La lunga attesa per il lungometraggio Peaky Blinders: The Immortal Man sta finalmente per concludersi, almeno in parte. Il film è pensato come la prosecuzione della saga televisiva, spostando l’azione nel contesto della Seconda Guerra Mondiale, in un’era in cui Birmingham è sotto attacco, le alleanze si spostano e le guerre, pubbliche e private, si intrecciano.
Peaky Blinders: anticipazioni e novità tutto quello che dobbiamo sapere
Cillian Murphy tornerà nel ruolo di Tommy Shelby, che funge non soltanto da volto principale, ma anche da produttore esecutivo del progetto. Tra i nomi già annunciati troviamo Rebecca Ferguson, Barry Keoghan, Tim Roth, Stephen Graham, Sophie Rundle, Ned Dennehy, Packy Lee, Ian Peck. Una squadra che promette un ritorno carico di tensione, con lo stesso stile elegante e brutale che ha fatto di Peaky Blinders un fenomeno globale.
Il regista sarà Tom Harper, con sceneggiatura affidata a Knight stesso. Le riprese si sono svolte prevalentemente tra settembre e dicembre 2024, in studi a Digbeth (Birmingham) e in altre location britanniche. Initialmente si pensava a un’uscita nel 2025, ma al momento vari indizi suggeriscono che il debutto potrebbe slittare su Netflix nel 2026, riportando lo spettatore in un’Inghilterra devastata dalla Seconda guerra mondiale.
Secondo quanto rivelato, la trama seguirà Tommy nel suo periodo più oscuro, forse quello della “redenzione impossibile” o dell’ultima sfida contro se stesso e il sistema che ha contribuito a corrompere.
Il film è descritto come un capitolo esplorativo, un “Peaky Blinders at war” in cui conflitti esterni (nazisti, guerre mondiali) e rivalità interne si fondono. Knight ha più volte dichiarato che questo progetto era fin dall’inizio pensato come conclusione telefilmica differita su grande schermo.
La serie
Il sequel seriale: il ritorno della Shelby family nel 1953 Ma il film non segna la fine dell’universo Peaky: è confermato un sequel seriale che riprenderà la narrazione dopo gli eventi del film.
La serie sarà ambientata nel 1953, in un Birmingham che cerca di ricostruirsi dopo i bombardamenti subiti durante la guerra. L’obiettivo narrativo è far emergere una nuova generazione di Shelby, che si troverà a confrontarsi con le sfide del dopoguerra e con la lotta per il dominio urbano.
Due stagioni sono già state ordinate, ciascuna composta da sei episodi da circa un’ora. Il progetto è una coproduzione tra Netflix, BBC, e i produttori del franchise originale. Knight tornerà come sceneggiatore e produttore, mentre Cillian Murphy sarà coinvolto come executive producer (ma il suo ritorno come attore non è ancora confermato).
L’ambientazione post-bellica consente un contesto narrativo ricco: ricostruzione urbana, migrazioni interne, tensioni sociali, ricchezze che cambiano e criminalità che evolve. L’eredità della “leggendaria” famigerata gang dei Peaky e l’accettazione (o rifiuto) del potere da parte dei nuovi Shelby saranno temi centrali.
Quali sfide e potenzialità per il futuro del franchise?
Uno dei rischi maggiori è che il progetto seriale perda il carisma e l’intensità della serie originale. Mantenere l’equilibrio tra continuità e innovazione sarà essenziale: rispettare il mondo Peaky, ma espanderlo. Molti fan si chiedono se Tommy riapparirà attivamente nella serie sequel o se sarà relegato a presenza simbolica, mentore o figura storica. Il suo peso nell’universo narrativo resta enorme, ma il compito sarà gestirlo senza sommergere le nuove storie.
Il fascino dei Peaky non è solo nelle sparatorie o nei colpi criminali, ma nella mitologia del personaggio: scelte morali, identità, traumi. La challenge sarà far emergere una nuova mitologia Shelby coerente con quella precedente, ma che risuoni con un contesto nuovo (anni ’50). Espansione multimediale Il mondo Peaky è già in espansione anche al di fuori del video: spettacoli teatrali, balletto (es. Peaky Blinders: The Redemption of Thomas Shelby ) e prodotti derivati. Questa nuova stagione e il film probabilmente arricchiranno ulteriormente il merchandising, le esperienze immersive e le trasposizioni in altri media.