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Itaca – The return (Il ritorno), la reinterpretazione dell’Odissea di Umberto Pasolini

The Return (Il Ritorno), una reinterpretazione moderna dell’Odissea. Il film, annunciato come un’esplorazione intima e innovativa del classico epico di Omero, sposta l’attenzione dall’epicità delle gesta alla complessità delle relazioni umane, offrendo una prospettiva nuova e toccante sul mito antico.

Itaca – The Return (Il ritorno) segna il ritorno del regista italiano Umberto Pasolini noto per opere delicate e poetiche come Still Life e Nowhere Special.

The Return è un film che parla di noi, delle nostre paure e speranze, attraverso il prisma di una storia senza tempo. È una riflessione sul significato del ritorno, non solo come viaggio fisico, ma come percorso emotivo e spirituale. Pasolini ci invita a riscoprire l’Odissea non come un semplice mito, ma come un racconto universale sulle complessità dell’essere umano.

Itaca – The Return: l’Odissea secondo Umberto Pasolini

Umberto Pasolini, regista italiano noto per opere delicate e poetiche come Still Life e Nowhere Special, torna sul grande schermo con Itaca – The Return, una reinterpretazione moderna dell’Odissea. Il film, annunciato come un’esplorazione intima e innovativa del classico epico di Omero, sposta l’attenzione dall’epicità delle gesta alla complessità delle relazioni umane, offrendo una prospettiva nuova e toccante sul mito antico.

In The Return, Pasolini non si limita a raccontare le avventure eroiche di Ulisse, ma scava nelle implicazioni emotive e psicologiche del ritorno a casa dopo anni di assenza. La storia si concentra sul rapporto tra Ulisse e Penelope, sul senso di estraneità e sull’impatto del tempo trascorso lontano. Chi è davvero Ulisse quando torna a casa? E cosa è diventata Penelope, dopo anni di attesa?

Il film reimmagina la narrazione omerica come un dramma umano, fatto di rimpianti, riconciliazioni e trasformazioni interiori. Pasolini sposta l’attenzione dai grandi miti e dalle battaglie a una dimensione più intima, indagando la complessità dei legami familiari e il peso delle scelte personali.

Il film vanta un cast internazionale di talento. A interpretare Ulisse c’è un attore dal forte carisma, capace di incarnare la dualità di un uomo al tempo stesso eroe e marito tormentato, Ralph Fiennes, che abbiamo visto recentemente nel film, Il conclave. Penelope, il cuore emotivo del racconto, è affidata a un’attrice, Juliette Binoche, che sa trasmettere la forza silenziosa di una donna che ha resistito all’assenza e all’incertezza. Anche Telemaco, il figlio, assume un ruolo centrale, rappresentando il punto di vista di una nuova generazione che deve confrontarsi con le ombre del passato.

I temi del film

Il film esplora temi universali come la resilienza, l’amore e la riconciliazione. The Return mette in discussione l’ideale del ritorno a casa come risoluzione dei conflitti, mostrando invece quanto possa essere complesso reintegrarsi in una realtà cambiata. Pasolini approfondisce il senso di alienazione che Ulisse prova tornando a Itaca, dove nulla è più come lo ricordava.

Un altro aspetto centrale è la rappresentazione di Penelope non solo come moglie fedele, ma come una donna forte e autonoma, capace di tenere insieme una comunità in assenza del marito. Pasolini dà a Penelope una voce più potente rispetto al poema originale, trasformandola in una protagonista a tutto tondo.

Umberto Pasolini è noto per il suo stile visivo minimalista e la sua capacità di raccontare storie intime con grande sensibilità. In The Return, utilizza paesaggi suggestivi e una fotografia naturalistica per enfatizzare il contrasto tra la bellezza del mondo esterno e i conflitti interiori dei personaggi.

La regia privilegia il non detto: gli sguardi, i silenzi e le pause diventano fondamentali per raccontare le tensioni emotive e le relazioni tra i personaggi. Pasolini ha dichiarato di voler creare un film che metta lo spettatore di fronte alla fragilità e alla forza dell’essere umano, senza ricorrere a effetti spettacolari o narrativi eccessivamente drammatici.

Pasolini ha scelto di girare in location suggestive e poco conosciute, che evocano l’atmosfera mitica di Itaca, ma con un tocco realistico.

La colonna sonora è stata affidata alla ex moglie non che musicista e compositrice Rachel Portman

Per preparare gli attori, Pasolini ha organizzato workshop intensivi sul significato dell’Odissea e sull’arco emotivo dei personaggi, creando un legame profondo tra cast e storia.

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