5 grandi classici della letteratura a Teatro da non perdere

22 Settembre 2025

Pirandello, Goldoni, Shakespeare, piccole o grandi compagnie offrono a Teatro classici della commedia o della prosa da vedere. Come queste 5

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Il teatro resta uno dei principali campi dell’arte e della cultura. Il palco è infatti da sempre luogo tra il magico ed il religioso, dove il tempo e lo spazio sembrano sparire. Merito di grandi attori, grandi registi, grandi visionari ma anche di testi altrettanto unici da non passare mai di moda.

Così, in questo momento in cui dalle grandi città ai piccoli paesi i teatri, quali essi siano, stanno cominciando con la programmazione della Stagione 2025-2026, ci sono alcuni testi che non smettono mai di attirate pubblico ed interesse. Questi alcuni dei grandi classici della letteratura che troverete in scena in questo autunno.

5 grandi classici della letteratura a Teatro

Re Lear – William Shakespeare

La tragedia di Shakespeare, scritta nel 1606, è da sempre un grande classico. Re Lear, stanco e vecchio, egoista e per certi versi despota molto autoritario, decide di lasciare il regno nelle mani di due delle tre figlie, Goneril e Regan, già sposate, ed esclude Cordelia, l’ultima, la preferita dal monarca. Da questa decisione parte un susseguirsi di tempeste familiari ma anche interiori nel cuore e nella mente di Re Lear che capisce come in realtà l’unica ad amarlo era proprio la figlia esclusa.

Il tutto in un vortice dove da una parte il buio delle tempeste si impadronisce della testa del re, portandolo alla follia, dove però avvicinandosi sempre più trova la luce del cuore, recupera una sorta di lucidità che esplode in tutta la sua forza nel momento della morte dello stesso Re proprio accanto al corpo della figlia amata.

Un testo unico, forte che richiede una capacità unica nella sua interpretazione. Non è un caso che storicamente quando in Italia si parla di teatro e di “Re Lear” viene subito alla mente la figura di Gabriele Lavia, uno dei principali attori di teatro degli ultimi decenni che ha sempre preferito la difficoltà e la forza del palco al fascino della macchina da presa. Con lui garantita una interpretazione indimenticabile.

Dove vederlo: Teatro Stabile, Torino. Dal 18 al 30 novembre 2025

Il Fu Mattia Pascal – Luigi Pirandello

Realtà e finzione. Vita e morte, amore ed odio. Nel primo grande capolavoro di Luigi Pirandello c’è tutto questo. Una storia che alla fine diventano molte di più, a partire dalle due del protagonista a quelle di tutti i personaggi che circondano la sua vita. Pirandello, siciliano, ambienta questo capolavoro in diversi luoghi del mondo, a partire dalla Liguria dove Mattia Pascal vive come bibliotecario.

Da quel luogo decide di raccontare la sua vita, prima con la madre ed il fratello, Roberto, poi sotto la custodia di Batta Malagna che portò l’agiata famiglia alla rovina. C’è poi il matrimonio, con una donna che in realtà non amava al punto da cominciare a pensare a scappare da tutto questo. L?occasione giusta per la fuga gliela offre il destino. Parenti ed amici lo ritengono morto. Così Pascal cambia vita.

Nuovo nome, nuovo look, nuovo amore che però non può sposare avendo un’identità fasulla. Fino al ritorno al paese d’origine, alla visita alla sua stessa tomba. Alla scoperta delle difficoltà dell’esistenza stessa di ciascuno di noi…
“Posso dire che da allora ho fatto il gusto a ridere di tutte le mie sciagure e di ogni mio tormento.”

Dove vederlo: Teatro Ghione, Roma. Dal 6 al 9 novembre con l’interpretazione di Giorgio Marchesi

Uno, nessuno, centomila – Luigi Pirandello

Restiamo con Pirandello per un’altra delle sue pietre miliari per il teatro. “Uno, nessuno e centomila” racconta un’altra storia di un uomo alle prese con la scoperta di se stesso. Vitangelo Mostarda non è quel benestante dalla vita agiata a Richieri.

