Sandokan rivive: la Tigre della Malesia torna in una serie evento

25 Novembre 2025

Dal 1° dicembre 2025 su Rai 1 arriva la serie "Sandokan", con Can Yaman nel ruolo della Tigre della Malesia: avventura, romanticismo e libertà in un colosso televisivo italiano.

Sandokan rivive: la Tigre della Malesia torna in una serie evento

Con l’1 dicembre 2025 segna l’appuntamento televisivo della stagione: Sandokan, moderna rivisitazione del capolavoro d’avventura di Emilio Salgari, approda sulla rete ammiraglia Rai in prima serata. Prodotta da Lux Vide in collaborazione con Rai Fiction, distribuita da Fremantle, la serie promette di essere un’operazione ambiziosa: cast internazionale guidato da Can Yaman nel ruolo del protagonista, location da sogno, tecnologia visiva e un racconto che unisce avventura, romanticismo e impegno.

Un eroe al centro del mito

Sandokan è uno dei personaggi letterari più amati del nostro Paese: il pirata della Malesia, la Tigre di Mompracem, creato da Salgari nel ciclo indo‑malese. Con la sua ciurma di pirati, la lotta contro l’impero britannico e l’amore impossibile per la “Perla di Labuan”, Marianna, Sandokan incarna da sempre la voglia di libertà, la ribellione e l’avventura. La serie del 2025 ne racconta le origini, l’ascesa e la trasformazione in leggenda.

Trama e ambientazione

Ambientata nel 1841 nel Borneo, terra di foreste, mari e contrasti coloniali, la storia vede Sandokan vivere alla giornata come pirata, fino all’incontro con Marianna Guillonk, figlia del console britannico sull’isola di Labuan. L’amore impossibile fra i due, la lotta per la libertà del suo popolo, la ribellione contro l’occupazione inglese: sono gli ingredienti di una storia che si nutre di immagini forti e di emozioni profonde.

Labuan diventa il simbolo dell’incontro fra due mondi: quello delle antiche tradizioni indigeni, quello della potenza coloniale, e fra questi si colloca Sandokan, che dovrà decidere chi essere e per cosa combattere. Un racconto di formazione, di identità e di lotta.

Un cast internazionale e una produzione di respiro globale

Tra le punte di forza della serie c’è senza dubbio il cast: Can Yaman interpreta Sandokan; lo affiancano Alanah Bloor nel ruolo di Marianna, Ed Westwick come Lord James Brooke – l’antagonista britannico –, Alessandro Preziosi nei panni di Yanez de Gomera, John Hannah e molti altri.

La regia è affidata a Jan Maria Michelini e Nicola Abbatangelo, con sviluppo della serie a cura di Alessandro Sermoneta, Scott Rosenbaum e Davide Lantieri.

Location e tecnologia

La produzione ha puntato su un set ambizioso: le riprese hanno toccato Lazio, Toscana, Calabria e anche altre location in esterni e studio, tra cui la costruzione di una colonia inglese rievocata in Calabria.

Il risultato è una fiction che aspira al respiro internazionale, capace di offrire paesaggi, scenografie e atmosfere degne dei film d’avventura d’alta gamma. Il mix tra location italiane e scenografia digitale rende il progetto ancora più interessante in ottica export.

Un’immagine attuale del mito

Ciò che rende questa serie particolarmente affascinante è la sua capacità di reinterpretare il mito in chiave contemporanea. Non si tratta semplicemente di riproporre la stessa storia, ma di restituire un Sandokan più articolato, consapevole, in bilico tra pirata e leader rivoluzionario, tra ammirazione e responsabilità. In un mondo dove la libertà non è scontata, il suo messaggio risuona forte.

Marianna non è più solo “donna in pericolo” ma figura attiva e autonoma, con desideri e sogni propri. Il conflitto non è solo esterno, ma anche interno: chi sono i colonizzati? chi i liberatori? Quale prezzo paga chi sceglie la ribellione? Questi interrogativi rendono la serie più di un’avventura romantica: la rendono un racconto moderno e significativo.

Perché questa serie è un’occasione per il pubblico italiano

Riscoprire un classico: La figura di Sandokan appartiene alla memoria collettiva italiana: quelli che hanno letto Salgari da bambini, quelli che ricordano la vecchia serie tv degli anni Settanta con Kabir Bedi. Questa nuova edizione è un ponte tra passato e presente.

Produzione di qualità: Il livello produttivo è elevato, con standard internazionali, cast e ambientazioni curati: un passo in avanti per la fiction italiana.

Temi attuali: Libertà, identità, differenza culturale, ambiente: tutti temi che, pur inseriti in un contesto epico e storico, parlano al presente.

Accessibilità e distribuzione: Dopo la messa in onda su Rai 1, è prevista la disponibilità su piattaforme streaming (come Disney+ nei territori internazionali) rendendo la serie fruibile anche al pubblico globale.

Valore per i libri: Per chi ama leggere: la serie offre un “aggancio” interessante verso i romanzi di Salgari, che possono essere ripresi o riscoperti dopo l’uscita televisiva.

Qualche nota curiosa

Il personaggio di Sandokan è stato reinterpretato più volte nel corso degli anni: questa nuova versione mira a essere la più ambiziosa.

Le location italiane che hanno ospitato le riprese diventano, di fatto, mete turistiche per gli appassionati della fiction.

Il progetto internazionale dietro la serie – con un cast europeo e produzione italo‑francese – testimonia la crescente apertura della fiction italiana a mercati esteri.

Considerazioni finali

Quando Sandokan salpa di nuovo, non è solo per riaccendere il mito: è per raccontare una storia che ha ancora molto da dire. Per ridefinire l’avventura, dar voce a libertà, ribellione e identità. Per aprire finestre sull’esotico, sì, ma anche sul nostro mondo. In un Paese che troppo spesso conta solo sull’effimero, il ritorno della Tigre della Malesia è un invito a tornare a sognare, a viaggiare con la mente e a combattere per ciò in cui crediamo.

Il 1° dicembre 2025 segnerà l’inizio di questa nuova impresa televisiva: preparatevi a salpare.

Dal 1° dicembre 2025 su Rai 1 arriva la serie “Sandokan”, con Can Yaman nel ruolo della Tigre della Malesia: avventura, romanticismo e libertà in un colosso televisivo italiano.

© Riproduzione Riservata