Il 4 settembre 1974 nasceva Carmen Consoli, cantautrice e polistrumentista catanese che ci ha regalato meravigliosi successi. Per augurarle buon compleanno, scopriamo uno dei suoi singoli più poetici, l’introspettivo “Guarda l’alba”, musicato da Tiziano Ferro e racchiuso nell’album del 2010 Per niente stanca.
Il viaggio della vita
Già Natale, il tempo vola
L’incalzare di un treno in corsa Sui vetri e lampadari accesi Nelle stanze dei ricordi
“Guarda l’alba” comincia con una visione che sa di familiarità e malinconia al tempo stesso: è Natale, e la protagonista si trova su un treno che è contemporaneamente collegamento spaziale e temporale. A bordo del mezzo di trasporto – forse uno dei più poetici che esistano -, i ricordi iniziano ad affiorare.
Il video ufficiale della canzone dimostra quanto il progetto di “Guarda l’alba” sia intimo e personale: è la “cantantessa” stessa a guidarci dentro i suoi ricordi, sullo sfondo del paesaggio che campeggia fuori dalla littorina Circumetnea.
La nostalgia di un’epoca andata, la mancanza dei cari che non ci sono più, la consapevolezza del cambiamento che è avvenuto in tutto, anche nella protagonista stessa… L’immagine del treno simboleggia il viaggio della vita, e ci ricorda, insieme all’intero testo di “Guarda l’alba”, che tutto si trasforma, “invecchia, cambia forma”.
Comunque vada, rinasceremo
Ad oriente il giorno scalpita
La notte depone armi e oscurità
Ma la riflessione sul cambiamento non si esaurisce con l’immagine di un treno in corsa. Grande protagonista di “Guarda l’alba” è proprio il crepuscolo, evocato esplicitamente nel ritornello e nel titolo, ma presente anche con la suggestiva e turbolenta perifrasi del giorno che “scalpita” mentre la “la notte depone armi e oscurità”.
L’alba è il punto di contatto che unisce passato, presente e futuro. Andando oltre i ricordi e abituandoci al dolore che col tempo “si addomestica”, siamo invitati a guardare l’alba, che rassicura e infonde speranza. Perché dopo ogni tramonto il sole sorge di nuovo e, comunque vada, rinasceremo anche noi:
Guarda l’alba che ci insegna a sorridere
Quasi sembra che ci inviti a rinascere Tutto inizia, invecchia, cambia forma L’amore tutto si trasforma Persino il dolore più atroce si addomestica
“Guarda l’alba” di Carmen Consoli
Già Natale, il tempo volaL’incalzare di un treno in corsa Sui vetri e lampadari accesi Nelle stanze dei ricordiHo indossato una faccia nuovaSu un vestito da cerimonia Ed ho sepolto il desiderio intrepido Di averti affiancoAllo specchio c’è un altra donnaNel cui sguardo non v’è paura Com’è preziosa la tua assenza In questa beata ricorrenzaAd oriente il giorno scalpita, non tarderàGuarda l’alba che ci insegna a sorridereQuasi sembra che ci inviti a rinascere Tutto inizia, invecchia, cambia forma
L’amore tutto si trasforma L’umore di un sogno col tempo si dimenticaGià natale il tempo volaTutti a tavola che si fredda Mio padre con la barba finta Ed un cappello rosso in testaEd irrompe impetuosa la vitaNell’urgenza di prospettivaGià vedo gli occhi di mio figlio E i suoi giocattoli per casaAd oriente il giorno scalpita La notte depone armi e oscuritàGuarda l’alba che ci insegna a sorridereQuasi sembra che ci inviti a rinascere Tutto inizia, invecchia, cambia forma L’amore tutto si trasforma Persino il dolore più atroce si addomesticaTutto inizia, invecchia, cambia formaL’amore tutto si trasforma Nel chiudersi un fiore al tramonto si rigenera
Carmen Consoli
Nata a Catania il 4 settembre 1974, Carmen Consoli è una cantautrice e polistrumentista italiana. Durante la sua carriera, cominciata negli anni ’90 con la partecipazione alla trasmissione Tempo reale su Rai 3 in occasione di un tributo a Mia Martini, ha prodotto diversi album sia per il mercato italiano sia per quello estero, 34 singoli e numerose collaborazioni.
Ha venduto oltre 2 milioni di dischi in Italia e ottenuto un importante riconoscimento con “Confusa e felice”, inserito nella lista dei 100 migliori album italiani secondo Rolling Stone.