Mostra del Cinema di Venezia 2025, la guida

24 Agosto 2025

I film in concorso, la giuria, i vip in arrivo al Lido. Tutto quello che c'è da sapere prima dell'Inizio della Mostra del Cinema di Venezia 2025

Mostra del Cinema di Venezia 2025

Manca poco al via alla Mostra del Cinema di Venezia 2025, uno dei principali appuntamenti del mondo del cinema internazionale. Una Mostra giunta alla sua edizione numero 82 e che offre agli esperti ed appassionati del settore forse il meglio di quello che sarà da qui a fine anno il mondo del grande schermo.

Abbiamo chiesto a Simona Santoni, critica cinematografica che da decenni passa le classiche due settimane ed oltre al Lido, di guidarci alla scoperta di quanto succederà in questa edizione 2025 che sta prendendo il via.

La guida alla Mostra del Cinema di Venezia 2025

I film della Mostra del cinema di Venezia 2025

91 i lungometraggi della selezione ufficiale della Mostra del cinema di Venezia, edizione 82. Tra questi, 21 sono in corsa per il Leone d’oro. «Senza la pretesa di fornire risposte a problemi la cui complessità si sottrae all’illusione di facili soluzioni, i film di questa Mostra inducono a un atteggiamento di scoperta, offrono punti di vista articolati e a volte contraddittori, rimandano senza sosta all’irriducibile ricchezza dell’esperienza umana e all’opacità della condizione individuale, sociale e politica i in cui ci troviamo immersi»: questa la promessa del direttore Alberto Barbera.

I film più attesi alla Mostra del Cinema di Venezia tra quelli in concorso? Sicuramente Frankenstein di Guillermo del Toro, che corona il sogno di una vita: dopo dieci anni, riesce a realizzare il suo adattamento del celebre romanzo di Mary Shelley, con Oscar Isaac come Victor Frankenstein e Jacob Elordi che, sfruttando il suo metro e 98 di altezza, interpreta la Creatura. E poi Jay Kelly di Noah Baumbach, regista e sceneggiatore arguto che arruola George Clooney per dar vita a un attore famoso in cerca di identità.

Yorgos Lanthimos, dopo le polveri bagnate di Kinds of kindness, ritroverà la sua vena più corrosiva e folgorante con Bugonia, con Emma Stone ancora alla sua corte?

Di stretta attualità e coi riflettori puntati addosso Il mago del Cremlino di Olivier Assayas, sul personaggio fittizio di Vadim Baranov (Paul Dano), artista e produttore
trasformato in spin-doctor dal giovane e ambizioso… Vladimir Putin (Jude Law), alla fine dell’Unione Sovietica.

I film che in verità io non vedo l’ora di vedere? Silent friend di Ildikó Enyedi, Father Mother Sister Brother di Jim Jarmusch e Eojjeol suga eopda (No other choice) di Park Chan-wook. La regista ungherese si è distinta finora con un cinema diverso, dove emerge misteriosa ed evocativa la forza della natura. Silent friend non sarà da meno: tre episodi diversi sono uniti dall’influenza silenziosa delle piante. Jarmusch, con il suo stile ironico e naïf, è sempre un dono.

Dici Old boy (2003) e dici cult. Dici Park Chan-wook ed è subito voglia di essere là, in Sala Grande, sperando in un nuovo capolavoro di crudezza del regista sudcoreano.

Sarà da lacrime e stretta al cuore The voice of Hind Rajab della tunisina Kaouther Ben Hania, che già solo a presentarlo Barbera ha fatto vacillar la voce: gennaio 2024,
i volontari della Mezzaluna Rossa ricevono la chiamata di emergenza di una bambina di 5 anni intrappolata in un’auto a Gaza, sotto il tiro dei soldati israeliani…

È nutrita la truppa di italiani in concorso alla Mostra del Cinema di Venezia, ben cinque. L’alfiere è Paolo Sorrentino che, anche se è autore di un cinema sempre più esteta e autoreferenziale piuttosto che di sincero impatto, è senz’altro la punta di diamante del quintetto. Spetta al suo La Grazia aprire la Mostra del cinema di Venezia 2025. Su di lui le più dorate speranze.

