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Shrek, l’orco che visse felice e contento. Dalla fiaba di Steig al film DreamWorks

È impossibile non riconoscere Shrek, l’orco burbero ma buono dal caratteristico aspetto verde. Forse, però, non tutti sanno che il personaggio reso noto dal film del 2001 di Andrew Adamson e Vicky Jenson nasce nel 1990 dalla penna dello scrittore William Steig.

Steig, morto nel 2003 durante le riprese del secondo dei quattro episodi della saga di Shrek, si è distinto nel mondo della cultura come artista, illustratore e scrittore per l’infanzia. Nella sua vasta produzione letteraria spicca su tutti la fiaba illustrata Shrek! del 1990 in cui si narrano le avventure che l’omonimo orco intraprende per sposare la sua amata principessa orchessa, sovvertendo i canoni tradizionali secondo cui solo aitanti principi azzurri convolano a giuste nozze con bellissime principesse umane.

Il nome “Shrek” deriva dallo yiddish “schreck”, che significa paura e terrore (un chiaro riferimento linguistico alle origini ebraiche e polacche della famiglia dello scrittore). Di certo il grosso orco verde spaventa solo all’inizio, rivelandosi poi di gran cuore e pronto ad aiutare gli amici.

La DreamWorks di Steven Spielberg acquista i diritti della fiaba e la trasformerà nel primo lungometraggio d’animazione ad aver vinto il Premio Oscar come miglior film d’animazione nel 2002 (questa categoria infatti era stata introdotta agli Oscar solo in quell’anno).

Così come la fiaba di Steig, anche il film, arricchito di molti contenuti e personaggi, mantiene vive le caratteristiche del simpatico orco verde che, da solitario e burbero, si scopre innamorato e disposto a tutto per la sua amata Fiona e gli amici.

L’orco vive in una casa nel mezzo di una palude e passa le giornate a spaventare la gente. La sua vita viene improvvisamente stravolta quando incontra Ciuchino, un asino parlante, esiliato dalle terre di Duloc –  in cui regna il crudele Lord Farquaad – insieme a tutti i personaggi delle favole.

Ciuchino si trasferisce nella casa di Shrek, seguito da Pinocchio, i Setti Nani, Biancaneve, Cappuccetto Rosso e tanti altri. La situazione per Shrek diventa insopportabile tanto che decide di recarsi da Lord Farquaad e riportare la calma a Duloc e sbarazzarsi così dei personaggi esiliati che occupano casa sua.

Nel frattempo, il perfido Farqaad scopre che per regnare incontrastato deve sposare una principessa e, tra le varie, sceglie Fiona, che è rinchiusa in una torre e deve essere liberata da un drago. Farqaad, troppo vigliacco per affrontare l’impresa, indice un torneo per selezionare colui che andrà in missione. Su tutti prevarrà Shrek, che si trovava al torneo non per parteciparvi ma per intimare a Lord Farquaad di riprendersi i personaggi fiabeschi esiliati. Shrek accetta l’impresa di salvare Fiona purché il dittatore faccia tornare gli esiliati a Duloc e così parte alla volta del castello del drago.

L’esito della missione si rivela pieno di sorprese: non solo Ciuchino e il drago (che è una femmina di drago) si innamoreranno perdutamente, ma lo stesso Shrek sarà colpito dalla freccia di Cupido, innamorandosi di Fiona, la quale è vittima di un incantesimo che, la notte, la trasforma in una orchessa, tutta verde proprio come Shrek.

Dopo una serie di avventure, malintesi e colpi di scena alla fine amore e amicizia trionferanno e Fiona sarà libera dall’incantesimo, trasformandosi definitivamente in un’orchessa.

Il “e vissero tutti felici e contenti” è quindi d’obbligo, anche se le avventure di Shrek, Fiona e Ciuchino non si fermano qui: dopo il grande successo del primo film, ne verranno infatti girati altri tre: Shrek 2 (2004), Shrek terzo (2007) e Shrek e vissero felici e contenti (2010), oltre allo spin-off Il gatto con gli stivali (2011) dedicato al personaggio reso celebre dal doppiaggio di Antonio Banderas nella versione italiana.

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Valentina Morlacchi 

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