La poesia è il linguaggio più antico e, forse, il più moderno di tutti. Nasce dal bisogno umano di nominare l’invisibile, di dare forma alle emozioni e di trasformare il silenzio in conoscenza.
Tre libri appena usciti ci invitano a compiere questo viaggio nel cuore della parola poetica: Poesie e frammenti di Saffo (BUR Rizzoli), Erodiade e altri versi di Stéphane Mallarmé (Neos Edizioni) e Donne in poesia.
Per una mappa della poesia europea contemporanea (Le Lettere). Tre opere diversissime per epoca e voce, ma unite da un filo rosso: la poesia come atto di rivelazione, come luogo in cui l’essere umano, ieri come oggi, tenta di dire l’indicibile.
3 libri tre visioni del mondo unite dalla parola poetica
Dalla Grecia arcaica all’Europa del XXI secolo, la poesia resta la lingua più umana e più necessaria. Saffo ci insegna la potenza del sentimento, Mallarmé ci ricorda la sacralità della parola, e le voci contemporanee raccolte in Donne in poesia ci mostrano che il canto non si è mai interrotto: si è solo trasformato. Tre libri, tre epoche, un’unica rivelazione, che la poesia, in ogni tempo, continua a essere il modo più profondo per comprendere noi stessi e il mondo che abitiamo.
“Poesia e frammenti” di Saffo – Bur
Ogni volta che pronunciamo il nome di Saffo, sembra di evocare un’eco lontana che attraversa i secoli. La poetessa di Lesbo, figura cardine della lirica greca e simbolo universale dell’amore in tutte le sue forme, torna oggi a parlarci con nuova forza grazie alla splendida edizione BUR Rizzoli curata da Camillo Neri e Stefano Caciagli. Poesie e frammenti non è solo una raccolta: è una restituzione, un atto di riascolto. Una voce limpida e appassionata che da oltre duemila anni non smette di interrogare il desiderio umano, la nostalgia, l’assenza.
La nuova edizione BUR ricollega Saffo al posto che le spetta nella storia della letteratura mondiale, offrendo al lettore la più completa e aggiornata traduzione delle sue liriche. La forza del volume sta nel lavoro filologico e interpretativo che tiene insieme due piani: da un lato la precisione testuale del greco a fronte, dall’altro l’intensità poetica della lingua italiana, capace di rendere la musicalità e il respiro delle parole originarie.
Saffo non è soltanto una poetessa d’amore, ma una testimone della condizione umana. Nelle sue strofe la passione si fa conoscenza, la bellezza è tensione verso l’infinito, l’attesa diventa esperienza del tempo. Ogni frammento racchiude una rivelazione: un pensiero che si interrompe, ma che continua a vibrare. Le sue parole:“Chi è bello è bello da vedere, ma chi è buono sarà presto bello”, rivelano una filosofia dell’anima che attraversa i millenni. Ricordata come “vendicativa amante” o come “maestra di una scuola femminile”, Saffo è stata spesso ridotta a simbolo, prigioniera di interpretazioni moderne più che del suo tempo.
Questa edizione, invece, la restituisce nella sua complessità: una donna colta, libera, capace di affermare la propria identità in una Grecia arcaica che lasciava poco spazio alla voce femminile. Nelle sue poesie convivono l’amore per la natura e quello per le allieve, la contemplazione e il desiderio, il mito e la quotidianità.
La sua è una scrittura che non teme la vulnerabilità, ma la celebra. L’amore per Saffo è sempre rivelazione e ferita: nasce dalla mancanza, si nutre del ricordo, sopravvive nel canto. Ecco perché, pur restando una figura immersa nel mito, la poetessa di Lesbo continua a parlarci come una donna del presente, fragile, ardente, in cerca di libertà.
