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La Nebbiosa, il film mai girato da Pasolini su Milano diventa realtà grazie ad una mostra fotografica

La sceneggiatura de ''La Nebbiosa'', scritta da Pier Paolo Pasolini nel 1959, sarebbe dovuta diventare un film per la regia di Gian Rocco e Pino Serpi e invece il progetto non andò mai in porto e il testo rimase inedito per molti anni...

In mostra a Palazzo Moriggia di Milano, testi e foto degli anni ’60 che raccontano una città che non c’è più ma che è rimasta nel cuore di Pasolini. Una Milano per immagini raccontata dai grandi maestri di Contrasto e dai ricordi dei cittadini milanesi

MILANO – La sceneggiatura de ”La Nebbiosa”, scritta da Pier Paolo Pasolini nel 1959, sarebbe dovuta diventare un film per la regia di Gian Rocco e Pino Serpi e invece il progetto non andò mai in porto e il testo rimase inedito per molti anni fino alla sua pubblicazione, nel 2013, per il Saggiatore, nella collana Le Silerchie. Oggi quella stessa sceneggiatura dà il titolo alla mostra fotografica ”La Nebbiosa. Lo sguardo di Pasolini su una Milano ormai scomparsa”, fino al 14 settembre presso gli spazi espositivi di Palazzo Moriggia | Museo del Risorgimento di Milano.

LA MOSTRA PARTE I – Immagini di una Milano che non c’è più, scattate dai grandi maestri come Gianni Berengo Gardin, Ferdinando Scianna, Federico Garolla e da altri nomi della fotografia italiana d’autore, tratti dall’Archivio Contrasto, a eccezione delle immagini del Mufoco – Museo Fotografia Contemporanea, costituiscono la prima parte della mostra. Una Milano piena di ombre e luci, quelle del boom economico degli anni ‘60, i grattacieli Galfa e Pirelli, le nuove periferie e i quartieri in rovina oltre i Navigli, il nuovo quartiere Metanopoli progettato da Enrico Mattei, in conclusione una sorta di contraltare meneghino alla Roma di Accattone. Un vero e proprio racconto attraverso immagini e parole, dove le fotografie d’epoca si accompagnano a testi scelti de ‘La Nebbiosa’. Quali sarebbero potuti essere i luoghi e i volti di questo film mai girato?

LA MOSTRA PARTE II – Il 5 giugno verrà poi inaugurata la seconda parte della mostra, dal titolo “Lo sguardo dei milanesi fa rivivere una Milano ormai scomparsa”, un omaggio alla città scomparsa e a tutti coloro che la videro, come Pasolini, e la immortalarono attraverso le proprie immagini fotografiche. A costituire la rassegna saranno infatti gli stessi abitanti del capoluogo lombardo, invitati da uno speciale “appello” a condividere il ricordo della loro città, partecipando alla prima social exhibition milanese. I visitatori che porteranno con sé una o più fotografie – scattate a Milano e dintorni tra il 1950 e il 1965 – avranno la possibilità di esporre in mostra, con il loro nome, le migliori. Le 1850 caselle disponibili, una volta riempite con le fotografie selezionate, ricostruiranno così un mosaico ideale della Milano di quegli anni, come la percepirono i suoi abitanti.

CENNI BIOGRAFICI – Pier Paolo Pasolini nasce il 5 marzo del 1922 a Bologna. Insieme alla madre si trasferisce a Roma ma i primi anni sono difficilissimi, proiettato in una realtà del tutto nuova e inedita quale quella delle borgate romane. Sono tempi d’insicurezza, di povertà, di solitudine. Pasolini, piuttosto che chiedere aiuto ai letterati che conosce, cerca di trovarsi un lavoro da solo e lo ottiene, come correttore di bozza. Nel 1955 viene pubblicato da Garzanti il romanzo ‘Ragazzi di vita’, che ottiene molto successo, sia di critica che di lettori. Ma è comunque il cinema che lo appassiona maggiormente. Nel 1957 collabora al film di Fellini, ‘Le notti di Cabiria’, stendendone i dialoghi. Nel 1961 realizza il suo primo film da regista e soggettista, ‘Accattone’, ma viene vietato ai minori di 18 anni e suscita parecchie polemiche alla XXII mostra del cinema di Venezia. Nel 1962 dirige ‘Mamma Roma’; l’anno successivo l’episodio ‘La ricotta’ (inserito nel film a più mani ‘RoGoPaG’), che viene sequestrato e Pasolini viene imputato per reato di vilipendio alla religione dello Stato. Nel ’64 dirige ‘Il vangelo secondo Matteo’; nel ’65 ‘Uccellacci e Uccellini’; nel ’67 ‘Edipo re’; nel ’68 ‘Teorema’; nel ’69 ‘Porcile’; nel ’70 ‘Medea’; tra il ’70 e il ’74 la trilogia della vita, o del sesso, ovvero ‘Il Decameron’, ‘I racconti di Canterbury’ e ‘Il fiore delle mille e una notte’; per concludere col suo ultimo ‘Salò o le 120 giornate di Sodoma’ nel 1975. Poi, la mattina del 2 novembre 1975, viene trovato morto sul litorale romano ad Ostia.

24 maggio 2014

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