscesse, Alessandra Saugo è stata una figura singolare e intensa della letteratura italiana, scomparsa prematuramente. Questo romanzo, pubblicato a sei anni dalla sua morte, è molto più di un libro: è il suo testamento spirituale e narrativo.
“Come una santa nuda” non è una trama nel senso classico, ma una voce narrante completamente immersa negli intrecci irriducibili e spesso caotici dell’esistenza, dove l’istinto più profondo è l’unico vero motore. Saugo ci porta in un turbinio di vita che mescola le sue figlie, il compagno, i colleghi scrittori, la psicoanalisi, la malattia e persino dettagli banali come i programmi TV e il supermercato.
Eppure, in mezzo a tutto questo frastuono, c’è qualcosa di distante e misteriosamente trascendente. Il libro è una frammentata esperienza di vita e scrittura, un uragano di onestà che non risparmia nulla e nessuno, quasi un preludio alla morte. L’autrice si mette a nudo, in un modo che, come descritto da Antonio Moresco, è “una voce femminile indomabile, intollerabile, inclassificabile, politicamente scorretta, scatenata, delicata, traumatizzata, comico, disperata, delirante, urticante, unica”.
Questo romanzo vi invita a un coraggio estremo: quello di spogliarvi di ogni convenzione e accettare la vostra vita nella sua totalità, comprese le sue disarmonie. È la celebrazione di un’esistenza guidata solo dalla sua forza interna e dalla sua verità, non da ciò che è atteso o accettato.