Incuriosisce anche Duse di Pietro Marcello, ritratto di Eleonora Duse âgée interpretata da Valeria Bruni Tedeschi. Devo dirla tutta? Più del Sorrentino dell’Oscar che fu, più anche del doc su Napoli Sotto le nuvole di Gianfranco Rosi – già Leone d’oro nel 2013 con Sacro GRA – o dell’altro doc stravagante Un film fatto per Bene di Franco Maresco sul lungometraggio incompiuto su Carmelo Bene, il film che più attrae la mia attenzione è Elisa di Leonardo Di Costanzo, che indaga le motivazioni che hanno spinto una donna a uccidere la sorella.

Di Di Costanzo ho già apprezzato L’intervallo e Ariaferma, che avrebbe meritato già il concorso nel 2021.

Fuori concorso sono 30 i film da snocciolare, 19 documentari e 11 di finzione. Subito cerchiati di rosso: After the Hunt – Dopo la caccia di Luca Guadagnino, per sua stessa volontà fuori dalla competizione; In the hand of Dante di Julian Schnabel (il suo Dante? Oscar Isaac, chiamato agli straordinari al Lido); Dead man’s wire di Gus Van Sant. E ovviamente Marco Bellocchio e la sua serie tv Portobello, che ricorda uno dei più clamorosi errori giudiziari italiani, la tragica parabola del presentatore televisivo Enzo Tortora.

Nella sezione Orizzonti, dedicata alle nuove tendenze, due i lungometraggi italiani da tenere d’occhio: Un anno di scuola di Laura Samani, già David di Donatello come
migliore regista esordiente con Piccolo corpo, e Il rapimento di Arabella di Carolina Cavalli, che rinnova il binomio vincente dello stralunato e convincente Amanda
(2022), ingaggiando ancora una volta Benedetta Porcaroli.

La giuria di Venezia 82

Più che altisonante è davvero di spessore la giuria che assegnerà il Leone d’oro alla Mostra del Cinema di Venezia ’82: una schiera di registi di livello e due attrici – non hollywoodiane – incantevoli.

Alla guida come presidente c’è Alexander Payne, regista e sceneggiatore americano raffinato e sul filo di un umorismo caustico, due volte premio Oscar per gli script di
Sideways – In viaggio con Jack e Paradiso amaro. Tra l’altro, ha appena ricevuto il Pardo d’oro a Locarno.

Tra i giurati il regista e sceneggiatore francese Stéphane Brizé, che a Venezia in passato portò Un altro mondo (2021) e Le occasioni dell'amore (2023), la regista e
sceneggiatrice italiana Maura Delpero, che al Lido l’anno scorso ha trovato la consacrazione con Vermiglio. E poi il regista e produttore rumeno Cristian Mungiu,
Palma d’Oro a Cannes nel 2007 con lo straziante 4 mesi, 3 settimane e 2 giorni; il regista indipendente iraniano Mohammad Rasoulof, Orso d’oro a Berlino nel 2020 per Il male non esiste e Premio speciale della Giuria a Cannes 2024 per Il seme del fico sacro.

Che attrice Fernanda Torres! Oscar mancato a marzo – chissà perché – per lo struggente film brasiliano Io sono ancora qui, che proprio a Venezia ebbe la sua
anteprima, ora torna da giurata.

Chiude la fila l’attrice cinese Zhao Tao, che ha lavorato più volte con il maestro Jia Zhang-Ke in film memorabili come Still life, Leone d’oro a Venezia 2006, e Al di là
delle montagne (2015), David di Donatello per il suo ruolo in Io sono Li (2012) di Andrea Segre.

Gli ospiti “Vip” della Mostra del cinema di Venezia 2025

Non c’è Mostra del Cinema di Venezia senza Alberto Barbera. Direttore artistico al quattordicesimo anno consecutivo di mandato, ha
creato la formula vincente: cinema d’autore e voci originali da scoprire insieme a luccichini e paillettes. Hollywood a buone dosi, quindi, ma anche il nuovo che cerca
la sua strada.

