Stefano Massini: l’epopea umana dietro la Lehman Trilogy

6 Ottobre 2025

Stefano Massini, unico autore italiano a vincere un Tony Award per la Lehman Trilogy, torna al Piccolo Teatro di Milano con un nuovo spettacolo che potrebbe trasformare la trilogia in una quadrilogia. Un viaggio teatrale epico tra finanza, umanità e fragilità contemporanea.

Stefano Massini- l’epopea umana dietro la Lehman Trilogy

Stefano Massini è l’unico autore italiano ad aver vinto un Tony Award per un’opera teatrale, Stefano Massini torna sulle scene con l’atto che potrebbe trasformare la sua “Lehman Trilogy” in una quadrilogia. Ma il vero centro della sua drammaturgia non sono i numeri: è l’essere umano, con le sue paure, i suoi abissi, le sue fragilità.

Un drammaturgo che racconta il capitalismo… da dentro Chi ha assistito anche solo a una parte della “Lehman Trilogy” sa che non si tratta solo della storia di una famiglia. È un affresco immenso e magistralmente scritto che racconta l’origine e il declino del sogno americano, passando per crisi economiche, guerre, mutamenti sociali e personali.

Ed è proprio da questo punto che Stefano Massini, fiorentino, classe 1975, riparte con il suo nuovo spettacolo, in scena al Piccolo Teatro Grassi di Milano. L’opera si presenta come l’atto finale di una potenziale quadrilogia, un epilogo per ora senza nome che si addentra nella contemporaneità più cupa. Il punto focale non è più solo l’ascesa dei Lehman, ma il mondo che ne è derivato: la metamorfosi del capitalismo nel tempo della finanza algoritmica, dell’avidità automatizzata, dell’identità liquida.

Stefano Massini e il suo nuovo spettacolo sulla “Lehman Trilogy”

Stefano Massini ha scritto diverse opere e tutte hanno riscontrato un grandissimo successo, dalla: Lehman Trilogy, Ladies Football Club, L’interpretatore dei sogni, Qualcosa sui Lehman, Eichmann ecc. Nel 2022 è stato il primo italiano a vincere il premio più importante per quanto riguarda il teatro: il Tony Award per Lehman Trilogy.

Il luogo del debutto del nuovo spettacolo è il Piccolo Teatro Grassi, Milano. Lo stile teatrale di Massini è una narrazione corale, scrittura epica, temi contemporanei, struttura drammatica ispirata ai tragici greci e al romanzo storico. Massini non si occupa solo di teatro, scrive regolarmente per la Repubblica, Corriere della Sera, L’Espresso e collabora con Piazzapulita in tv.

Con questo nuovo capitolo della Lehman Trilogy, Stefano Massini non chiude un cerchio, ma ne apre uno nuovo. Il suo teatro continua a parlarci non solo delle grandi famiglie del capitalismo, ma delle nostre vite quotidiane, delle nostre paure collettive, delle nostre fragilità. E se il denaro è il dio moderno, Massini è il suo narratore eretico, pronto a svelarne le debolezze. A ricordarci che, dietro ogni cifra, c’è una storia. E che, finché racconteremo queste storie, la scena non sarà mai davvero vuota.

Dalla saga familiare al teatro politico

La forza del teatro di Massini è tutta in questa capacità di trasformare la Storia in narrazione corale. I personaggi diventano voci di un’epoca, in un ritmo incalzante che mescola dialoghi, monologhi, voci fuori campo, e incursioni metateatrali. Eppure, Massini non rinuncia mai all’essenziale: il fattore umano.

Nel nuovo spettacolo, si esplora ciò che resta dell’eredità Lehman nell’America post-Trump, in un’epoca in cui l’economia non è più solo potere, ma linguaggio, spettacolo, mitologia. La crisi di fiducia nel sistema, l’angoscia collettiva, il trauma dell’11 settembre, la solitudine digitale: tutto diventa parte di un dramma epico in cui, ancora una volta, il denaro è protagonista assente.

Il successo internazionale e il legame con l’Italia

La Lehman Trilogy, diretta magistralmente da Sam Mendes e rappresentata nei teatri più prestigiosi del mondo, da Londra a Broadway, ha consacrato Stefano Massini come uno dei maggiori drammaturghi europei contemporanei. Il Tony Award ricevuto nel 2022 non è solo un riconoscimento artistico: è il simbolo di un teatro che sa parlare alle ferite del presente, senza perdere la grandezza della narrazione classica. Ma Massini non è mai diventato un autore da esportazione che si è dimenticato delle sue radici. Anzi, il suo ritorno al Piccolo Teatro di Milano, spazio storico della sperimentazione e dell’impegno civile, è un richiamo chiaro: il suo teatro vuole ancora interrogare l’Italia, non solo il mondo anglosassone.

Una scrittura che è racconto e resistenza

Il segreto di Massini è la sua scrittura affabulante e stratificata. Nei suoi testi si incrociano storia e fiction, economia e filosofia, vite private e guerre planetarie. Ma ciò che colpisce sempre è la cura per le parole: ogni frase è cesellata, ogni immagine si scolpisce nella mente dello spettatore. Come ricorda lo stesso Massini, nell’intervista rilasciata per “La lettura” del Corriere della Sera, “quella dei Lehman non è mai stata solo una storia di finanza, ma di esseri umani. Di paure. Di sogni.” E oggi, in un mondo dove l’intelligenza artificiale, il profitto e la polarizzazione sembrano divorare ogni spazio di umanità, questo teatro diventa un atto di resistenza poetica.

Una quadrilogia che parla anche di noi

Se l’epopea dei Lehman era una riflessione su come il denaro abbia plasmato l’identità americana (e globale), il nuovo capitolo sembra volerci dire qualcosa di ancora più urgente: dove ci ha portato tutto questo? Cosa resta di quella cultura del successo, della crescita infinita, del “se vuoi, puoi”? Cosa resta delle persone, della fragilità, dei valori? Ecco perché questa possibile quadrilogia non è solo un’aggiunta, ma una riflessione essenziale sul nostro tempo. E Massini lo fa con il suo stile inconfondibile: incalzante, lucido, poetico. Come un nuovo Eschilo del XXI secolo, che mette in scena non il destino degli dèi, ma il crollo delle illusioni moderne .

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