La cura di Camillo Neri e Stefano Caciagli è ciò che rende “Poesie e frammenti” un libro prezioso non solo per studiosi, ma per chiunque voglia riscoprire la voce originaria della poesia occidentale. Le introduzioni e le note, sempre accessibili e mai pedanti, accompagnano il lettore in un viaggio attraverso la Grecia arcaica, i codici papiracei e le più recenti scoperte filologiche.
Questa nuova traduzione restituisce ritmo, grazia e musicalità a testi che sembravano condannati all’oblio. Le parole di Saffo risuonano con una bellezza senza tempo, capaci di unire corpo e spirito, eros e conoscenza. È una lettura che ci invita ad ascoltare il silenzio tra i versi, a lasciarci guidare dal respiro della poesia come se fosse una preghiera laica.
Leggere Saffo oggi significa tornare alle origini della parola poetica, ma anche ritrovare un modo diverso di guardare al mondo: più sensuale, più spirituale, più autentico. Poesie e frammenti è una celebrazione della voce femminile che ha attraversato i secoli senza piegarsi, un inno alla libertà dell’amore e della parola. In un’epoca che ha smarrito la lentezza, Saffo ci ricorda che ogni emozione può diventare verso, e che la poesia, come l’amore, è l’unico linguaggio che resiste al tempo.
“Erodiade e altri versi” di Mallarmé – Neos Edizioni
Ci sono poeti che cercano di descrivere il mondo, e altri che lo reinventano parola dopo parola, scavando nel silenzio fino a toccare l’assoluto. Stéphane Mallarmé appartiene a questa seconda, rarissima categoria. “Erodiade e altri versi”, uscito per Neos Edizioni, riporta alla luce l’anima più segreta del padre del Simbolismo, un autore che ha trasformato la poesia in un atto di fede laico, una ricerca incessante dell’azzurro, dell’inattingibile, del mistero che si cela dietro le apparenze.
La raccolta offre una selezione dei testi più rappresentativi della sua produzione, restituendo il suono cristallino e inquieto della sua voce. Leggere Mallarmé oggi significa avvicinarsi al punto in cui la poesia si dissolve nella pura idea: un luogo dove le parole non raccontano, ma evocano, e dove ogni verso sembra un varco verso l’invisibile. Padre riconosciuto del Simbolismo francese, Mallarmé rifiutava ogni consolazione metafisica, ogni certezza.
Nei suoi versi, l’arte non è mai rifugio, ma tensione: un continuo tendere verso “l’azzurro”, segno di un ideale irraggiungibile, e al tempo stesso verso il “nulla”, scoperta abissale di una mancanza che diventa fonte di creazione. In Erodiade, la figura femminile, regina, fanciulla e simbolo insieme, incarna la purezza e la sterilità dell’assoluto: un ideale di bellezza intangibile che respinge la vita per conservare se stessa. È l’archetipo mallarmeano della poesia come corpo incorrotto, che rifiuta il mondo per affermare il proprio splendore. Ogni immagine è rarefatta, ogni parola pesa come un gesto rituale.
Mallarmé scrive come se stesse componendo musica per l’occhio e per la mente: il suono e il senso si intrecciano fino a diventare un labirinto in cui perdersi è parte dell’esperienza poetica. In questi versi c’è una grande lezione di modernità: il poeta non è un veggente che rivela, ma un uomo che cerca, che fallisce, che accetta di misurarsi con il vuoto.
Come scriveva egli stesso, “nominare un oggetto significa sopprimere i tre quarti del piacere del poema, che è fatto di indovinare poco a poco”. Mallarmé rifiuta la chiarezza, ma non per arroganza: lo fa perché la realtà, nella sua essenza più pura, non si lascia dire. Il linguaggio poetico diventa allora un tentativo sublime e disperato di sfiorare l’indicibile. La scrittura è fede nell’umano, anche quando la fede vacilla.
Questa raccolta neosiana, raffinata, curata, dal formato essenziale, permette di riscoprire un autore che ha cambiato per sempre la poesia europea, ispirando Rilke, Valéry, e più tardi perfino Eliot. È un volume che invita alla lentezza e alla contemplazione, a lasciarsi guidare dalle immagini come da un sogno di cui si comprende il senso solo al risveglio.
