Sei qui: Home » Istruzione » Esami di terza media e di maturità, cosa occorre sapere ed alcuni consigli utili

Esami di terza media e di maturità, cosa occorre sapere ed alcuni consigli utili

A giugno arrivano a scadenza due importanti appuntamenti nel settore scolastico: gli esami di terza media e di maturità che, per patemi d’animo che ordinariamente suscitano, mettono in apprensione studenti, famiglie...

A giugno arrivano a scadenza due importanti appuntamenti nel settore scolastico: gli esami di terza media e di maturità che, per patemi d’animo che ordinariamente suscitano, mettono in apprensione studenti, famiglie e che rimangono  un vivido ricordo nella memoria di chi ne è stato soggetto.

Quest’anno poi il problema è reso più complicato agli esami di terza media dalle contestatissime prove Invalsi che sono diventate un vero e proprio tormentone. Non è ancora spenta, infatti, l’eco del loro boicottaggio, nei mesi scorsi, da parte della Rete degli Studenti, dei Cobas, nonchè di insegnanti, dovuto ad alcuni limiti: la loro struttura chiusa, cioè a forma di quiz, per cui si risponde ai vari quesiti con una crocetta; inoltre, la differenza tra i quesiti e il profilo professionale è abnorme.

Tant’è che, lo stesso Ministro della Pubblica Istruzione Stefania Giannini ha già provveduto ad abolirli per l’iscrizione alla facoltà di Medicina e successivamente eliminerà quelli previsti per altre facoltà attualmente previsti dalla legge.  E, stando alle anticipazioni ministeriali, la struttura dei quiz sarà sostituita con il modello selettivo francese che consiste nel consentire libero accesso al primo anno della facoltà universitaria prescelta e nel rinviare le prove entro la fine dell’anno accademico. In tal modo la selezione sarebbe mirata alle competenze professionali richieste e non ai contenuti culturali generali, poco pertinenti con i requisiti richiesti dalla professione.

ESAMI DI TERZA MEDIA – Le prove scritte da superare sono: Italiano, Matematica, due Lingue straniere, prove Invalsi, seguite dal colloquio. Ma lo spauracchio per i 594mila quattordicenni  che affrontano gli esami di terza media – è appunto quello che in gergo si chiama “il quiz”. Roberto  Ricci – responsabile scientifico dell’Invalsi – cerca di tranquillizzare gli animi e di spiegare che anche se si riportano delle insufficienze nelle prove Invalsi, si potrà avere quella complessiva delle restanti materie oggetto d’esame. 

In effetti, il test – che si svolgerà il 19 giugno – farà media per il voto finale ma se sarà l’unica prova insufficiente non comporterà la bocciatura. Del resto la prova dell’Invalsi è in vigore  dal 2008 e i relativi risultati confermano l’asserzione.

Perciò il suo peso non deve essere sottovalutato ma nemmeno sopravvalutato perché il voto del test dell’Invalsi incide nella valutazione finale per una sola materia sulle altre oggetto di esame. C’è da fare una sola precisazione: la prova Invalsi è obbligatoria e non può essere boicottata. Infatti, la vigente legge in materia prescrive che chi non la sostiene il 19 giugno per motivi previsti dalla stessa, dovrà recuperarla. A tal fine sono previste due sessioni suppletive, il 25 giugno e il 2 settembre 2014.

Quanto allo svolgimento delle singole prove d’esame, ogni scuola decide autonomamente il calendario degli esami. La sola data uguale per tutte le scuole nazionali è quella del 19 giugno, ossia delle prove Invalsi. Esse constano di due parti: di Italiano e di Matematica. Entrambe hanno una struttura aperta e, quindi, a risposta multipla.

Gli alunni hanno a disposizione 75 minuti per ogni prova inframmezzati da una pausa di 15. Durante le prove non  potranno usare né il vocabolario né la calcolatrice.

Gli esami scritti saranno completati da un colloquio orale che verterà su tutte le materie. Ciascuna prova scritta e orale è valutata in decimi. Il risultato finale é dato dalla media aritmetica dei voti delle  prove di esame.

 

CONSIGLI UTILI – Per sostenere gli esami in maniera ottimale è essenziale essere lucidi, distesi, nel pieno delle proprie risorse per rispondere correttamente. Di conseguenza, bisogna superare l’emotività, lo stress e l’ansia. 

I libri scolastici  e i classici che i docenti danno in lettura durante l’anno scolastico sono atti a stimolare la lettura per la loro ricchezza di brani. Se poi gli allievi hanno voglia di andare in libreria, non c’è che l’imbarazzo della scelta. Ce n’è per tutti i gusti.

Giuseppe Sangregorio

16 giugno 2014

© RIPRODUZIONE RISERVATA

© Riproduzione Riservata