Ero una ragazzina quando ho visto per la prima volta il film “La casa degli spiriti” (1993) di Bille August. Ero rimasta incantata dalla storia della famiglia Trueba e dei personaggi femminili che popolavano le vicende di questa saga ambientata nel Cile del secolo scorso.
All’epoca non disponevo ancora di internet, quindi era inimmaginabile potersi informare sul film, sul regista e sugli interpreti. Ma, fortuna volle che ne parlai con mia mamma e lei mi disse che “La casa degli spiriti” era anche un romanzo di Isabel Allende (pubblicato nel 1982) e che quel libro era proprio uno dei suoi preferiti e si trovava su uno degli scaffali della libreria di casa.
Appena scovai il libro ne fui felicissima e lessi tutto d’un fiato la quarta di copertina e…bingo! Era proprio quello (sono scoperte che, quando sei una giovane lettrice in erba e non esiste wikipedia, ti esaltano come la scoperta di un tesoro).
Ovviamente iniziai a leggerlo subito ed ebbi modo di scoprire che il libro era ancor più bello del film. Mi lasciai trasportare nel mondo evocato da Isabel Allende e dai suoi personaggi. Man mano che leggevo la storia, chiedevo informazioni a mia mamma e lei mi raccontò del Cile, del presidente Allende (cugino del padre dell’autrice) e della dittatura di Pinochet; fatti storici, questi, attorno ai quali ruota la saga della famiglia Trueba e che ne influenzano la vita e le scelte dei personaggi.
I fatti hanno inizio con la storia d’amore tra il capostipite, Esteban Trueba (Jeremy Irons nel film), e Rosa del Valle (Teri Polo). L’idillio tra i due dura poco: Rosa viene assassinata per errore dai nemici politici del padre ed Esteban, chiuso nel suo dolore, si ritira in una vecchia casa di campagna in rovina che, con dedizione e duro lavoro, riporta agli antichi splendori. Nonostante sia ormai un ricco e potente possidente terriero, Esteban mantiene il suo carattere violento e prepotente.
Decide di sposare Clara (Meryl Streep), sorella della defunta Rosa, una donna dall’aspetto delicato ed etereo e chiusa in una sorta di mutismo. L’amore che Esteban prova per Clara è sconfinato, nonostante egli manterrà i tratti negativi del suo carattere, arrivando anche a cacciare di casa sua sorella Férula (Glenn Close), lasciandola morire povera e sola.
La violenza di Esteban contribuisce a logorare il suo matrimonio, nonostante la nascita della figlia Blanca (Winona Ryder), tanto da indurre Clara a lasciare il marito e trasferirsi in città. Rimasto solo con Blanca, Esteban la costringe a sposare il conte di Jean di Satigny (Jan Niklas), nonostante lei abbia una relazione con l’amore della sua giovinezza, il ribelle Pedro Terzo Garcìa (Antonio Banderas).
Dall’amore tra Blanca e Pedro nasce Alba (Vanessa Redgrave); Blanca abbandona il marito Jean, mentre la madre, Clara, muore. Nel frattempo, Esteban decide di entrare in politica nel partito della destra conservatrice. Subirà un’eclatante sconfitta a causa della vittoria schiacciante della sinistra rivoluzionaria. Parteciperà in seguito, insieme agli altri conservatori, al piano di rovesciamento del governo, a seguito del quale verrà instaurata la dittatura.
Il Paese è nel caos: oltre alla dittatura, che sta eliminando sia gli oppositori che gli stessi conservatori, si aggiunge una grave crisi economica, che alimenta il malcontento del popolo e le guerriglie civili. Esteban riesce a far espatriare la figlia Blanca e il compagno Pedro, mettendoli in salvo, mentre la nipote Alba rimarrà accanto al suo amato, Miguel, per combattere la dittatura.
In punto di morte, Esteban riceverà la visita del fantasma della moglie Clara, che non ha mai smesso di amare, nonostante tutto.
Il romanzo è una commistione ben riuscita di elementi storici, fatti realmente accaduti, e vicende e personaggi fittizi, frutto dell’immaginazione, unitamente a elementi magici e onirici, come la presenza di fantasmi e spiriti che popolano la casa di campagna, appunto la “casa degli spiriti”.
I personaggi della storia giocano sui contrasti: ad esempio il violento Esteban si contrappone all’etera e dolce Clara. Oltre ai personaggi immaginari che conducono la narrazione, vi sono anche personaggi storici reali, che però non vengono citati direttamente. Quelli più importanti sono il presidente Salvador Allende e il dittatore Augusto Pinochet.
Isabel Allende, giornalista e scrittrice molto amata dal pubblico di tutto il mondo, è cugina di secondo grado del presidente Allende, il primo ad essere eletto dal popolo cileno. In carica dal novembre 1970 al settembre 1973, si è preso cura di Isabel come se fosse sua figlia, dopo essere stata abbandonata dal padre naturale. Con la dittatura militare di Pinochet, che si è proclamato “capo supremo della nazione” nel 1973, anche la stessa scrittrice è costretta alla fuga in Venezuela insieme ai famigliari. Salvador Allende muore, probabilmente suicida, durante il golpe, mentre Pinochet, che governerà il Paese fino al 1990, viene arrestato e accusato di crimini contro l’umanità agli inizi del 2000 senza essere però condannato per motivi di salute.
Isabel Allende, che attualmente vive in California, continua la sua attività di giornalista e scrittrice facendo conoscere la storia del Cile attraverso le sue opere.