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A scuola, basta litigare bisogna mediare!

Scopri come si possono evitare i conflitti a Scuola tra docenti, dirigenti, genitori e studenti. Sedare il conflitto attraverso la mediazione è un'opportunità per tutti

Sempre più spesso si assiste e si sente discutere di episodi, all’interno della Scuola, che vedono coinvolti docenti e studenti che litigano. Quelli che arrivano alla denuncia e alla notizia mediatica sono solo una minima parte rispetto alle giornaliere discussioni che avvengono tra insegnati e alunni, insegnanti e insegnanti, genitori e insegnanti, insegnanti e presidi, e tra tutto il personale scolastico.

Il problema è in crescita, è un dato di fatto, ma anziché perdere tempo ad analizzare le cause (che comunque è importante!), bisogna trovare la “soluzione”.

Basta litigare a scuola, bisogna mediare

Ne parliamo con l’Avv. Serena Belluardo del Foro di Ragusa, docente di diritto in una scuola secondaria di secondo grado (con esperienza universitaria e di formazione professionale) anche mediatrice civile e penale.

“In generale, l’uomo è portato a lamentarsi, a non essere mai contento, a ritenere di avere sempre ragione, a non riconoscere i propri difetti e vedere benissimo quelli degli altri!

Il conflitto è nella natura umana e non possiamo eliminarlo, possiamo soltanto imparare a gestirlo.

Tantissime possono essere le cause, giuste o sbagliate che siano, che giornalmente a scuola portano le persone a discutere e litigare, spesso anche oltrepassando i limiti della convivenza civile, del rispetto e dell’educazione. Le gerarchie da anni si sono affievolite, personale ATA e docenti che danno del tu ai Dirigenti, studenti che salutano con “ciao” gli insegnanti, genitori che si presentano a scuola in difesa dei figli e aggrediscono chi si trovano davanti e così via.

La scuola è cambiata, lo so, non è più quella di una volta rigida e tradizionale con i maestri con la bacchettina e le punizioni dietro la lavagna, ma il cambiamento quando diventa eccessivo verso il lato opposto non è più un bene. La troppa confidenzialità, la riduzione delle distanze, l’eccessiva disponibilità, in certi casi e in certi luoghi, porta ad una, a volte sbagliata, consapevolezza del proprio ruolo e ad un aumento spropositato dei conflitti.

In medio stat virtus, dicevano i latini.

A scuola i conflitti devono essere gestiti e non può farlo solo il Dirigente scolastico. Tra le sue funzioni rientra sicuramente quella di mediare tra il personale e gli alunni e i genitori, ma non tutti sono in grado di svolgere questo particolare ruolo e non tutti riconoscono in lui quella imparzialità e quella terzietà che dovrebbe caratterizzare il vero “mediatore”.

Per queste ragioni, uno strumento utilissimo potrebbe essere la “mediazione scolastica”, cioè un servizio offerto alle scuole, da personale esterno, specializzato, professionale e formato che garantisca neutralità ed estraneità al conflitto che verrebbe così gestito per la ricerca di una soluzione amichevole, benevola e soddisfacente per tutte le parti coinvolte.

I panni sporchi si lavano in famiglia, è vero, ma proprio per questo, in ogni “famiglia-scuola” bisogna inserire un nuovo membro: il Mediatore.

Io stessa ho appurato la mancanza di questa figura e l’utilità che avrebbe potuto avere. In una situazione di conflitto con una ex dirigente scolastica e di denuncia all’Ufficio Scolastico Provinciale, il semplice colloquio con il Provveditore non ha risolto niente.

Nessun confronto, nessuno scambio di punti di visti con la diretta interessata, nessuna possibilità di sfogo e di poter esporre e dimostrare le mie ragioni di fronte la controparte e in contradditorio con la stessa. Solo astio, rabbia, delusione e frustrazione rimasti inappagati e insoluti.

La mediazione tramite una persona terza può aiutare

La mediazione, la possibilità di trovarsi con la controparte davanti ad una persona terza, imparziale, neutrale che abbia empatia e ti sappia ascoltare, che gestisca il colloquio e gli interventi, che ammansisca i i toni, che faciliti la comunicazione, magari non per forza troverà una soluzione, non per forza stabilirà chi ha torto o ragione, anzi, non lo deve proprio fare, ma sicuramente riuscirà a placare gli animi, a far sfogare la rabbia, a far riflettere sulle conseguenze, a prospettare le alternative negative fuori da quella sede, a far guardare il problema da un altro punto di vista e, magari, a far concludere quel colloquio con una bella stretta di mano!”

Questa l’esperienza e l’opinione di un docente che, come tanti, ha vissuto una situazione di conflitto a scuola e che assiste giornalmente a discussioni e controversie nel suo ambiente lavorativo. Un docente che però ha alle spalle anni di formazione e di esperienza nel campo della mediation che, anche se in Italia non ha ancora quella valenza tipica anglosassone di opportunità e riconoscimento quale strumento volontario e facilitativo delle controversie, ci si sta avvicinando sempre di più.

La legge sulla mediazione civile e commerciale (D.Lgs. n.28/2010) ha previsto un modello sui generis rendendo obbligatorio il tentativo, quella sulla mediazione penale o giustizia riparativa è stata appena modificata dalla Riforma Cartabia e attende di far decollare questo importantissimo strumento, la mediazione scolastica è invece ancora un’illusione, un tentativo, un’opportunità poco conosciuta e poco pubblicizzata.

Questo è dunque l’obiettivo che ci siamo posti: sensibilizzare, far conoscere, pubblicizzare i vantaggi e i benefici che lo strumento della mediazione potrebbe avere in campi ulteriori rispetto a quello civile o penale, in tutti quegli ambiti lavorativi in cui giornalmente si incontrano e si scontrano diversi ruoli, diverse funzioni, diversi soggetti che, oltre ad essere docenti, studenti, dipendenti, dirigenti, sono in primis “persone”, “individui” con sentimenti, bisogni, necessità ed emozioni, che, se lasciati soli, sempre più spesso reagiranno in modo inappropriato.

L‘Associazione Me.P.I. Mediatori Professionisti Italiani, con sede a Modica, offre consulenza gratuita alle scuole di tutta Italia. Telefonare a: avv. Serena Belluardo, 3381475658

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