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“Storia di una ladra di libri”, l’amore per la vita e la lettura

"Storia di una ladra di libri" è una toccante storia in cui l'amore per i libri e per la vita fioriscono nonostante gli orrori della Seconda Guerra Mondiale.

“Storia di una ladra di libri” è un bellissimo film tratto dall’omonimo libro di Markus Zusak, una storia che commuove e lascia il segno. La pellicola verrà trasmessa questa sera 2 ottobre su “La 5” a partire dalle 21.10.

“Storia di una ladra di libri”, una storia d’amore

“Storia di una ladra di libri” racconta le vicende di una giovane ragazza tedesca, Liesel, e della sua famiglia sfruttando un punto di vista inedito: la Morte, che si approccia alla piccola quando arriva a prendere la vita del fratellino, rimane stupita dal carattere di Liesel, e decide di seguirla lungo il suo percorso.

Nella Germania nazista, “Storia di una ladra di libri” mostra lo spaccato di vita di una famiglia che non si adegua al regime, e in particolare il percorso di crescita di Liesel, che dopo aver preso in prestito un libriccino e aver imparato a leggere grazie al vicino di casa, comincia a coltivare una grande passione per la lettura e per i libri, oggetti ritenuti spesso pericolosi e perciò eliminati fisicamente dal Führer e dai suoi seguaci.

Sono i libri a salvare ogni giorno Liesel dalla crudeltà del tempo in cui vive, e sono sempre i libri a fare da collante fra la protagonista e Max, il giovane ebreo che lei e la famiglia nascondono in cantina. Insieme a Max, Liesel salva i libri dai roghi nazisti o li ruba dalle biblioteche, alimentando una passione capace di far diventare il piccolo mondo della cantina un universo di sogni e possibilità.

I roghi dei libri

La vicenda di “Storia di una ladra di libri” racconta il tragico periodo del conflitto mondiale guardando ad un accadimento che spesso è passato inosservato: il rogo dei libri.

È risaputo che i libri rappresentino un’arma temuta dai dittatori e da chi in generale non voglia oppositori. Sin dall’ascesa di Adolf Hitler al potere, i roghi di libri furono numerosi ed implacabili. Le fiamme hanno avvolto volumi scritti da oppositori del regime, ma anche opere di intellettuali non allineati o ufficialmente contrari alla vulgata nazista.

Thomas Mann, Erich Kästner, Heinrich Mann e Ernst Gläser, tutti i libri scritti da autori di origine ebraica, le opere di Karl Marx, Bertold Brecht, Ernest Hemingway e Jack London… Furono centinaia di migliaia i libri dati alle fiamme durante il regime nazista. Una tragedia per chi ama la lettura, la cultura e, soprattutto, la libertà.

“Storia di una ladra di libri”, il romanzo

È il 1939 nella Germania nazista. Tutto il Paese è col fiato sospeso. La Morte non ha mai avuto tanto da fare, ed è solo l’inizio. Il giorno del funerale del suo fratellino, Liesel Meminger raccoglie un oggetto seminascosto nella neve, qualcosa di sconosciuto e confortante al tempo stesso, un libriccino abbandonato lì, forse, o dimenticato dai custodi del minuscolo cimitero. Liesel non ci pensa due volte, le pare un segno, la prova tangibile di un ricordo per il futuro: lo ruba e lo porta con sé.

Così comincia la storia di una piccola ladra, la storia d’amore di Liesel con i libri e con le parole, che per lei diventano un talismano contro l’orrore che la circonda. Grazie al padre adottivo impara a leggere e ben presto si fa più esperta e temeraria: prima strappa i libri ai roghi nazisti perché «ai tedeschi piaceva bruciare cose. Negozi, sinagoghe, case e libri», poi li sottrae dalla biblioteca della moglie del sindaco, e interviene tutte le volte che ce n’è uno in pericolo.

Lei li salva, come farebbe con qualsiasi creatura. Ma i tempi si fanno sempre più difficili. Quando la famiglia putativa di Liesel nasconde un ebreo in cantina, il mondo della ragazzina all’improvviso diventa più piccolo. E, al contempo, più vasto.

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