Sì, è arrivato il momento di rispolverare pizzi, crinoline e intenzioni rivoluzionarie: The Gilded Age, il sontuoso period drama ideato da Julian Fellowes (Downton Abbey, Belgravia), torna il 23 giugno su Sky (in esclusiva) e in contemporanea assoluta negli USA, solo su NOW. Otto nuovi episodi che promettono scintille di potere, scandali ben nascosti e lotte sociali più lette e parecchio glamour.
The Gilded Age 3: ritorno all’Età dell’oro tra carrozze, arie aristocratiche e rivoluzioni… private
The Gilded Age 3 non è un ritorno, è una sfida: rilegge l’America dell’800, ma parla di capitalismo, femminilità e vetustà sociale come se fossero temi Netflix contemporanei. Se hai amato Downton Abbey, questa serie ti riporta allo stile dell’alta società con un guizzo in più: quello del business, della carriera, della rivoluzione che si veste da cocktail dress.
Prepara l’abito, il divano e la popcorniera: dal 23 giugno parte una nuova era d’oro. Non in Illinois, ma nel tuo salotto.
Siamo negli anni Ottanta del XIX secolo, un’epoca di grandi contrasti economici: nascono imperi, si costruiscono ferrovie, si accumulano fortune, ma non senza sacrifici e sotterfugi (lavoro minorile, corruzione, esclusione sociale). In The Gilded Age confluisce quel mix generazionale e di classe: la vecchia aristocrazia americana contro i nuovi ricchi, i “nouveau riche” che comprano cavalieri, arte e rispettabilità. In questa partita, la famiglia Russell incarna la sfida: arrivano in alta società con la loro ricchezza costruita, e non con il blasone. Calcolo ambiguo, ostentazione silenziosa e cuori che tremano, perché, in fondo, nessuna vittoria sociale arriva gratis.
Dal trailer: magnificenza e tensioni in primo piano
Il trailer italiano, appena rilasciato, è un concentrato di eleganza e tensione. Inquadra salotti lussuosi, gonne a cerchio e reggiseni (succinti) ribelli; ma anche lo sguardo concentrato di Bertha (Carrie Coon) mentre prepara la scalata sociale e quello preoccupato di George (Morgan Spector) mentre firma accordi ferroviari con troppa avidità. Intanto, la famiglia Brook trema: Agnes (Christine Baranski), padrona inflessibile, rifiuta l’ascesa di Ada (Cynthia Nixon) a lady, e la giovane Peggy (Denée Benton) rischia di rimanere intrappolata in un fidanzamento senza amore ma con pretese sociali. Il tutto ambientato tra carrozze d’epoca, bottiglie artigianali e sguardi taglienti a ogni ballo.
I personaggi da tenere d’occhio
Bertha Russell (Carrie Coon): donna d’affari senza remore che punta alla fama definitiva con una donazione monumentale. Ambiziosa, tenace, affascinante… e pronta a tutto.
George Russell (Morgan Spector): marito idealista, grande visionario ferroviario, ma rischia di cadere nella trappola del denaro.
Agnes van Rhijn (Christine Baranski): aristocratica vecchia scuola, dura fuori, ma fragile dentro. Ogni sua scena è una lezione di stile.
Ada Brook (Cynthia Nixon): nuova padrona di casa ancora incerta tra formale deteriorabilità e aspirazione al potere.
Peggy Scott (Denée Benton): aspirante giornalista che vuole resistere ai ruoli marginali, ma finisce in matrimoni di convenienza.
Il nuovo tema: capitalismo borghese e femminilità
Cosa cambia nella stagione 3? Una cosa: permane il confronto tra vecchia e nuova società, ma si aggiungono due pulsioni centrali: critica al capitalismo predatorio e ridefinizione del ruolo femminile. Le donne si fanno vedere: non più solo come cornice, ma protagoniste d’affari, menti, voci scandalose. E questo porta tensione, scandali ma anche paradossi. In una puntata (dal trailer) Bertha riesce persino a dettare il prezzo a uno stilista: la rivoluzione arriva dal guardaroba.
La leva segreta: The Gilded Age è l’unico period drama in cui puoi guardare una scena di courtesy senza annoiarti fino all’obitorio.
Perché ha stile: le ambientazioni sono da capogiro, le scenografie sono magnifiche e i costumi fanno piazza pulita di ogni nostalgia kitsch.
Perché è politicamente chic: le scelte sociali (formazione femminile, donne al lavoro, razzismo silenzioso, capitalismo sprezzante) emergono in dialoghi brillanti.
Perché è attuale: se oggi parliamo di equity, classismo, abolizione del gender gap – negli anni Ottanta dell’Ottocento già c’era. E Fellowes lo racconta senza lezioni ma con storie vibranti.
Le anticipazioni dicono che vedremo:
un episodio-fiume dedicato ai debiti della famiglia Russell, con George che rischia di perdere tutto;
la contesa tra mother e daughter Brook, con Ada che minaccia di smontare le regole sociali unite a sua madre;
Peggy e il tentativo di conciliare carriera e matrimonio straniero; tensioni intorno a donne nere e artiste emergenti (Denée Benton e Louisa Jacobson con presenze come Audra McDonald e Leslie Uggams).
Il meglio del cast corale
Carrie Coon, Christine Baranski, Cynthia Nixon, Morgan Spector, Louisa Jacobson, Denée Benton, Taissa Farmiga… e pure Audra McDonald, Merritt Wever, Andrea Martin, Bill Camp e Phylicia Rashad. Una parata in cui ogni dialogo, anche quello più misurato, vale oro politico ed emotivo. Molto più di un pas de deux aristocratico, qui ogni parola pesa, ogni sguardo conta.
The Gilded Age 3: quando e dove guardarlo
Dal 23 giugno, tutti i nuovi otto episodi in contemporanea con gli USA, disponibili in esclusiva su Sky e in streaming su NOW. Nessuna anteprima, niente episodi ravvicinati: l’uscita è una bomba atomica di costume, scandali e fiocchi sociali.
Serata 1: ep. 1-2 per ambientarsi tra balli e pettegolezzi, investimenti e pregiudizi.
Serata 2: ep. 3-4 per entrare nel vivo delle lotte: donna contro donna, ricchezza contro età aristocratica.
Serata 3: ep. 5-6 per i fratelli Brooks e il futuro di Peggy.
Serata 4: ep. 7-8, finale ricco di stile e strategia, con grande dibattito tra futurismo e decoro.