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Cosa faranno i maturandi dopo l’estate?

La maggior parte dei neo-maturandi ha già scelto cosa fare dopo l'estate: la più alta percentuale è dell'università ma c'è anche chi non disdegna il lavoro

MILANO – Neanche il tempo di riprendersi dagli esami di maturità che gli ex alunni devono già preoccuparsi del loro futuro per capire cosa faranno a partire dal mese di settembre. Per due studenti su tre, la fatica sarà minima. A quanto pare, in effetti, il 64% dei neodiplomati sa già cosa fare: quasi tutti proseguiranno negli studi, ma c’è anche una buona percentuale di speranzosi che si lanceranno nel mondo del lavoro. Questi i dati principali forniti da Skuola.net, ricavati su un campione di 1000 maturati del 2017.

MATURANDI VERSO L’UNIVERSITA’ – Il 65% degli studenti (quindi praticamente 2 su 3) continueranno con gli studi. Per sette studenti su dieci, l’università sarà pubblica, perché ritenuta quella che fornisce la preparazione migliore. Il 22%, invece, opterà per  le statali mentre solo il 9% può permettersi un’università privata.
Il 29% degli aspiranti universitari sceglierà l’area medico-sanitaria, il 13% opta per gli studi umanistici e linguistici, seguiti sorprendentemente da branche quali l’ingegneria e l’informatica (11%). Il resto se lo spartiscono economia, psicologia, architettura, matematica e diritto.

MATURANDI VERSO IL LAVORO – L’alternativa più gettonata all’università sembra essere il lavoro: il 12% dei diplomati, se proprio proprio non vuole (o non può) continuare a stare sui libri, tenterà la carta dell’occupazione immediata. Un’impresa ardua, soprattutto di questi tempi, ma per i maturandi degli istituti tecnici e professionali qualche spiraglio potrebbe lo stesso aprirsi. Buona anche la percentuale di chi proverà la carriera nelle forze armate (6%). Identico interesse lo suscitano gli studi all’estero ma anche la tentazione di prendersi un anno sabbatico, di riposo.

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