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Perché è importante valorizzare la scrittura in corsivo

L'Accademia della Crusca torna a ribadire l'importanza della scrittura in corsivo, competenza che deve essere appresa al pari di quelle digitali. Scopriamo i benefici della scrittura in corsivo

Riscoprire il valore della scrittura in corsivo. La storia ci ricorda e insegna che l’apprendimento della scrittura è stata una grande conquista sociale contro l’analfabetismo.

Oggi invece le nuove generazioni parlano in corsivo ma sembrerebbero abbandonarne l’uso nella scrittura privilegiando lo stampato o la modalità di scrittura digitale.

Si parla in corsivo ma non si scrive più in corsivo perché? 

L’Accademia della Crusca , la secolare istituzione incaricata di custodire e promuovere il prezioso tesoro dell’idioma lasciato in eredità da Dante Alighieri, Francesco Petrarca e Giovanni Boccaccio, torna a ribadire l’importanza della scrittura in corsivo, competenza che deve essere appresa al pari di quelle digitali.

La scuola è una comunità educante, caratterizzata da un approccio pedagogico e antropologico, le cui finalità di significato e azioni educative sono definite ponendo al centro la persona che apprende.

Le “Indicazioni nazionali per il curricolo della scuola dell’infanzia e del primo ciclo di istruzione” quindi scuola primaria e scuola secondaria di primo grado, spiega come: ” nel primo ciclo di istruzione devono essere acquisiti gli strumenti necessari ad una alfabetizzazione funzionale” questo significa che “padroneggiare da una parte le tecniche di lettura e scrittura, dall’altra imparare a comprendere e a produrre significati attraverso la lingua scritta.”

La pratica della scrittura viene introdotta dai docenti gradualmente ma da anni i docenti della scuola primaria e secondaria di primo grado osservano e segnalano l’impennata sempre in aumento degli studenti che non scrivono in corsivo prediligendo lo stampato.

Nella produzione scritta, infatti, emergono evidenti difficoltà nella produzione scritta in corsivo. Doveroso è precisare che ci si riferisce a studenti privi della certificazione che dispensa dall’uso del corsivo, prevista nei casi accertati e certificati di DSA (Disturbo Specifico dell’Apprendimento).

La scienza: la scrittura in corsivo è un allenamento cerebrale

Una ricerca scientifica coordinata dal Professor Benedetto Vertecchi, dell’Università Roma Tre, ha dimostrato come un opportuno e graduale allenamento alla scrittura manuale sin dai bambini di terza, quarta e quinta primaria, migliori, di fatto, la qualità grafica dei testi da loro prodotti ottenendo contestualmente maggior appropriatezza ortografica oltre a registrare una efficacie acquisizione ed espansione del lessico ricettivo e produttivo.

Cerebralmente l’attività manuale e l’area del linguaggio, si influenzano reciprocamente.

Questo significa anche che nel produrre manualmente i caratteri del corsivo al cervello del bambino viene richiesto uno sforzo maggiore in quanto la forma di ciascuna lettera deve essere continuamente costruita.

Seppur lapalissiano, è importante precisare che l’uso del carattere stampatello o durante l’uso di strumenti elettronici la gestualità richiesta è semplice e meccanica.

L’Accademia della Crusca: “non venga trasformato il nativo digitale in analfabeta funzionale” 

Per l’Accademia della Crusca la scrittura manuale non deve essere sacrificata e sostituita dalla tecnologia.

Il rischio generato dal precoce ricorso all’uso della tecnologia informatica implicherebbe la sottrazione dello spazio dedicato alla scrittura manuale già nei bambini della scuola dell’obbligo.

La scrittura manuale richiede un controllo e una coordinazione oculo-manuale fondamentali per lo sviluppo cognitivo e la creatività. Inoltre permette di esprimere la propria individualità e il proprio Sè nel mondo.

Nell’uso del corsivo confluiscono aspetti personali legati psico-emotivo ma anche di natura grafo-motoria e prassica originando un tratto identificativo di ciascuno.

A sottolineare la criticità della situazione è il Presidente onorario dell’Accademia della Crusca Professor Claudio Marazzini il quale ha da poco lanciato il monito volto a un’importante riflessione affinché “non venga trasformato il nativo digitale in un analfabeta funzionale.”

Si rende quindi necessario preservare e promuovere il valore della scrittura manuale intesa come strumento educativo fondamentale, garantendo sincronicamente la cura e la leggibilità del corsivo.

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