È scomparso oggi, all’età di 92 anni, Franco Migliacci, produttore, editore discografico e paroliere famoso per successi del calibro di “Ancora“, “Che sarà” e “Nel blu dipinto di blu“.
A darne notizia per primo, il giornalista e conduttore televisivo Clemente Mimun:
“Franco Migliacci, paroliere di alcune tra le più belle canzoni italiane (tra cui ‘Nel blu dipinto di blu’), produttore discografico, editore musicale e talent scout, si è spento a 92 anni in una clinica romana. Accanto a lui, fino alla fine, la sua famiglia”.
Per ricordare Franco Migliacci, riscopriamo proprio “Nel blu dipinto di blu”, storia di un successo nato quasi per caso, dall’incontro di Migliacci e Modugno in una strana mattina iniziata non proprio col piede giusto.
“Uno dei più grandi autori della canzone italiana di tutti i tempi”
A dare l’addio a Franco Migliacci il mondo della musica e dello spettacolo ma anche delle istituzioni. Il Sottosegretario alla Cultura con delega alla Musica e allo Spettacolo dal vivo, Gianmarco Mazzi, ha così commentato la scomparsa dell’autore di “Nel blu dipinto di blu”:
“Franco Migliacci è stato uno dei più grandi autori della canzone italiana di tutti i tempi. Ha lasciato testi leggendari di canzoni che hanno segnato momenti generazionali indimenticabili, dal dopoguerra ai giorni nostri. Parole che rappresentano ai massimi livelli la cultura popolare della nostra Nazione e che sono, ancora oggi, amate in tutto il mondo. Esprimo la mia più affettuosa vicinanza alla famiglia”.
“Nel blu dipinto di blu”
Penso che un sogno così non ritorni mai piùMi dipingevo le mani e la faccia di blu Poi d’improvviso venivo dal vento rapito E incominciavo a volare nel cielo infinitoVolare oh, ohCantare oh, oh Nel blu dipinto di blu Felice di stare lassù E volavo, volavo felice più in alto del sole Ed ancora più su Mentre il mondo pian piano spariva lontano laggiù Una musica dolce suonava soltanto per meVolare oh, ohCantare oh, oh Nel blu dipinto di blu Felice di stare lassù Ma tutti i sogni nell’alba svaniscon perché Quando tramonta la luna li porta con sé Ma io continuo a sognare negli occhi tuoi belli Che sono blu come un cielo trapunto di stelleVolare oh, ohCantare oh, oh Nel blu degli occhi tuoi blu Felice di stare quaggiù E continuo a volare felice più in alto del sole Ed ancora più su Mentre il mondo pian piano scompare negli occhi tuoi blu La tua voce è una musica dolce che suona per meVolare oh, ohCantare oh, oh Nel blu degli occhi tuoi blu Felice di stare quaggiù Nel blu degli occhi tuoi blu Felice di stare quaggiù Con te
Storia di un successo nato per caso
È il 1 febbraio del 1958 quando Domenico Modugno sale sul palco dell’Ariston di Sanremo per lasciare stupefatti migliaia di italiani sulle note di “Nel blu dipinto di blu” , ribattezzata poi a furor di popolo come “Volare“. Un brano nato quasi per caso, in una giornata romana del luglio 1957, nata dall’intuizione di Migliacci e Modugno.
Fu proprio Migliacci ad avere l’improvvisa ispirazione dopo essersi svegliato ancora frastornato dalla sbronza di quel giorno. La prima cosa che vide davanti ai suoi occhi al risveglio, fu il quadro di Chagall “Le coq rouge dans la nuit“, appeso a una parete della sua casa.
L’opera raffigurava un uomo che volava e una figura dipinta di blu. Furono queste immagini a fargli buttare giù parte del testo: “Di blu mi sono dipinto / di blu mi sono vestito / per intonarmi al cielo / lassù nel firmamento / volare verso il sole“.
“Nel blu dipinto di blu”, la materializzazione di un sogno
“Penso che un sogno così non ritorni mai più”.
È questa la frase che dà inizio a un sogno, come dichiareranno successivamente i due autori. Ed è proprio questo incipit a dare inizio a quella visione onirica di un uomo che, confondendosi con il colore del cielo e che allo stesso potrebbe ricordare gli occhi della sua amata, sfocia in un volo di libertà che Modugno enfatizza con l’apertura delle braccia al ritornello.
Volare finalmente liberi e oltre il sole nel cielo azzurro e da lì godersi la visione del mondo rimpicciolito. Uno stralcio del testo che materializza quel sogno d’infanzia al quale si aggiungono il vento e due occhi blu.
Franco Migliacci
Ma chi è Franco Migliacci? L’autore di “Nel blu dipinto di blu” nasce a Mantova il 28 ottobre 1930, ma cresce e studia a Firenze dopo il trasferimento con tutta la famiglia.
Il suo primo approccio con il mondo dello spettacolo non avviene nell’ambito della musica: Migliacci viene infatti notato ad un concorso per attori emergenti, che gli permette di recarsi a Cinecittà e partecipare, seppur con un piccolo ruolo, a una pellicola di Nino Taranto.
Affascinato dall’esperienza, Franco decide di trasferirsi a Roma per intraprendere la carriera di attore. Nella Città Eterna lavora spesso come comparsa o con piccoli ruoli, finché non comincia a scopre il mondo degli sceneggiati televisivi, per cui comincia a lavorare.
Il successo come paroliere arriva improvviso, tanto forte quanto inaspettato, con l’intuizione di “Nel blu dipinto di blu”. Da allora non solo ha inizio la lunga collaborazione con Modugno, ma anche la carriera di paroliere, che conduce Migliacci verso successi sempre più importanti con artisti del calibro di Mina, Milva, Fred Bongusto, Rita Pavone e Patty Pravo.
Nel frattempo, inizia a lavorare anche come doppiatore e firma diverse sigle di cartoni animati: fra questi Daltanious, Heidi, Le nuove avventure di Lupin III e Mazinga.
Franco Migliacci muore in una clinica romana il 15 settembre 2023, all’età di 92 anni.