Il 26 novembre 2025 è il giorno in cui su Netflix arriva la quinta e ultima stagione di Stranger Things, quella che chiude per sempre la storia di Hawkins, dell’Upside Down e di un gruppo di ragazzi cresciuti troppo in fretta. Per chi guarda dall’Italia, il rilascio delle prime puntate sarà nelle prime ore del 27 novembre, secondo il solito meccanismo dei fusi orari (5 p.m. Pacific Time).
Non si tratta di una semplice “nuova stagione”, ma di un vero finale di saga, costruito come un evento in tre atti: quattro episodi a fine novembre, tre il giorno di Natale, e un gran finale solitario a Capodanno, il 31 dicembre, con anche un’esclusiva uscita in sala in alcune sale di Stati Uniti e Canada.
I Duffer Brothers l’hanno detto esplicitamente: è il momento di salutare questi personaggi e lasciare andare Hawkins. Ma, prima di chiudere il portale, la serie promette il suo capitolo più grande, ambizioso e cupo.
Un finale in 3 atti, con regalo di Natale
Netflix ha deciso di giocare con il calendario come se costruisse un rituale di fine anno. La quinta stagione di Stranger Things non arriverà tutta insieme, ma in tre atti, quasi fosse una piccola trilogia distribuita lungo le feste: i primi quattro episodi debuttano il 26 novembre 2025, abbastanza presto da scatenare l’attesa; poi, quando ormai il clima natalizio è ovunque, ecco il secondo blocco, gli episodi dal cinque al sette, fissati per il 25 dicembre.
E infine, come un ultimo brindisi prima della mezzanotte, arriva il capitolo conclusivo: l’episodio 8, in uscita il 31 dicembre, proprio l’ultimo giorno dell’anno. Una chiusura simbolica, quasi un passaggio di consegne tra un anno che finisce e una saga che si congeda.
Il finale, dal titolo provvisorio già circolato come un “Rightside Up” simbolico, avrà anche una distribuzione cinematografica limitata in oltre 300 sale tra Stati Uniti e Canada, in contemporanea con Netflix. È un gesto che dice molto di cosa è diventata Stranger Things: non più solo una serie da divano, ma un fenomeno che ambisce alla sala, alla ritualità collettiva della proiezione.
La fine della quarta stagione…
Per capire dove andrà la stagione 5, bisogna ricordare come ci aveva lasciati la quarta. Hawkins non è più solo una cittadina “strana”: è diventata una zona di frattura reale tra il nostro mondo e l’Upside Down. Vecna è stato ferito, ma non sconfitto; Max è sospesa tra la vita e la morte; la città, spaccata da gigantesche crepe infernali, è in pratica un campo di battaglia aperto.
La nuova stagione si colloca nell’autunno del 1987, qualche mese dopo il disastro. Le “Rifts”, le spaccature aperte, hanno trasformato Hawkins in un luogo contaminato, difficile da abitare e ancora più difficile da tenere nascosto. È il punto in cui il mondo smette di poter ignorare quello che succede qui.
Se finora l’orrore era confinato – un laboratorio segreto, qualche agente governativo, un esperimento andato male – adesso il muro è crollato. E il finale non può che partire da questa evidenza: non si torna indietro alla “normalità”.
Cosa sappiamo della trama di “Stranger Things 5″
Hawkins in quarantena e l’ultima caccia a Vecna
Dopo gli eventi della quarta stagione, il gruppo deve trovare e uccidere Vecna, approfittando del fatto che è ferito e rintanato in un Upside Down sempre più instabile. Ma la missione è complicata dal fatto che sul campo non ci sono più solo i ragazzi e le forze governative che già conosciamo.
In autunno, Hawkins viene posta sotto legge marziale: l’esercito arriva in città, istituisce una quarantena militare e avvia una caccia parallela, non contro Vecna ma contro Undici, considerata una minaccia da neutralizzare.
