“Piccole cose come queste”, il film tratto dal romanzo di Claire Keegan

6 Gennaio 2025

Scopri "Piccole cose come queste", un film che si concentra su un protagonista tormentato, interpretato da Cillian Murphy, che si trova a confrontarsi con le proprie colpe del passato, e le differenze e le analogie col romanzo da cui è tratto.

Piccole cose come queste, un film che si concentra su un protagonista tormentato, interpretato da Cillian Murphy, che si trova a confrontarsi con le proprie colpe del passato.

Il film in programmazione al cinema “Piccole cose come queste“, diretto da Tim Mielants, porta sul grande schermo l’intensa storia tratta dal romanzo Piccole cose da nulla di Claire Keegan. Con una narrazione che esplora temi di colpa, redenzione e coraggio, il film si confronta con il testo originale in un dialogo ricco di sfumature e significati.

Piccole cose come queste, un inverno irlandese di verità e scelte

Ambientato nella cittadina irlandese di New Ross negli anni ’80, Piccole cose da nulla segue le vicende di Bill Furlong, un venditore di carbone e legna da ardere. Durante il periodo natalizio, Bill scopre una realtà nascosta che coinvolge le “Case Magdalen”, istituzioni gestite da ordini religiosi dove donne e ragazze venivano internate, spesso contro la loro volontà, per presunte trasgressioni morali.

Queste case, conosciute come “lavanderie Magdalen” o Magdalene Laundries, esistevano in Irlanda fino agli anni ’90. In esse, le donne erano costrette a lavorare in condizioni di sfruttamento, spesso subendo abusi fisici e psicologici. La loro esistenza è uno dei capitoli più oscuri della storia recente irlandese, e il romanzo di Keegan getta luce su queste istituzioni, mettendo in evidenza le complicità di una società che preferiva voltarsi dall’altra parte.

Quando Bill si trova di fronte a una giovane donna sfruttata in una di queste case, deve affrontare una scelta morale che metterà alla prova la sua umanità e il suo senso di giustizia, spingendolo a interrogarsi su cosa significhi davvero agire con integrità in un mondo pieno di compromessi.

Il film: un’interpretazione visiva dell’intimità

Nel film, Cillian Murphy interpreta Bill Furlong con una sensibilità che cattura la sua lotta interiore. La regia di Tim Mielants, nota per la sua attenzione ai dettagli emotivi (The Terror, Peaky Blinders), trasforma le pagine del romanzo in un’esperienza visiva intensa e intima. Il paesaggio invernale, freddo e grigio, diventa una metafora del peso morale che grava su Bill e sulla comunità che lo circonda.

Rispetto al romanzo, il film accentua l’aspetto visivo delle lavanderie Magdalen, mostrando con crudo realismo le condizioni delle donne e il loro isolamento. Mielants introduce scene che amplificano il senso di oppressione e denuncia, differenziandosi dalla sobrietà stilistica di Keegan, che si affida a una prosa essenziale e tagliente.

Differenze tematiche tra romanzo e film

Mentre il romanzo si concentra sull’interiorità di Bill e sulla potenza del non detto, il film amplia il contesto sociale, mostrando le dinamiche di una comunità complice, dove la Chiesa e la società civile si intrecciano in un silenzio che perpetua le ingiustizie.

Bill Furlong: Nel libro, Bill è un uomo semplice e riflessivo, con un passato segnato dalla sua nascita illegittima. Il film approfondisce questo aspetto, mostrando flashback della sua infanzia e del rapporto con la donna che lo ha cresciuto.

Le lavanderie Magdalen: Keegan suggerisce la loro presenza attraverso dettagli e dialoghi impliciti, mentre il film ne fa un elemento centrale, mostrando la crudezza delle condizioni delle donne e il peso della colpa collettiva.

Le Case Magdalen: una vergogna storica

Le lavanderie Magdalen sono state istituzioni gestite principalmente da suore cattoliche in Irlanda, dove le donne venivano inviate per presunte “deviazioni morali”, come gravidanze fuori dal matrimonio o comportamenti giudicati inappropriati. Costrette a lavorare in lavanderie industriali senza compenso, molte di loro vivevano in condizioni di isolamento e abuso.

Questi luoghi, che avrebbero dovuto offrire “redenzione”, si sono rivelati prigioni in cui la dignità umana veniva sistematicamente negata. La scoperta di tombe non segnalate e di registri che documentano abusi ha portato negli ultimi decenni a una presa di coscienza collettiva e a scuse ufficiali da parte del governo irlandese.

Un’opera che interroga la coscienza

“Piccole cose come queste” e “Piccole cose da nulla” condividono l’obiettivo di mettere in discussione le complicità di una società che ha scelto il silenzio di fronte all’ingiustizia. Il film amplifica la potenza visiva della narrazione, offrendo un ritratto commovente di una lotta individuale contro il sistema.

La storia di Bill Furlong diventa un simbolo universale del coraggio necessario per agire controcorrente, ricordando che, anche nelle situazioni più oscure, sono proprio le “piccole cose” a fare la differenza.

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