Halloween: classici del cinema e novità imperdibili da vedere

31 Ottobre 2025

Scopri i due film classici del cinema per eccellenza, perfetti per Halloween, perché le tradizioni, anche le può oscure non passano mai di moda

2 classici del cinema imperdibili da vedere a Halloween

C’è una notte dell’anno in cui i mostri escono dai libri per abitare lo schermo. Una notte in cui il brivido si fa rito collettivo, la paura diventa spettacolo e l’immaginazione corre tra castelli gotici, laboratori sinistri e stanze d’albergo in cui nulla è come sembra.

È la notte di Halloween, e quest’anno La7 Cinema, in chiaro sul canale 29 del digitale terrestre, la celebra con una maratona imperdibile di film a partire dalle ore 21.15 di giovedì 31 ottobre, che unisce due capolavori letterari del XIX secolo a una prima visione inquietante del cinema contemporaneo.

Halloween su La7 Cinema: una maratona tra mostri, passioni e paure moderne

La notte di Halloween su La7 Cinema è un invito a guardare i mostri come riflessi di ciò che ci abita, ieri come oggi. Dracula, Frankenstein e Fear ci mostrano diverse forme di paura, ma anche diverse forme di umanità. Ci ricordano che dietro il brivido si nascondono sempre desideri, traumi e domande morali.

Dunque, appuntamento giovedì 31 ottobre, dalle 21.15 , su La7 Cinema, canale 29: che si tratti di un castello nebbioso in Transilvania, di un laboratorio di Ginevra o di una stanza d’albergo isolata, Halloween è il momento perfetto per confrontarsi con ciò che più ci inquieta. E, forse, per fare pace con le nostre ombre.

Tre visioni del terrore, tre modi di raccontare la paura: “Dracula di Bram Stoker” , “Frankenstein di Mary Shelley” e “Fear” di Deon Taylor. Un viaggio che attraversa il tempo, le ossessioni, il desiderio, l’etica e i mostri, reali o interiori, che ci abitano.

Dracula: l’amore oltre la morte

Ad aprire la serata, “Dracula di Bram Stoker” (1992), firmato da Francis Ford Coppola, è molto più di un adattamento cinematografico. È un’ ode visiva e sensuale alla figura del vampiro, interpretato con maestosità da Gary Oldman, accanto a Winona Ryder e Anthony Hopkins. Il film ha vinto tre Premi Oscar, tra cui miglior costumi e miglior trucco, ed è diventato una pietra miliare dell’horror romantico e gotico.

Coppola rilegge il mito del vampiro con uno sguardo barocco e decadente: il conte Dracula non è più solo un predatore, ma un uomo lacerato, maledetto, spinto dall’amore e dalla colpa. Il suo viaggio verso l’Inghilterra per ritrovare la reincarnazione dell’amata Mina è, in fondo, una tragica storia d’amore che sfida il tempo, la religione e la morte stessa.

Tratto dal celebre romanzo di Bram Stoker (1897), il film rievoca le atmosfere gotiche dell’Europa orientale, con un’estetica teatrale, quasi operistica, in cui ogni fotogramma è un quadro. Ma dietro l’eleganza formale si nasconde una riflessione profonda sulla sete di controllo e sull’erotismo come forza ambigua, che può salvare o distruggere.

Frankenstein: la creatura e il suo creatore

A seguire, un altro capolavoro letterario prende vita: “Frankenstein di Mary Shelley” (1994), diretto e interpretato da Kenneth Branagh, con Robert De Niro nel ruolo della Creatura. Anche qui siamo lontani dai cliché cinematografici che hanno banalizzato l’opera: Branagh restituisce il tono tragico, filosofico e romantico del romanzo originario, scritto da una giovanissima Mary Shelley nel 1818 durante un soggiorno sul lago di Ginevra.

Frankenstein non è solo una storia di orrore: è un racconto sulla solitudine, sull’abbandono, sull’etica della conoscenza e sul prezzo dell’ambizione. Victor Frankenstein, spinto da un desiderio prometeico, viola le leggi della natura per creare la vita. Ma ciò che ottiene non è la gloria, bensì una condanna per sé e per la sua creatura, un essere sensibile, pensante, eppure rigettato dal mondo.

La regia intensa di Branagh e l’interpretazione tormentata di De Niro costruiscono un dramma epico e struggente, dove il confine tra mostro e uomo si fa sempre più labile. Il film, fedele allo spirito del romanzo, interroga chi guarda: dov’è il vero orrore? Nella creatura nata dall’azzardo, o nel creatore che non accetta la responsabilità delle sue azioni?

Fear: la paura contemporanea

Chiude la serata la prima visione assoluta in chiaro di “Fear” (2023), diretto da Deon Taylor, regista americano noto per i suoi thriller ad alta tensione. Qui la paura si fa contemporanea, intima e claustrofobica: un gruppo di amici si riunisce in un hotel isolato per trascorrere un fine settimana di festa. Ma ciò che doveva essere una breve vacanza si trasforma in un incubo.

La minaccia che incombe è impalpabile, ma familiare: la pandemia e il ritorno delle paure collettive diventano metafora per esplorare le fobie personali dei protagonisti. In un crescendo di paranoia, allucinazione e isolamento, Fear mette in scena l’ansia dell’ignoto, dimostrando che i mostri moderni non vengono dai castelli della Transilvania o dai laboratori, ma dal nostro stesso vissuto.

Con un’estetica tesa e una narrazione labirintica, il film si inserisce nel filone del “post-horror” contemporaneo, dove la paura nasce dal trauma, dalla memoria e dalla fragilità dell’essere umano.

La potenza del classico e il brivido del nuovo La programmazione di La7 Cinema per Halloween ha il merito di connettere passato e presente, mito e realtà, gotico e psicologico, offrendo una visione stratificata del genere horror. Dracula e Frankenstein non sono solo icone dell’orrore: sono figure letterarie che hanno generato una genealogia del terrore.

In entrambi i casi, i romanzi originali sono nati in ambienti culturali ricchissimi: il Dracula di Stoker è figlio dell’Inghilterra vittoriana, delle sue ansie coloniali e della repressione sessuale; il Frankenstein di Shelley è frutto del Romanticismo e della rivoluzione scientifica. Oggi, film come Fear riscrivono quelle angosce in chiave moderna, mettendo al centro la psicologia, la solitudine, il trauma collettivo.

© Riproduzione Riservata