Sandokan: tutti i personaggi del mito curiosità e caratteristiche 

2 Dicembre 2025

Scopri tutti i protagonisti e i personaggi secondari che ruotano intono al magico mondo esotico di Sandokan.

Sandokan: tutti i personaggi del mito curiosità e caratteristiche 

Il ritorno di Sandokan sullo schermo non è soltanto l’occasione per riscoprire un grande eroe della letteratura avventurosa, ma anche per rituffarsi in un mondo popolato da personaggi carismatici, sfaccettati, capaci di incarnare sogni di giustizia, sete di vendetta, ideali di libertà o passioni senza compromessi.

Il cuore della saga resta il principe pirata, certo, ma attorno a lui si muove un’intera costellazione di figure fondamentali: amici leali, nemici giurati, amori impossibili e comprimari che, pur restando in secondo piano, danno spessore e respiro a una storia senza tempo.

In questa nuova serie, i personaggi prendono vita con un rinnovato vigore: più profondi, più contraddittori, più moderni pur mantenendo la forza archetipica che li ha resi immortali.

Sandokan: I volti del mito chi sono i personaggi attorno a Sandokan nella nuova serie TV

Sandokan

Sandokan, interpretato da Can Yaman, non è solo l’eroe romantico che già conoscevamo: qui è un principe spodestato e guerriero tormentato, feroce contro gli oppressori britannici, ma anche capace di struggimento e malinconia. Il suo passato da sovrano lo accompagna come un’ombra, e il desiderio di vendetta si mescola con quello di giustizia.

Non è un pirata spensierato, ma un uomo in conflitto, sospeso tra l’onore e la necessità di sopravvivere. La serie punta molto sulla sua complessità interiore: la rabbia repressa, la fedeltà ai suoi compagni, la vulnerabilità nei confronti di Marianna. È un Sandokan meno fumettistico e più tragico, più spigoloso e profondamente umano.

Yanez de Gomera

Al suo fianco, come da tradizione, c’è Yanez de Gomera, qui interpretato da Alessandro Preziosi. Yanez è la spalla fedele, l’amico ironico, l’europeo che ha rinnegato l’Occidente per combattere al fianco degli oppressi. Ma è anche un uomo dotato di un fascino ambiguo, quasi un trickster, un personaggio sempre a metà tra complicità e autonomia. In questa versione della serie, il rapporto tra Yanez e Sandokan è più ricco di sfumature: c’è affetto, certo, ma anche tensione, divergenze di vedute, scelte morali che non sempre coincidono. Yanez rappresenta il lato disincantato della lotta, colui che sa quando combattere e quando ritirarsi, quando l’ideale diventa pericoloso e quando, invece, è necessario spingersi oltre ogni rischio.

Marianna

Poi c’è lei, Marianna, la “Perla di Labuan”, interpretata da Alanah Bloor, figura chiave per la trasformazione del protagonista. Marianna non è più la fanciulla passiva e idealizzata dei vecchi racconti, ma una giovane donna consapevole, divisa tra due mondi. Cresciuta nell’universo coloniale britannico, ma attratta dal carisma selvaggio di Sandokan, Marianna è un personaggio liminale, che mette in discussione l’ordine imposto e si lascia sedurre dalla possibilità di una libertà diversa. La serie lavora molto sulla sua evoluzione: da figura decorativa a presenza attiva nella vicenda, capace di compiere scelte difficili, di tradire le aspettative della sua classe sociale, di ribellarsi a un destino scritto da altri.

Tremal-Naik

Tra i comprimari, non manca la figura di Tremal-Naik, interpretato con intensità da Ed Westwick. Tremal-Naik, nella saga di Salgari, è un cacciatore del Bengala, tormentato dal rapimento della sua amata Ada da parte dei Thugs. Nella serie, diventa una figura misteriosa, cupa, segnato da un passato doloroso che lo ha reso schivo e letale. È un personaggio che cammina sul filo della vendetta, animato da una rabbia fredda e da un senso dell’onore intransigente. Il suo rapporto con Sandokan è fatto di rispetto reciproco ma anche di scontro tra codici morali diversi: Tremal-Naik è il simbolo della giustizia privata, dell’uomo che ha visto il peggio e ha imparato a sopravvivere a costo di perdere parte della propria umanità.

Kammamuri

Accanto a lui, non possiamo non citare Kammamuri, il servitore leale che nella serie viene restituito con maggiore dignità e forza. Non più semplice spalla comica o personaggio di contorno, Kammamuri diventa qui un guerriero consapevole, portatore di una tradizione, di un modo diverso di vivere il conflitto e il sacrificio. È il legame con la terra e con il passato, ma anche con l’etica della resistenza.

Lord James Brooke

Tra gli antagonisti, spicca naturalmente Lord James Brooke, il governatore britannico che rappresenta l’Impero, l’ordine coloniale, l’arroganza di una civiltà che si crede superiore. Ma la serie evita la banalizzazione: Brooke non è solo un villain caricaturale, è un uomo che crede davvero nella missione civilizzatrice, che si illude di portare progresso e legge, convinto di essere nel giusto. Proprio per questo è pericoloso. E quando entra in conflitto con Sandokan, si ha lo scontro tra due visioni del mondo: quella dell’ordine imposto e quella della libertà conquistata col sangue.

Completano il quadro numerosi personaggi secondari: pirati, principesse, spie, mercanti doppiogiochisti. Ognuno di loro contribuisce a rendere questo universo più vivo, più denso, più stratificato. La nuova Sandokan non è solo avventura, ma racconto corale di un’epoca e di un’idea di mondo in trasformazione. Il fascino dell’Oriente, il mito dell’eroe ribelle, il tramonto degli imperi, tutto si intreccia in una narrazione che cerca di restituire alle figure salgariane lo spessore che meritano.

In fondo, è questo che rende Sandokan un classico: la sua capacità di parlare a ogni generazione, attraverso personaggi che portano con sé i grandi temi della libertà, dell’amore, del tradimento, della giustizia e della perdita. E se questa nuova serie riuscirà a farli brillare di nuova luce, sarà perché non si limita a riportarli in scena, ma li reinventa senza tradirli. Un’avventura che vale la pena seguire, per riscoprire non solo un’icona, ma tutto il mondo che gravita intorno a lui.

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