Il red carpet promette di brillare con alcuni dei divi d’Oltreoceano più ambiti. Sarà la prima volta di Julia Roberts al Lido, chiamata a sé da Guadagnino. Accanto a lei Andrew Garfield. È ormai di casa George Clooney, amabile guascone che l’anno scorso giunse “a braccetto” con l’amico Brad Pitt per la commedia action da ridere
Wolfs – Lupi solitari. Anche la divina Cate sua grazia Blanchett è ormai un’habituée di Venezia, insieme ad Adam Driver alla corte di Jim Jarmusch.

Dal tappeto del ring al tappeto rosso del Palazzo del cinema, Dwayne Johnson alias The Rock ne ha fatta di strada. Al fianco di Emily Blunt, sarà protagonista di The
Smashing Machine, film in concorso.

Tra gli ospiti della Mostra del Cinema di Venezia 2025, fulgente e bella, ancora lei, Emma Stone, che al Lido vinse la Coppa Volpi per La la land e fece vincere il Leone d’oro a Lanthimos per Povere creature!. E poi Oscar Isaac, Jacob Elordi, Mia Goth e Christoph Waltz per del Toro, anche lui già Leone d’oro a Venezia con La forma dell’acqua – The shape of water.

Non ci sarà il vero Putin, ma il finto sì, Jude Law, con Paul Dano e Alicia Vikander. E poi la svedese Noomi Rapace, che nel film d’apertura di Orizzonti, Mother, darà vita a una Madre Teresa di Calcutta non convenzionale.

Consigli per la vita da cinefilo al Lido di Venezia

Pacifico isolotto abbastanza dormiente sul finir dell’estate, il Lido di Venezia non è Venezia di folle di turisti e gondole. Per fortuna. È un mondo a sé stante, quasi
lunare e deserto se ci si sposta anche solo un centinaio di metri dal cuore della Mostra del Cinema di Venezia.

Durante il festival, la vita si concentra tutta nella ristretta area compresa tra il Palabiennale e la sala Giardino, tra il Palazzo del Casinò (che contiene anche la sala
conferenze stampa) e il Palazzo del cinema, che ospitano alcune delle principali sale cinematografiche per pubblico e accreditati.

Trovare alloggio al Lido, per quanto proponga prezzi alle stelle durante la Mostra, è la scelta più comoda per godersi quanti più film ed evitare levatacce e lunghe tirate
di vaporetto, prima, fino all’approdo di piazzale Santa Maria Elisabetta, e di bus poi. C’è anche una linea Actv di vaporetto diretta fino a Lido Casinò, ma con orari ridotti.

Per chi non trova posto al Lido, una delle alternative di pernottamento più agevoli è a Venezia zona Giardini, da cui è possibile raggiungere abbastanza velocemente l’attracco di Santa Maria Elisabetta, al Lido. Può anche essere l’occasione per visitare la Biennale di Architettura 2025, che si sviluppa attraverso i padiglioni i dislocati tra i Giardini, l’Arsenale e a Forte Marghera.

Il consiglio primario per chi alloggia al Lido durante la Mostra del Cinema di Venezia? Noleggiare una bici, che consente di muoversi agilmente dalla propria dimora al Palazzo del Casinò o da una sala cinematografica all’altra, ove necessario. È inoltre bello concedersi una pedalata, nei rari momenti liberi, verso Malamocco, grazioso quartiere della parte meridionale dell’isola, e verso la punta di Alberoni, di dune sabbiose. È da qui che partono i ferry boat per Pellestrina, isola stretta stretta luogo di case colorate, pescatori e spiagge lontane dal turismo.

Per i cinefili che vogliano rubare una foto o un autografo a un divo: non solo red carpet. I big presenti alla Mostra del Cinema di Venezia passano anche dall’Hotel Excelsior, storica ed elegante struttura a pochi metri dal Palazzo del cinema. Lì innanzi attraccano le barche che li conducono alla Mostra. Le star più generose a volte si concedono anche qualche passo lì di fronte.

Bando alla timidezza: è possibile anche entrare all’Hotel Excelsior e gironzolare verso la terrazza vista mare, respirando per un po’ l’atmosfera da celeb pur senza
essere un vip.

 

 

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