Johnny Depp torna alla regia con Modì, tre giorni sulle ali della follia, il suo secondo film da regista, presentato alla 19ª Festa del Cinema di Roma. Dopo il suo esordio dietro la macchina da presa nel 1997 con Il coraggioso (The Brave), che includeva nel cast anche Marlon Brando, Depp si cimenta nuovamente in un ruolo creativo e complesso, scegliendo di raccontare la vita tormentata del pittore livornese Amedeo Modigliani. Il film esplora tre giorni della vita di Modigliani, interpretato da Riccardo Scamarcio, e mette in scena una riflessione sul rapporto tra arte e libertà.
Nelle sale dal 21 novembre e presentato in anteprima italiana alla Festa del Cinema di Roma, dove la star hollywoodiana ha ricevuto il Premio alla Carriera, Modì, tre giorni sulle ali della follia è un viaggio cinematografico che esplora il confine tra genio e tormento, celebrando l’arte e la lotta per la libertà creativa.
Johnny Depp, attraverso la sua regia, offre una visione intima e complessa di Modigliani, mostrando sia i tratti drammatici che ironici del pittore. Presentato alla Festa del Cinema di Roma, il film è stato accolto con entusiasmo, dimostrando come la figura di Modigliani continui ad affascinare e a ispirare il pubblico e i cineasti.
Modì, tre giorni sulle ali della follia
La trama del film
Film biografico basato su un’opera teatrale di Dennis McIntyre, ambientato durante il soggiorno parigino dell’artista, nel 1916. Sul grande schermo, però, il regista Depp porta solo 48 ore: un’istantanea di vita. Modigliani, desideroso di porre fine alla propria carriera e lasciare la città, è in fuga dalla polizia per le strade della capitale francese, e si scontra con i suoi colleghi bohémien: l’artista francese Maurice Utrillo, il bielorusso Chaim Soutine e la sua musa e amante inglese Beatrice Hastings (interpretata da Antonia Desplat). È però quando incontra il collezionista d’arte internazionale Gangnat che la sua vita sembra essere sul punto di cambiare.
L’omaggio all’artista e alla sua complessa interiorità
In Modì, il titolo del film si ispira alla celebre frase di Charles Baudelaire e incarna una visione artistica che esplora il genio di Modigliani e la sua battaglia per la libertà espressiva. Ambientato in una Parigi bohemienne, il film si concentra su tre giorni intensi, tra passioni, eccessi e angosce dell’artista. Riccardo Scamarcio porta sullo schermo la profondità del pittore, rappresentandone il carisma e la sofferenza con una performance emotiva. Per Depp, questo progetto è stato un’opportunità per esplorare il tormento dell’artista e la bellezza intrinseca della sua visione, offrendo uno sguardo intimo sulla complessa psicologia di Modigliani.
Il viaggio attraverso i generi: tra dramma, biografia e ironia
Depp ha sottolineato che il film non segue un solo genere, ma intreccia elementi drammatici, biografici e una dose di ironia. Questo approccio riflette la personalità di Modigliani, che pur immerso in un’esistenza di difficoltà e dolori, riusciva a conservare un lato ironico e giocoso. Depp, nel dirigere questa pellicola, cerca di bilanciare il peso della tragedia con un’attenzione alla leggerezza, dando al pubblico un ritratto umano dell’artista che non sfocia mai nella mera idealizzazione. L’intento è quello di avvicinare gli spettatori al cuore pulsante della Parigi di inizio Novecento, una città viva di arte e trasgressione, mentre segue le orme di un artista in continua lotta tra genio e autodistruzione.
Riccardo Scamarcio nel ruolo di Amedeo Modigliani
L’attore italiano Riccardo Scamarcio interpreta il protagonista, mettendo in scena un Modigliani carico di vulnerabilità e passione. La sua interpretazione è stata elogiata per la capacità di catturare l’intensità del personaggio e la complessità del suo spirito tormentato. La scelta di Scamarcio è stata determinante per Depp, che ha riconosciuto in lui l’attore ideale per incarnare l’artista livornese. La sintonia tra i due sul set ha permesso la creazione di una narrazione coinvolgente, in cui il pubblico riesce a immergersi nei dilemmi personali dell’artista, accentuati da una fotografia suggestiva e da un’ambientazione che rende omaggio alla Parigi dell’epoca.
Johnny Depp da attore a regista
Acclamato attore, regista, musicista e produttore cinematografico, in oltre 40 anni di straordinaria carriera Johnny Depp ha interpretato ruoli iconici entrati nella storia del cinema come Jack Sparrow, nella celebre saga dei “Pirati dei Caraibi”, e numerosi personaggi nati dal genio di Tim Burton, tra cui Edward mani di forbice nell’omonimo film e Willy Wonka ne “La fabbrica di cioccolato”. Con Modì, l’attore americano torna a cimentarsi dietro alla cinepresa.
