Il cinema di fantascienza contemporaneo sta vivendo uno dei momenti più stimolanti degli ultimi anni, con produzioni che cercano di conciliare profondità narrativa e spettacolo visivo. Tra queste spicca un progetto che negli ultimi mesi ha catalizzato l’attenzione di pubblico e critica: l’adattamento cinematografico del romanzo Klara e il sole di Kazuo Ishiguro, diretto da Taika Waititi.
Nonostante le aspettative iniziali, che lo vedevano potenzialmente in uscita già nel 2025, il film non arriverà nelle sale prima del 2026, con un probabile debutto estivo. A confermarlo sono fonti interne alla produzione, che indicano una lunga fase di post-produzione dietro il ritardo, oltre all’assenza del titolo dai calendari dei principali festival cinematografici del 2024.
Klara e il sole: Da bestseller al cinema, la sua genesi
L’evoluzione di Klara e il sole da progetto letterario a produzione cinematografica ambiziosa conferma il desiderio dell’industria di esplorare storie di fantascienza che vadano oltre l’effetto visivo per interrogarsi sul senso profondo dell’essere umani. La scelta di Taika Waititi alla regia, insieme a un cast di grande caratura, ha reso la pellicola uno dei titoli più attesi del prossimo futuro.
La notizia del posticipo al 2026 può sembrare una delusione per fan e cinefili, ma riflette la necessità di dare alla storia lo spazio e il tempo giusti per essere raccontata con cura. Quando Klara e il sole arriverà finalmente nelle sale, potrebbe non essere solo un evento cinematografico, ma anche uno di quei film in grado di farci riflettere su tecnologia, empatia e ciò che significa amare in un’epoca di automazione e solitudine digitale.
Il romanzo Klara and the Sun è uscito nel 2021 ed è firmato da Kazuo Ishiguro, premio Nobel per la Letteratura e autore di opere di grande impatto emotivo come Quel che resta del giorno.
La storia racconta di Klara, una “Amica Artificiale” (AF) dotata di straordinarie doti di osservazione, creata per alleviare la solitudine degli adolescenti. Klara vive in un negozio, osservando il comportamento umano dall’esterno, in attesa di essere scelta da un umano che la porti nella propria famiglia. Quello che potrebbe sembrare un semplice prodotto tecnologico evolve presto in una riflessione profonda sulla coscienza, l’empatia e la condizione umana stessa, temi centrali nel lavoro di Ishiguro.
La trasposizione al cinema è un progetto ambizioso: combinare la sensibilità intima del romanzo con un linguaggio visivo capace di rendere giustizia ai temi esistenziali e alla dolente poesia che attraversa il testo originale.
Taika Waititi alla regia: un inedito ibrido di stili
L’idea di affidare l’adattamento di Klara e il sole a Taika Waititi ha subito suscitato curiosità e dibattito. Il regista neozelandese è noto per la sua capacità di fondere generi diversi, dal cinema di supereroi (Thor: Ragnarok) alla satira politica (Jojo Rabbit, vincitore del premio Oscar per la migliore sceneggiatura adattata), con uno stile visivo e narrativo riconoscibile.
Dahvi Waller, sceneggiatrice di Mrs. America, ha firmato la sceneggiatura originale, con Waititi coinvolto anche nella rielaborazione del copione.
Questa combinazione, lo sguardo spesso ironico e giocoso di Waititi con la sensibilità introspettiva di Ishiguro, è diventata motivo di discussione fin dalla fase di sviluppo: da una parte c’è chi teme un possibile discordare tra stili, dall’altra chi intravede in questa accoppiata la possibilità di un film che possa sorprendere e amplificare le tematiche umane del romanzo.
Un cast di prim’ordine e produzione internazionale
Il cast di Klara e il sole è uno dei più attesi degli ultimi anni. A interpretare Klara sarà Jenna Ortega, celebre per la serie Wednesday e altre performance che l’hanno resa una delle giovani attrici più interessanti di Hollywood.
Accanto a lei compaiono nomi come Amy Adams, che interpreta la madre umana di Josie, Natasha Lyonne, Steve Buscemi, Simon Baker, Mia Tharia e Aran Murphy, tutti impegnati in ruoli chiave di una narrazione che si muove tra umanità, tecnologia e relazioni affettive.
La produzione è legata a Sony Pictures Releasing e allo studio 3000 Pictures, con David Heyman, Jeffrey Clifford e Rosie Alison tra i produttori.
L’attesa prolungata e le ragioni dello slittamento
Nonostante le riprese si siano concluse nel aprile del 2024, il film non è ancora pronto per la distribuzione. Le lunghe fasi di post-produzione, tipiche delle pellicole di fantascienza con elementi visivi complessi, sembrano essere la principale causa del ritardo.
Inoltre, l’assenza di Klara e il sole nei programmi dei grandi festival autunnali e primaverili, come il TIFF di Toronto o il Telluride Film Festival, ha fatto crescere l’ipotesi di una strategia di lancio più cauta, con una possibile uscita programmata verso la seconda metà del 2026.
Nel frattempo, il film ha ottenuto una classificazione PG-13 dalla Motion Picture Association of America, che indica contenuti adatti a un pubblico vasto con alcune tematiche mature: un primo segnale che la produzione si avvicina alla fase finale di preparazione alla distribuzione.
Le aspettative dei fan e il potenziale del progetto
La notizia del ritardo ha acceso un vivace dibattito tra gli appassionati di cinema e i lettori del romanzo. Da un lato, c’è curiosità per vedere come Waititi affronterà temi complessi come la coscienza artificiale, la solitudine e il valore delle relazioni umane; dall’altro, l’ansia di un possibile allontanamento dalla sensibilità sottile dell’opera di Ishiguro.
Se il regista riuscirà a bilanciare il suo stile, spesso caratterizzato da ironia e calore, con l’introspezione esistenziale del romanzo, Klara e il sole potrebbe non essere solo un successo di pubblico, ma anche una delle opere più interessanti del 2026, capace di stimolare discussioni sulla natura della coscienza artificiale e sul significato dell’amore e dell’empatia in un mondo sempre più tecnologico.
La scelta di Waititi, come ricordano critici e spettatori, rappresenta una sfida creativa non banale: trasformare in immagini e ritmo cinematografico un romanzo che lavora molto sui pensieri interiori e sulle percezioni delicate della protagonista robotica.