Questo sposta l’asse narrativo: la serie non è più solo “i ragazzi contro i mostri”, ma un triangolo fra mostruoso, militare e adolescenziale. Vecna è il nemico evidente, ma le divise che occupano Hawkins – mosse dalla paura e dal desiderio di controllo – rischiando di fare danni non meno profondi.
Undici in fuga, Will al centro del quadro
“Stranger Things 5” resta fedele alla sua radice: al centro c’è ancora Undici. Dopo essersi “riattivata” nella quarta stagione, aver recuperato i poteri e affrontato Vecna faccia a faccia, ora deve decidere che cosa significa davvero essere un’arma, una persona, una figlia.
Le anticipazioni parlano di una Undici di nuovo in clandestinità, costretta a nascondersi mentre l’esercito la cerca, divisa fra l’istinto di proteggere gli altri e il timore di essere lei stessa la causa del disastro.
Al tempo stesso, la stagione promette finalmente di mettere Will Byers al centro della scena, chiudendo il cerchio aperto dal suo rapimento nel 1983. L’anniversario della sua scomparsa incombe su Hawkins mentre il gruppo prepara l’ultimo scontro. La quinta stagione è presentata dagli stessi showrunner come quella che svelerà la vera natura dell’Upside Down e il legame di Will con quel mondo, a partire dalle prime visioni, dai disegni, dal “sense” che lo accompagna fin dalla prima stagione.
Un ritorno al tono della prima stagione (con gli steroidi)
Dal punto di vista del tono, i Duffer parlano della stagione 5 come di un incontro tra l’energia da thriller compatto della prima stagione e la scala epica della quarta: “come se la stagione 1 e la 4 avessero avuto un figlio… pompato con gli steroidi”, hanno detto scherzando in varie interviste.
Tradotto: torneranno la compattezza di Hawkins, i corridoi della scuola, i boschi, le biciclette, ma con un orizzonte molto più grande, perché ormai il mostro non è più un segreto di pochi. E soprattutto, non c’è più tempo per i preludi: alcuni attori (Maya Hawke, Noah Schnapp) hanno anticipato che la stagione parte “a tavoletta”, senza il classico riscaldamento dei primi episodi.
Cast
La quinta stagione riporta a Hawkins quasi tutti i volti che hanno costruito l’identità emotiva della serie. È come rientrare in una casa che conosci da anni: Joyce Byers ha ancora il volto di Winona Ryder, e Jim Hopper quello rassicurante – e ormai leggendario – di David Harbour. Millie Bobby Brown torna nei panni di Undici, o Jane Hopper, mentre il nucleo dei “ragazzi di Hawkins” è tutto al completo: Finn Wolfhard come Mike, Gaten Matarazzo nei panni di Dustin, Caleb McLaughlin in quelli di Lucas, e Noah Schnapp come Will, finalmente destinato a un ruolo centrale nella trama dell’ultima stagione. Anche Sadie Sink è di nuovo Max, presenza fragile e potentissima dopo gli eventi tragici del finale di stagione 4.
Il lato più adolescenziale della serie trova continuità anche grazie al ritorno di Natalia Dyer (Nancy Wheeler), Charlie Heaton (Jonathan), Joe Keery (Steve Harrington) e Maya Hawke (Robin Buckley), mentre l’umorismo, quello che alleggerisce anche le situazioni più buie, resta affidato a Priah Ferguson, l’irresistibile Erica Sinclair, e a Brett Gelman, l’inossidabile complottista Murray Bauman. Completano il quadro Cara Buono come Karen Wheeler e Jamie Campbell Bower, la presenza più inquietante della serie, nuovamente nei panni di Vecna, o Henry Creel, per chi preferisce chiamarlo per nome e non per il terrore che incarna.
A questo gruppo ormai familiare si aggiungono volti destinati a creare nuove dinamiche. Il più chiacchierato è senza dubbio Linda Hamilton: il pubblico continua a conoscerla prima di tutto come Sarah Connor di Terminator, e il suo ingresso in Stranger Things ha immediatamente acceso speculazioni. Che ruolo avrà? Netflix mantiene il massimo riserbo, ma l’ipotesi più accreditata la vede coinvolta sul fronte militare, l’unico fronte che, nella serie, mantiene sempre un tono da “guerra vera”. La sua aura da combattente rende l’idea irresistibile.