“Erodiade e altri versi” non è una semplice antologia poetica: è un’esperienza estetica e filosofica. Mallarmé, con la sua lingua cesellata e vertiginosa, ci ricorda che la poesia è il luogo in cui l’uomo incontra il proprio limite, e in quel limite scopre una forma di grazia. Leggerlo oggi significa accettare l’invito a pensare con la bellezza, a lasciarsi attraversare dalle parole fino a riconoscere che il mistero non va spiegato, va abitato.
“Donne in poesia” a cura di: Isabella Tomassetti, Luigi Marinelli, Matteo Iacovella – Le lettere
C’è un filo invisibile che attraversa l’Europa e unisce le voci di donne che, in epoche e lingue diverse, hanno trovato nella poesia la forma più pura della libertà. “Donne in poesia. Per una mappa della poesia europea contemporanea”, pubblicato da Le Lettere e curato da Isabella Tomasetti, Luigi Marinelli e Matteo Iacovellaa, nasce proprio con l’intento di tracciare questa mappa ideale, dove ogni voce femminile diventa un punto luminoso in un continente linguistico e culturale ancora in trasformazione.
Non è soltanto un saggio accademico: è un atlante poetico, critico e politico che attraversa confini e identità, restituendo una prospettiva inedita sulla poesia contemporanea. Dalla Grecia alla Polonia, dal Portogallo alla Russia, dal mondo anglosassone all’Italia, il volume raccoglie i contributi di studiose e studiosi che interrogano il ruolo delle donne nella produzione poetica europea, costruendo un dialogo vivo e necessario tra le tradizioni.
Il grande merito di Donne in poesia è quello di unire la solidità della ricerca con l’urgenza di un discorso civile e culturale. L’obiettivo non è solo recuperare poetesse dimenticate o rivalutare figure centrali del Novecento e del Duemila, ma ridefinire le coordinate stesse con cui leggiamo la poesia.
Attraverso un mosaico di saggi interdisciplinari, il libro mostra come la scrittura poetica femminile abbia contribuito a smantellare stereotipi e categorie tradizionali, ridefinendo il concetto stesso di “canone”. Si parla di traduzioni e tradizioni, di forme e generi, di motivi e nuclei tematici che attraversano i testi e si intrecciano con questioni di genere, identità e memoria.
Ogni sezione del volume è un viaggio nelle parole che cambiano la percezione del mondo: dalle autrici che hanno portato il linguaggio poetico nei territori della performance e dell’arte visiva, fino a quelle che, nella loro intimità, hanno trasformato la vulnerabilità in resistenza. Ciò che rende questo libro così prezioso è la sua capacità di guardare al tempo presente con un respiro europeo. Non si limita a documentare la presenza femminile nella poesia, ma la mette in relazione con il contesto culturale e storico, mostrando come oggi la voce delle donne sia divenuta non solo centrale, ma strutturante.
Donne in poesia partecipa a un processo più ampio di de-costruzione degli stereotipi che hanno segnato la storia letteraria, restituendo alle autrici il loro posto nella geografia poetica contemporanea. Il volume è anche un atto politico: un invito a ripensare il modo in cui la poesia agisce nella società e nel discorso pubblico, attraversando i confini nazionali per farsi linguaggio universale di libertà. In un momento in cui le parole rischiano di perdere profondità. “Donne in poesia” ci ricorda che la scrittura poetica è ancora capace di creare legami, di unire esperienze e di aprire spazi di dialogo.
Questo volume è uno strumento indispensabile per chi ama la poesia e desidera comprenderla nel suo movimento più autentico: quello di una rete di voci che, da diverse latitudini, continuano a interrogare il presente con coraggio e visione. Leggere Donne in poesia significa attraversare un continente di parole, e scoprire che la vera rivoluzione, in letteratura come nella vita, comincia sempre da una voce che osa dire “io”.