“Dracula: L’amore perduto”: il vampiro romantico di Luc Besson ritorna al cinema

22 Ottobre 2025

Esplora il ritorno al cinema di "Dracula: L’amore perduto", il vampiro romantico di Luc Besson che conquista nuovamente il cuore degli spettatori.

“Dracula: L’amore perduto”: il vampiro romantico di Luc Besson ritorna al cinema

Dal 28 ottobre 2025 arriva nelle sale italiane “Dracula: L’amore perduto” , l’ultima rilettura del classico gotico di Bram Stoker firmata dal francese Luc Besson. Un film che ambisce a riplasmare la leggenda del conte vampiro trasformandola in un’epopea romantica, visivamente sontuosa e dal cuore tragico.

“Dracula: l’amore perduto” la versione romantica del mito classico

“Dracula:L’amore perduto” si presenta come una rilettura elegante e intensa del mito vampirico. Luc Besson, con un cast internazionale e una forte componente visiva, gioca la carta dell’amore eterno e dell’immortalità, mettendo al centro non tanto la paura quanto la speranza che «anche l’oscurità possa essere redenta». Resta da vedere se il film saprà bilanciare forma e contenuto, ma per ora l’appuntamento 28 ottobre è uno di quelli da segnare in agenda per gli amanti del cinema che osa unire brivido e bellezza.

Una nuova declinazione della vampirica leggenda

La storia parte nel XV secolo in Valacchia: il principe Vlad (interpretato da Caleb Landry Jones) perde la sua amata Elisabeta (Zoë Bleu) durante una battaglia. Quando la Chiesa gli nega un’ultima speranza di resurrezione, Vlad rinnega Dio, uccide un sacerdote sull’altare e si condanna a una vita immortale come vampiro.

Secoli dopo, nella Parigi del XIX secolo, Dracula riconosce in Mina una reincarnazione della sua Elisabeta, scatenando una spirale di ossessione, amore, violenza e vendetta. Besson stesso ha dichiarato che ciò che lo ha attratto non era tanto il “mostro” del mito, quanto “l’uomo che attende per quattrocento anni il ritorno della sua moglie”.

Da qui la ridefinizione di Dracula come figura romantica, malinconica, condannata all’eterno vagare per non aver saputo accettare la perdita. Il vampiro non è solo orrore, ma amore maledetto.

Cast e tecnica: un progetto ambizioso

Drammatico e visionario, il film mette in scena una produzione franco‑britannica in lingua inglese diretta da Luc Besson. Il cast: Caleb Landry Jones nei panni di Dracula; Christoph Waltz nel ruolo del prete oppositore; Zoë Bleu doppia Elisabeta / Mina; Matilda De Angelis interpreta Maria, personaggio chiave del terzo asse narrativo.

La colonna sonora è firmata da Danny Elfman, la fotografia da Colin Wandersman e Vincent Richard. Le riprese sono iniziate nel marzo 2024 in Finlandia (per i paesaggi innevati), poi svolte in Francia e a Parigi.

La distribuzione in Italia è affidata a Lucky Red, con data d’uscita indicativa al 28 ottobre 2025.

Punti di forza: stile, visione e romanticismo gotico

Il film vanta alcune caratteristiche che lo rendono particolarmente interessante: Visione estetica forte. Besson mescola scenari gelidi e fiabeschi, castelli gotici e Parigi ottocentesca, in un equilibrio tra romanticismo e sovrannaturale.

Rilettura del mito: Dracula torna a essere figura tragica e romantica, non solo incarnazione del male, ma uomo che ama e attende.

Cast internazionale: L’accoppiata Jones – Waltz conferisce spessore al protagonista e all’antagonista spirituale. Colonna sonora evocativa : Elfman accentua il pathos e l’atmosfera sospesa tra eternità e dolore.

Temi universali: l’amore perduto, la colpa, la ricerca dell’identità, l’eterno ritorno, la maledizione dell’immortalità. Tutti elementi che permettono un approccio più “umanizzato” al mito del vampiro. Criticità e incognite Tuttavia, non mancano le zone d’ombra:

Rischio di sovraccarico visivo: la cura estetica è massiccia, ma rischia di sopraffare la sostanza narrativa se non bilanciata.

Adattamento complesso: Il romanzo di Stoker è un libro ricco di ambiguità; trasformare Dracula in una storia d’amore potrebbe indurre una semplificazione del personaggio e del contesto gotico‑horror.

Originalità versus omaggio: il pubblico più esperto potrebbe cogliere influenze già viste in precedenti versioni cinematografiche e chiedersi quanto questo Dracula sia “nuovo”.

Bilanciamento dei protagonisti: minare la figura del vampiro rendendola troppo romantica può indebolire l’elemento di terrore che ne ha sempre garantito l’unica unicità.

Questo Dracula si inserisce in una linea evolutiva del mito che va oltre l’horror puro e abbraccia il dramma romantico: dal Vlad storico, al Conte di Stoker, alla rilettura romantica, fino al vampiro “innamorato” della cultura pop. Besson spinge verso quest’ultima declinazione: l’immortalità come condanna e la morte come liberazione. L’amore perduto propone una versione lirica, quasi teatrale, perfetta per chi cerca nel mito un afflato emotivo oltre al brivido.

Perché vederlo e per chi è

Se siete appassionati di cinema gotico, mitologia dei vampiri, grandi produzioni visive e storie d’amore fuori dal tempo, questo film fa per voi. Non è solo “un Dracula” fra i tanti: è un tentativo di riscrivere un archetipo, ponendolo al centro di un racconto di perdita, nostalgia e speranza. Da lasciare in considerazione anche per chi ama il lavoro di Luc Besson, che qui si dimostra inaspettatamente incline al romanticismo epico piuttosto che all’azione pura.

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