La seconda stagione di Palm Royale fa il suo attesissimo ingresso su Apple TV+ il 12 novembre 2025, distribuendo i dieci episodi che la compongono fino al 14 gennaio 2026. Dopo aver conquistato la critica e ottenuto ben 11 nomination agli Emmy nella sua prima edizione, la serie torna con rinnovata ambizione, nuovi rischi narrativi e una meta‑trama più ampia rispetto al semplice “sogno del club esclusivo”.
Palm Royale 2: Scopriamo tutte le novità
La seconda stagione di Palm Royale è un’occasione per vedere cosa accade quando il sogno dell’accettazione sociale diventa incubo , quando l’“arrivo” è solo l’inizio della rappresentazione e del compromesso. Più che mai, la serie gioca su due registri : quello del divertimento glam e quello della denuncia sociale.
Maxine non è più solo l’outsider che vuole farcela: ora è quella che deve gestire le conseguenze. E in un club dove tutti guardano, festeggiano e tramano, questa stagione promette di farci guardare non solo i costumi e le feste, ma anche le ferite che stanno dietro al sorriso.
Se ami serie che mescolano festa e frattura, potere e vulnerabilità, Palm Royale stagione 2 è certamente da tenere d’occhio.
Il punto di partenza: dove eravamo rimasti
Al termine della prima stagione, la protagonista Maxine Dellacorte‑Simmons (interpretata da Kristen Wiig) si trovava in una posizione assai precaria: dopo aver cercato di inserirsi nel club più ambito di Palm Beach, affrontava scandali, tradimenti e svelamenti che ne avevano scosso le fondamenta sociali.
Tra i momenti più definitivi: il tentato assassinio del presidente Nixon, l’amante di Maxine che rimane coinvolto, e la rivelazione di tradimenti interni al consorzio di potere femminile della società cosmopolita americana degli anni ’60. Con questi presupposti, la seconda stagione riprende non dal trionfo , ma dalla scossa.
Cosa cambia nella stagione 2
La seconda stagione assume un tono più critico e audace. Non si tratta più solo di “come entrarci”, ma di “come sopravvivere” una volta entrati. Maxine si ritrova in una condizione di quasi esilio sociale: il suo status è compromesso e deve ridefinire non solo la sua ascesa, ma anche la sua identità.
Altri personaggi, come Linda Shaw (Laura Dern), affrontano problemi ben più gravi: dall’accusa di tentato omicidio politico alla minaccia della pena di morte, un salto narrativo che porta la serie nell’arena della commedia drammatica con sottotesto politico e sociale.
Inoltre, la seconda stagione presenta un ampliamento del cast e delle dinamiche: tra le new‑entry troviamo nomi come John Stamos, Patti LuPone, Vicki Lawrence, che introducono nuove linee narrative e potenziale caos all’interno del club e oltre.
Il contesto stilistico e tematico
Ambientata nella Palm Beach della fine degli anni ’60, la serie mescola satira sociale, commedia d’epoca e dramma personale in un cocktail visivo che punta molto sull’estetica, vestiti pastello, atmosfere di society, costumi glam e scenografie lussuose.
Ma la bellezza serve da contrappunto: dietro le luci e le feste si nascondono inganni, lotte di potere, sessismo, classismo. Questa stagione cerca di riflettere non solo la corsa all’accettazione nell’élite, ma anche il prezzo del riconoscimento sociale, in particolare per le donne in un sistema ancora fortemente patriarcale e gerarchico.
Le dichiarazioni di Laura Dern riassumono bene il tema: “Ho deciso di entrare in un club che è combattuto tra ricchezza materiale e valore vero, e questo non fa per me. È una riflessione dei nostri tempi”.
I personaggi chiave e le loro traiettorie
Maxine Dellacorte‑Simmons (Kristen Wiig): tornata in scena con la reputazione in frantumi, deve riscoprire la propria voce e capire cosa vuole davvero. Non più solo sopravvivere alla società, ma capire se farà parte del gioco o se lo ribalterà.
Linda Shaw / Penelope Rollins (Laura Dern): un uomo potente ha puntato su di lei, ma questa stagione la vede “in trincea”. Accuse gravi, rischi reali, insicurezze nascoste dietro la maschera della donna in carriera.
Robert Diaz (Ricky Martin): bartender gay sotto copertura in un’epoca in cui l’identità non poteva dichiararsi. La sua presenza rappresenta una delle linee più interessanti: l’ombra, l’alterità, il doppio.
Le figure secondarie (Evelyn‑Allison Janney, Norma‑Carol Burnett, Mitzi‑Kaia Gerber) acquistano maggiore spazio e profondità. La società del club non è formata solo da figure d’élite statiche: è un organismo vivo, con movimenti, tradimenti, alleanze che cambiano.
Perché guardarla (e perché potrebbe valerne la pena)
Rito sociale e costume storico: se ami le serie ambientate negli anni ’60 con un forte senso dello stile, questa è una scelta perfetta.
Satira e denuncia : non è solo divertente, è anche pensata come riflessione sul potere, la società, le donne che cercano di farsi spazio.
Personaggi femminili al centro: la serie mette in primo piano donne che non vogliono solo essere accettate, ma che provano a cambiare le regole del gioco.
Evoluzione narrativa: la seconda stagione promette più rischio, meno glissature, più spinta verso il conflitto vero.
Qualche avvertenza
Non aspettarti una commedia leggera: c’è molto intrigo, tradimento e tensione. L’estetica pop non copre tutto: sotto la superficie c’è spesso un dramma che stanzia la frase “la grande festa ha un prezzo”.
Se cerchi solo leggerezza, potresti restare disorientato dal tono più grave. Un’altra nota: per chi non ha visto la prima stagione, la seconda può risultare meno immediata. Molti archi narrativi riprendono questioni lasciate aperte, quindi una visione della stagione 1 è consigliata.
La serie Palm Royale è liberamente ispirata al romanzo Mr. & Mrs. American Pie di Juliet McDaniel, pubblicato nel 2018 negli Stati Uniti.
Il libro racconta la storia di Maxine Simmons, una donna ambiziosa e disfunzionale che cerca di reinventarsi nella società conservatrice degli anni ’70, puntando a vincere il titolo di Mrs. American Pie per dimostrare di essere “la donna ideale d’America”.
Il tono è ironico, satirico e a tratti assurdo, in perfetta linea con l’adattamento seriale.
La serie prende ampie libertà narrative rispetto al romanzo, ampliando i personaggi secondari e traslando l’ambientazione dalla California a Palm Beach, accentuando l’elemento glamour e le tensioni di classe.