La prospettiva di Andrea Iervolino, produttore del film
Andrea Iervolino, CEO del gruppo Ilbe, ha condiviso alcuni dettagli sul progetto, sottolineando come Modì rappresenti un importante contributo culturale e artistico, non solo come omaggio a Modigliani ma come approfondimento sulla figura dell’artista “maledetto”. Iervolino ha descritto il film come una sfida produttiva, ma anche come un’opera di grande valore per il mercato internazionale. Ha sottolineato la sinergia con Depp e Scamarcio, entrambi profondamente coinvolti nel progetto, che ha portato a una rappresentazione autentica e sfaccettata del pittore.
Intervista ad Andrea Iervolino
Johnny Depp indossa i panni del regista di Modi, un film drammatico e biografico sull’artista italiano Amedeo Modigliani. Cosa rappresenta per l’Italia e, ancor più per Torino, ospitarne le riprese?
La città di Torino ha il potenziale per affermarsi quale polo cinematografico a livello globale, e la presenza a Torino della sede dislocata dei Tuscany Film Studios, costituisce un elemento fortemente attrattivo per le produzioni nazionali e internazionali.
I Tuscany Film Studios nascono infatti per portare l’arte di fare cinema in tutta Italia, non solo in Toscana e il nostro obiettivo non è solo creare un polo di riferimento per l’industria cinematografica del nostro Paese, ma anche di diventare un modello in grado di creare talenti e ispirare nuove generazioni di cineasti in tutta Italia. Per Torino ospitare le riprese di Modi rappresenta una vetrina internazionale per rilanciare il settore oltre i confini nazionali e affermarsi ancora di più come punto di riferimento dello star system.
Non solo nella trama, ma anche nel cast l’Italia è rappresentata da Riccardo Scamarcio che indossa i panni del protagonista del biopic e da Luisa Ranieri accanto a uno dei più grandi attori di sempre, la leggenda Al Pacino. Sono loro oggi, i nostri attori con appeal internazionale?
Riccardo e Luisa sono sicuramente due tra gli attori italiani con il più grande appeal internazionale. Tuttavia, l’industria cinematografica italiana dispone di numerosi giovani talenti che possono e devono essere conosciuti in tutto il mondo. Per far si che ciò accada, è però fondamentale che ci sia, da parte dell’industry cinematografica italiana, un concreto impegno per portare al di fuori dei confini nazionali i talenti del cinema italiano.
Personalmente credo che la strada per un rinnovato successo della nostra industria non possa prescindere dal proporre film internazionali, inserendo nel cast un mix di attori stranieri e nostrani. Solo così i talenti italiani, che sono tantissimi e non tutti ancora scoperti, possono iniziare ad avere visibilità a livello mondiale. Il nostro cinema deve guardare oltre il proprio Paese e mettere in campo sinergie con l’industria internazionale che vuole investire sulle icone del made in Italy. In questo senso, penso che Modì sia un grande esempio da replicare.
La trama, secondo quanto trapelato dalle prime indiscrezioni, dovrebbe incentrarsi su 48 ore di vita di Modigliani in una Parigi devastata dalla guerra. Cosa c’è ancora di non conosciuto di questo nostro artista?
Come per tutti gli artisti, il racconto che si può fare della loro vita non si ferma unicamente alle azioni e alle opere che ne hanno definito la grandezza. C’è un altro piano da raccontare, quello del Modigliani in quanto essere umano, che vede, legge e interpreta la realtà attraverso la sua arte.
Penso sia davvero interessante poter riflettere sui grandi avvenimenti storici tramite le emozioni di un grande artista come lui. La complessità della sua vita è difficile da rilevare integralmente, c’è ancora tanto che il pubblico può conoscere di Modigliani.
Ha un sogno nascosto ovvero cosa e chi vorrebbe produrre?
Il mio obiettivo è sempre stato quello di portare sul grande schermo le storie degli artisti, degli imprenditori e dei geni per cui l’Italia è nota nel mondo. Raccontiamo queste storie anche per valorizzare il Made in Italy e far conoscere l’Italia nel mondo. È quello che abbiamo fatto con Lamborghini – The man behind the legend, con Ferrari, quello che stiamo facendo con Modì ed è quello che faremo con Maserati, un grande racconto che si focalizza sulla storia dei fratelli omonimi e che sarà tra i nostri prossimi film in uscita.