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La buona scuola, Matteo Renzi: ”Non è una riforma, ma un patto educativo”

''Non una riforma, non un adempimento burocratico, non un libro dei sogni. Un patto, semplice e concreto. L’Italia cambierà solo se noi metteremo al centro la scuola. Noi possiamo mettere al centro la scuola solo se lo facciamo assieme...

Pubblicato poco fa sul sito Passodopopasso.it, la nuova riforma scolastica proposta dal governo Renzi. Anzi, il nuovo patto educativo, così il Premier lo definisce. Dodici punti, chiari, che però non hanno convinto Rino Di Meglio, coordinatore nazionale della Gilda degli Insegnanti, che commenta ”Renzi parte con il piede sbagliato”

MILANO – ”Non una riforma, non un adempimento burocratico, non un libro dei sogni. Un patto, semplice e concreto. L’Italia cambierà solo se noi metteremo al centro la scuola. Noi possiamo mettere al centro la scuola solo se lo facciamo assieme agli studenti, ai professori, ai dirigenti scolastici, alle famiglie, al personale tecnico. Il Parlamento può cambiare una legge. La scuola può cambiare un Paese”. Sono queste le parole pronunciate da Matteo Renzi per presentare a tutti, attraverso il sito Passodopopasso.it, il nuovo piano educativo scolastico che partirà da quest’anno e che si chiama “La buona scuola”.

I DODICI PUNTI – Sono dodici i punti su cui il Premier vuole puntare per cambiare la scuola, e il Paese: mai più precari; dal 2016 si entra solo con il concorso; basta supplenze; la scuola fa carriera quindi valutazione e merito; la scuola si aggiorna con la formazione e l’innovazione; scuola di vetro con date e profili online; sblocca scuola eliminando le pratiche inutili; scuola digitale; cultura in corpore sano; nuove alfabetizzazioni; scuola fondata sul lavoro, alternanza e apprendistato; scuola per tutti e tutti per la scuola.

IL NO DI RINO DI MEGLIO – Immediata la replica di convinto Rino Di Meglio, coordinatore nazionale della Gilda degli Insegnanti, che non approva il nuovo patto educativo di Renzi: “Giù le mani dagli scatti di anzianità e no secco al potenziamento dei poteri dei presidi – commenta – I motivi per cui Renzi parte con il piede sbagliato con il suo ‘passodopopasso’ sono tre. Prima di tutto bocciamo il meccanismo degli scatti assegnati in base al merito e rivendichiamo il diritto alle progressioni di carriera legate all’anzianità di servizio. Inoltre contestiamo la possibilità che si vuole dare ai presidi di scegliere gli insegnanti più adatti alle loro scuole, perchè ciò significherebbe aumentare i poteri già fin troppo ampi esercitati dai dirigenti scolastici – conclude Di Meglio – E poi è assurdo chiedere agli studenti quali materie vogliono studiare: i programmi devono essere redatti a livello nazionale e non in base alle preferenze degli alunni ma ai curricula che servono per rendere competitivi gli studenti italiani”.

PASSO DOPO PASSO – Tra le tante riforme proposte da Matteo Renzi, quindi, c’è anche il web. O meglio, attraverso internet il Premier ha deciso di informare gli Italiani su tutto quello che il Governo fa, passo dopo passo appunto, con delle scadenze ben precise. La piattaforma è stata realizzata dall’agenzia di comunicazione Proforma raggruppa i contenuti disponibili in 5 aree: Mille giorni, Passo dopo passo, News, Infografiche e Video.

IL DOCUMENTO – Il documento completo su “La buona scuola” è stato pubblicato oggi sul sito passodopopasso.it, accompagnato da un video del Premier Matteo Renzi che spiega il nuovo patto educativo.

3 settembre 2014

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