Accanto a lei trovano spazio anche le nuove generazioni: Amybeth McNulty, che i fan hanno conosciuto nei panni di Vicky, lascia il ruolo da guest e diventa parte stabile del cast; e poi ci sono Nell Fisher, Jake Connelly e Alex Breaux, volti freschi chiamati a interpretare personaggi che, nella Hawkins ferita e quasi irriconoscibile di questa stagione, avranno il compito di mostrare come la città non sia più quella di un tempo. Sono tasselli nuovi in una mappa che si sta sgretolando, elementi che aiuteranno a raccontare una comunità in uno stato d’emergenza permanente.
Tutto sembra indicare che l’ultima stagione non sarà soltanto un ritorno, ma un’espansione umana del racconto: i personaggi che conosciamo cresceranno, cambieranno, e quelli nuovi porteranno l’energia necessaria a chiudere una storia che, fin dal primo episodio, parla di amicizia, paura e resistenza.
Produzione e budget
“Stranger Things 5” non è solo grande a livello di storia: lo è anche sul piano produttivo. Il budget stimato oscilla tra i 50 e i 60 milioni di dollari per episodio, per un totale tra i 400 e i 480 milioni per l’intera stagione. È una cifra che avvicina la serie al territorio dei blockbuster cinematografici più costosi.
Dopo gli scioperi di sceneggiatori e attori del 2023, le riprese sono iniziate ufficialmente a gennaio 2024 ad Atlanta e dintorni, e si sono protratte per quasi un anno, con un lavoro di montaggio e post-produzione che i Duffer descrivono come “in anticipo sulla tabella di marcia” già all’inizio del 2025.
Un dettaglio che ha fatto molto discutere i fan riguarda la scala degli episodi:
- Maya Hawke ha raccontato che “sono praticamente otto film”, con puntate lunghissime.
- Ross Duffer ha definito una specifica puntata “la cosa più logisticamente folle che abbiamo mai girato”, paragonandola alle finali delle stagioni precedenti per complessità e dimensioni.
Si parla anche del coinvolgimento di Frank Darabont – regista di Le ali della libertà e Il miglio verde – richiamato dalla semi-pensione per dirigere un episodio chiave, “The Turnbow Trap”, che dovrebbe condensare l’essenza di Stranger Things: ragazzi in pericolo, horror, tensione morale. Se confermato come da anticipazioni, sarebbe un ulteriore ponte tra la serie e una certa tradizione di cinema di genere adulto.
Verso la fine
Gli attori lo hanno detto con un misto di orgoglio e tristezza: è la fine di “un viaggio lunghissimo”, iniziato da ragazzini e finito da adulti, spesso in parallelo con la crescita dei loro personaggi. Millie Bobby Brown ha confessato di considerare la chiusura una liberazione, ma anche un lutto; Noah Schnapp ha raccontato che il cast non vedrà il finale in anticipo, per evitare spoiler e vivere la prima visione insieme al pubblico.
È un dettaglio simbolico ma potente: l’ultima immagine di Stranger Things sarà condivisa, non privilegiata, come un countdown collettivo verso mezzanotte.
Per chi si è affezionato a questi personaggi, l’appuntamento è chiaro:
- una maratona di quattro episodi a fine novembre,
- un Natale più cupo del solito con i tre episodi di mezzo,
- e un Capodanno a Hawkins, con il portale finalmente destinato a chiudersi.
Che lo si guardi come fenomeno pop o come romanzo di formazione travestito da horror sci-fi, “Stranger Things 5” è uno di quegli appuntamenti che dicono molto non solo sulla serie, ma su come oggi consumiamo – e viviamo – le storie. E forse è giusto che a salutarci sia proprio Hawkins: una cittadina qualsiasi, diventata, per pochi anni, il centro dell’universo.