Nei sotterranei dell’Opera di Parigi si aggira una misteriosa presenza senza volto: un fantasma che non osa farsi vedere, ma che sa come farsi rispettare. Per lui bisogna sempre riservare un posto, e gli organizzatori sanno della sua esistenza, pur non conoscendone il nome…
Questa è la premessa de “Il Fantasma dell’Opera”, capolavoro del francese Gaston Leroux, che unisce il giallo al gotico, perfetto per questo periodo dell’anno, ma datato 1910.
Il libro intreccia melodramma, amore e terrore, perché l’enigmatica figura del Fantasma, che vive nascosta nei sotterranei del teatro, si innamora perdutamente della giovane cantante Christine Daaé, oscillando tra passione e ossessione.
Leroux, giornalista e romanziere, aveva attinto a leggende reali legate all’Opéra, trasformandole in una trama che mescola vera cronaca, a gotico e feuilleton.
Dal romanzo al mito: “Il Fantasma dell’Opera”
Il successo del libro generò fin da subito trasposizioni teatrali e cinematografiche. Basti pensare al film muto del 1925 con Lon Chaney, che con la sua maschera sfigurata diede un volto indimenticabile al Fantasma, fino ad arrivare alla versione hollywoodiana del 1943 e alla più recente del 2004, diretta da Joel Schumacher, con Gerard Butler nei panni del protagonista; ognuna di queste versioni ha rielaborato il mito di Leroux, trasformandolo in icona culturale. Ma andiamo con ordine…
L’arrivo di Andrew Lloyd Webber
La vera consacrazione internazionale arriva nel 1986, quando Andrew Lloyd Webber decide di trasformare la vicenda in un musical grandioso, presentato per la prima volta nel West End di Londra.
Due anni dopo debutta a Broadway e diventa lo spettacolo più longevo nella storia del teatro newyorkese, con oltre 13.000 repliche. La forza dello spettacolo sta nella musica travolgente (da The Music of the Night a All I Ask of You), ma anche nella messa in scena sontuosa, con scenografie opulente e il celebre effetto della caduta del lampadario, uno dei momenti più iconici della storia del teatro musicale.
Il musical ha dato una nuova dimensione alla vicenda: il Fantasma non è più soltanto un mostro gotico, ma una creatura tormentata, un artista geniale e respinto che cerca nell’amore la sua unica possibilità di salvezza.
Christine, da parte sua, diventa la protagonista di un conflitto tra la luce e l’ombra, tra la promessa di un amore terreno e la fascinazione del mistero.
Dal palco allo schermo: il musical di Webber diventa film
Nel 2004 il regista Joel Schumacher porta sul grande schermo “The Phantom of the Opera”, trasposizione diretta del musical di Andrew Lloyd Webber.
A interpretare i protagonisti sono Gerard Butler nei panni del Fantasma, Emmy Rossum come Christine e Patrick Wilson come Raoul.
Pur diviso tra critiche e entusiasmi, il film ha contribuito a far conoscere l’opera a un pubblico vastissimo, soprattutto a chi non aveva mai avuto la possibilità di vederla a teatro.
La forza del cinema ha reso immortali alcune scene iconiche: la discesa di Christine nei sotterranei illuminati da candele, il duetto struggente di The Music of the Night, e naturalmente la caduta del lampadario, resa con un impatto spettacolare che riprendeva e amplificava l’effetto scenico del palco.
Se il musical dal vivo rimane un’esperienza unica per l’immediatezza delle emozioni, la versione cinematografica ha permesso di fissare per sempre la sua potenza visiva e musicale, consacrando “Il Fantasma dell’Opera” come un mito capace di attraversare linguaggi e generazioni.
Il remake all’orizzonte
Negli ultimi anni si è parlato con sempre maggiore insistenza di un remake cinematografico de “Il Fantasma dell’Opera”. Diversi fonti indicano che la casa di produzione sta valutando un progetto che punta a reinterpretare il mito con tecnologie attuali, scenografie immersive e un cast internazionale che prevede il riadattamento in chiave moderna.
L’intenzione è di restituire quel connubio di musica, mistero e romanticismo a un pubblico contemporaneo, probabilmente aggiornandone alcuni dettagli visivi e narrativi pur mantenendo intatto il cuore della storia. Se il progetto andrà in porto, sarà interessante vedere come il remake dialogherà con l’eredità del musical e con le versioni cinematografiche già esistenti — offrendo allo stesso tempo un ponte tra passato e presente per nuove generazioni di spettatori; tuttavia, consultando le pagine Instagram, gli affezionatissimi non sembrano molto emozionati all’idea.
Dal palco di Londra al mondo
Ancora oggi, “The Phantom of the Opera” continua a essere rappresentato all’His Majesty’s Theatre di Londra, con biglietti sempre richiestissimi, e negli anni ha dato vita a produzioni in tutto il mondo, dall’Asia all’America Latina.
L’Italia non è rimasta a guardare: nel 2023 lo spettacolo è arrivato anche a Trieste e Milano, riscuotendo grande successo e dimostrando come il mito del Fantasma sappia parlare anche al pubblico contemporaneo.