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“Edward mani di forbice”, dal film al fumetto

Molti dei film del regista Tim Burton sono per me veri e propri capolavori gotici. Basti pensare a Il mistero di Sleepy Hollow (1999), La sposa cadavere (2005), Sweeney Todd (2007), Alice in Wonderland (2010), Dark Shadows (2012) o, ancora, Frankeweenie (2012). Si tratti di un film d’animazione o di un lungometraggio con attori in carne e ossa, sono numerosi i personaggi a cui è riuscito a dare vita e che sono entrati nella storia del cinema.

Lo stravagante – e un po’ inquietante – Edward, protagonista di “Edward mani di forbice” (1990), ne è sicuramente uno dei più famosi. Credo che chiunque, seppur non abbia visto il film, possa facilmente riconoscerne l’icona. Già, perché alcune delle creature scaturite dalla fantasia di Tim Burton sono diventate vere e propri simboli del cinema, proprio come Edward, un essere “speciale” in quanto dotato di forbici al posto delle mani.

Edward (interpretato da Johnny Depp) è stato creato da uno scienziato che, come un moderno  dottor Frankenstein, ha dato la vita al giovane ragazzo, senza tuttavia completarlo poiché morto prematuramente.

Edward ha sempre vissuto solo e isolato nel castello in cima a una collina di un’anonima cittadina americana, finché viene trovato da Peggy Boogs (Dianne Wiest nel film), che decide di portarlo a casa sua ed educarlo alle convenzioni sociali.

Per Edward la vita nella comunità è inizialmente molto difficile: deve abituarsi a indossare degli abiti, deve imparare a comportarsi correttamente a tavola o quando ci sono degli ospiti, deve fare attenzione a non ferire nessuno con le sue affilate lame e, soprattutto, deve destreggiarsi tra la moltitudine di signore petulanti e curiose che si avvicendano attorno a lui, attratte dalla sua peculiarità fisica.

Grazie alle amorevoli cure di Peggy e della sua famiglia, Edward sembra trovare finalmente la propria strada verso la realizzazione personale, diventando prima potatore di piante e poi parrucchiere.

Sembra che il ragazzo abbia finalmente trovato un certo equilibrio e sia ormai completamente accettato dagli abitanti della comunità, ma una serie di eventi ribalteranno la situazione, rivelando i sentimenti colmi di pregiudizi che animano le persone.

Dapprima Edward viene accusato da una donna di essere stata violentata, nonostante sia stata lei a cercare di sedurlo; poi viene accusato di furto, ma in realtà è stato raggirato dal fidanzato di Kim (Winona Ryder), figlia di Peggy e di cui Edward è segretamente innamorato; infine, viene accusato di aver ferito Kevin, il figlio minore di Peggy, quando in realtà stava evitando che un’auto lo investisse.

L’ammirazione e il fascino nutriti per Edward si trasformano ben presto in paura e la gente, che distorce ormai ogni sua azione, lo teme. Inizia così una “caccia all’uomo” per catturare Edward, che nel frattempo riesce a fuggire, grazie all’aiuto di Kim, e a rifugiarsi nel suo castello. Credutolo morto, la gente fa ritorno in città per tornare alla vita di sempre.

L’unica a sapere che Edward è ancora vivo e sta bene sarà solo Kim, ben consapevole del fatto che quando d’inverno la cittadina si copre di fiocchi di neve, è grazie al lavorio del ragazzo che realizza sculture di ghiaccio dall’alto del suo castello.

L’intera vicenda è narrata dalla stessa Kim che, ormai anziana, racconta di Edward alla sua nipotina, come se fosse una fiaba.

Proprio la nipote di Kim diventerà successivamente la protagonista, insieme a Edward, della serie a fumetti intitolata Edward Scissorhands (2014) pubblicata in America, scritta da Kate Leth e disegnata da Drew Rausch.

Il ragazzo dalle mani di forbice torna sottoforma di fumetto per dare vita a una nuova storia: sono passati ormai molti anni e Edward scopre che nel castello esiste un altro essere simile a lui, anch’esso incompleto. Si tratta di un bambino senza occhi, con artigli al posto delle mani.

Edward decide di risvegliarlo, non consapevole del fatto che sia una creatura malvagia. Questo essere fuggirà dal castello, in direzione della cittadina, con chiare intenzioni omicide. Inizierà così per Edward la caccia al bambino e questo lo porterà a tornare nella comunità che un tempo lo aveva ospitato e a conoscere la nipote di Kim.

Che si tratti del film o del fumetto, ormai Edward mani di forbice è indubbiamente diventato un personaggio simbolo della “diversità” incompresa e temuta dalla gente stolta, che ha semplicemente paura di ciò che non conosce. Un tema, questo, più attuale che mai.

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