Quando la moglie lo porta a scoprire un lieve difetto fisico, al naso, crolla in una profonda crisi interiore. Capisce che quello che credeva di essere agli occhi degli altri non corrisponde al vero. Scopre che a seconda delle persone che lui incontrava esisteva un Vitangelo diverso, appunto i famosi “centomila”.

Da quel momento cerca prima di convincere tutti a vedere la persona che lui pensava di essere; tentativo che però ha effetti contrari, con la gente che lo considera un pazzo. Qui comincia la fuga, da tutto e da tutti, che si conclude in un ospizio. L’uomo è solo, povero, nascosto da tuto e da tutti ma nel buio ecco la luce. In quel luogo, in quello spazio anche temporale, non ha più obblighi verso gli altri ed è libero potendo quindi essere un signor “nessuno”.

Dove vederlo: Teatro della Concordia, Venaria Reale (Torino). Il 5 dicembre 2025

La Bisbetica domata – William Shakespeare

Torniamo da Shakespeare con un altro dei suoi capolavori molto utilizzati a teatro. 5 atti per un’opera che, tradotta letteralmente si intitolerebbe “L’addomesticamento della bisbetica”, è stata scritta prima del 1600 e racconta una storia nella storia.

La prima è quella di un uomo, noto avventore dei bar di un paese che diventa bersaglio di uno scherzo di un ricco signore. L’ubriacone viene infatti portato a casa del ricco che gli fa credere di essere anche lui un uomo benestante e famoso. Lo porta così ad uno spettacolo dove va in scena la vera storia della Bisbetica.

Caterina e Bianca sono due sorelle totalmente diverse tra loro. Bianca è dolce ed amorevole; Caterina invece è proprio bisbetica, l’esatto opposto. Quella che nasce è una vicenda di conquista e matrimoni, di uomini e donne, di inganni e legami fino ad una sorta di lieto fine.

Un testo diventato oggetto di diverse letture, comprese quelle che lo trasformano in un testo anti femminista. MA oggi la lettura più in voga è quella opposta con la Bisbetica che alla fine si dimostra la moglie migliore, provando che l’apparenza, spesso, inganna. Lei infatti è l’unica che vuole e decide di di sposarsi solo per amore e non per convenienza.

Dove vederla: Teatro Tosti, Ortona (Chieti). Con Amanda Sandrelli

La Locandiera – Carlo Goldoni

Dici Teatro e non si può non pensare a Carlo Goldoni, il principale scrittore di commedia forse della nostra storia. Sono infatti più di 200 i testi scritti da Goldoni utilizzando tra l’altro diverse lingue: italiano, francese ed anche in dialetto veneziano.

La Locandiera venne portata in scena la prima volta nel 1752 è stato il primo testo che inverte i ruoli sociali. Mirandolina, la Locandiera, infatti non solo è il centro, unico, della commedia ma per certi versi si può descrivere come una ribelle.

In un mondo dove le donne erano soggiogate e destinate a servire gli uomini Mirandolina inverte i ruoli e si pone, attraverso la gestione della locanda lasciatagli in eredità dal padre, come guida, contro il mondo maschile al punto da riuscire a mettere a tacere e a superare anche tutta l’aristocrazia del posto.

Un cambiamento rappresentato in tutta la sua forza dalla scelta di scegliere, lei, come marito non un Cavaliere, un conte o un Marchese, ma uno dei servitori della sua struttura.

Un testo fortemente femminile capace di attrarre a se le migliori attrici teatrali italiane che, prima o poi, hanno fatto loro questa commedia.

Dove vederla: Teatro Oscar, Milano. Dal 6 al 9 novembre. Con Mariangela Granelli

 

 

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